Elezioni Usa 2024, duello De-Santis-Haley in tv. Assente Trump: "Una perdita di tempo"

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Terzo dibattito per i candidati repubblicani alle primarie Ron DeSantis, Nikki Haley, Tim Scott, Chris Christie e Vivek Ramaswamy. Unanime il sostegno a Israele, scontro su Ucraina e aborto. Il tycoon tiene un comizio in Florida e snobba il duello definito "uno spreco di tempo e risorse", mentre i suoi rivali sono "gente debole e inefficace che nessuno voterà"

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Terzo duello tv tra candidati repubblicani alle primarie in vista delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2024: a Miami si sono sfidati il governatore della Florida Ron DeSantis, l'ex ambasciatrice all'Onu Nikki Haley, Tim Scott, Chris Christie e l'imprenditore outsider Vivek Ramaswamy. Un dibattito che non ha probabilmente spostato gli equilibri nel fronte conservatore: il vincitore non era lì, ma impegnato in un comizio a pochi chilometri di distanza: Donald Trump ha parlato ai suoi elettori a Hialeha, a mezz'ora di auto di distanza. Il bilancio finale vede i cinque candidati uniti contro Biden e le sue politiche economiche, su Israele e sulla Cina, ma anche su TikTok e sul confine con il Messico. Divisi invece sull'Ucraina e sull'aborto. Pochi gli attacchi al tycoon, frontrunner che continua a snobbarli e boicottarli. La posta in palio, per ora, è il secondo posto dietro a Trump, che guida con una media del 50%.

"Una Dick Cheney su tre centimetri di tacchi"

Al duello tv non sono mancati gli attacchi, come quando Ramaswamy ha chiesto al pubblico se vuole "un leader di una nuova generazione che mette il Paese davanti a tutto o una Dick Cheney su tre centimetri di tacchi, e in questo caso ne abbiamo due sul palco stasera": un riferimento a Haley e a DeSantis, che userebbe dei rialzi interni nelle scarpe per sembrare più alto. La replica dell'ex governatrice del South Carolina non si è fatta attendere: "Vorrei precisare che sono alti 5 centimetri e non indosso i tacchi a meno che non sia in grado di correrci. La seconda cosa è che li indosso e non per moda: sono un'arma". Tutti concordi sul bando di TikTok (definito strumento di spionaggio e destabilizzante per i giovani) ma Ramaswamy ne ha approfittato accusando Haley di ipocrisia per aver criticato la sua presenza sulla piattaforma quando la usa anche sua figlia: "potresti prenderti cura prima della tua famiglia". Dura la reazione: "lascia mia figlia fuori dalla tua bocca, sei solo feccia".

Scontro DeSantis-Haley sulla Cina

Duro scambio anche tra DeSantis e Haley sulla Cina. Il governatore della Florida l'ha accusata di "aver scritto una lettera d'amore all'ambasciatore cinese" quando era governatrice del South Carolina per attirare fondi nello Stato. "Ha dato loro il benvenuto e un terreno vicino a una base militare americana", ha incalzato mettendo in evidenza come nella sua Florida sia vietato  alla Cina acquistare terreni. "Ron, sei presidente di un'agenzia per lo sviluppo economico che fino alla scorsa settimana diceva che la Florida è un posto ideale per le aziende cinesi", ha replicato Haley.

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La politica estera e l’aborto

Il dibattito è stato dominato dalla politica estera. Tutti hanno espresso pieno sostegno a Israele in un dibattito co-sponsorizzato dalla influente associazione conservatrice Republican Jewish Coalition. "Se fossi presidente ora direi a Bibi di finire il lavoro una volta per tutti con questi macellai di Hamas", ha detto DeSantis. Condanna corale dell'antisemitismo nei campus universitari Usa, con la Haley che ha addirittura paragonato i manifestanti filo-palestinesi al Ku Klux Klan. Comune linea dura anche contro l'Iran e la Cina. Divisioni invece sull'Ucraina: "Non è un esempio di democrazia", ha accusato Ramaswamy definendo Zelensky un "nazi". "Putin e Xi stanno sbavando al pensiero che qualcuno come te possa diventare presidente", lo ha gelato Haley. Contrario agli aiuti a Kiev anche DeSantis, che vuole usare i soldi dei contribuenti per garantire la sicurezza del confine con il Messico fermando le ondate migratorie. Tutti in ordine sparso infine sull'aborto, che ha trainato la vittoria dem nel Super Tuesday. La più ragionevole è apparsa la Haley, che ha lanciato un invito a "non dividere più l'America su questo tema" e a "trovare un consenso", senza criminalizzare le donne e le loro scelte.

Trump: "Il dibattito è uno spreco di tempo e risorse"

"Il dibattito è uno spreco di tempo e risorse", ha commentato intanto  Trump nel suo comizio, definendo i suoi rivali "gente debole e inefficace che nessuno voterà" e concentrando gli attacchi su Joe Biden: "La sua repubblica delle banane finirà nel 2024". Poi sul tema dei migranti ha assicurato la "più grande deportazione domestica nella storia americana".

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A conti fatti Trump continua a disertare i duelli e a guidare i sondaggi. L'appuntamento di Miami doveva servire a capire chi, tra l'ex ambasciatrice Usa all'Onu Haley, in grande ascesa, e il governatore della Florida DeSantis, crollato nei sondaggi, avrebbe staccato gli altri e conservato una chance. Alla fine hanno dominato la scena, assieme all'imprenditore di origine indiana Ramaswamy, mentre l'ex governatore del New Jersey Christie e il senatore Scott sono destinati a uscire presto dalla corsa.

La replica della campagna di Biden

La campagna di Biden ha poi risposto ai vari attacchi, accusando i cinque candidati di "aver abbracciato l'agenda estremista e perdente di Trump", inclusa la linea anti-abortista. "Normalmente - ha commentato la manager della campagna, Julie Chavez Rodriguez - dopo che hai perso ti prendi un momento per riflettere e correggere. Ma il Partito repubblicano trumpiano ha raddoppiato la sua agenda, nonostante sia stata bocciata in tutto il Paese".

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