Il premier israeliano nella prima conferenza stampa dagli attacchi del 7 ottobre: "È il momento della verità: vincere o cessare di esistere. Vogliamo restituire agli assassini quello che hanno fatto". Poi ha aggiunto: "Il nostro obiettivo è demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi". Il ministro della Difesa Gallant: "Ci stiamo impegnando molto per non coinvolgere i civili negli scontri frontali"
"Se Israele non vince questa guerra si diffonderà il male. Per questo la nostra sarà la vittoria del bene sul male. Abbiamo il sostegno di tutta la comunità internazionale". A dirlo è il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa insieme al ministro della Difesa Yoav Gallant e al leader di Unità nazionale, Benny Gantz. È la prima volta che Netanyahu risponde ai giornalisti dagli attacchi del 7 ottobre, dopo essersi rivolto per tre volte con un discorso alla nazione. "I nostri soldati stanno combattendo e si trovano all'interno della Striscia di Gaza. Hamas è un nemico crudele", ha aggiunto Netanyahu spiegando che le Forze di Difesa israeliane hanno "chiesto ai residenti a Gaza di andare via" ma Hamas commette crimini contro l'umanità "usando la sua gente come scudi umani" (GUERRA ISRAELE-HAMAS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).
Netanyahu: "La guerra dentro Gaza sarà dura e lunga"
"È il momento della verità: vincere o cessare di esistere - ha detto Netanyahu - La guerra dentro Gaza sarà dura e lunga, sarà la nostra seconda guerra di indipendenza. Vogliamo restituire agli assassini quello che hanno fatto". Poi ha aggiunto: il fine "supremo" della nostra operazione è quello "dell'eliminazione completa del nemico" e di "garantire la nostra esistenza come Stato". "Siamo entrati a Gaza in maniera ponderata nella preoccupazione per la sorte dei nostri soldati" - ha proseguito il premier - Siamo entrati nell'avamposto della cattiveria: il nostro obiettivo è demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi".
Netanyahu: "Non è solo nostra guerra ma per l'umanità"
"Israele non sta combattendo solo la nostra guerra, ma una guerra per tutta l'umanita'", ha aggiunto Netanyahu in conferenza stampa. "I nostri alleati nel mondo occidentale e i nostri partner nel mondo arabo sanno che se non vinciamo, saranno i prossimi ad essere coinvolti nella campagna di assassinio dell'asse del male". Il premier ha poi affermato che Israele è riuscito a ottenere l'appoggio del mondo intero e ha ricordato le visite di solidarietà dei leader di Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Grecia, Cipro e altri ancora. "Hanno portato un messaggio chiaro: non solo vi sosteniamo, ma speriamo anche nella vostra vittoria".
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Netanyahu: "Chi ci accusa di crimini di guerra è ipocrita e bugiardo"
Netanyahu ha poi attaccato coloro che "osano accusare i nostri soldati di crimini di guerra" definendoli ipocriti e bugiardi. "L'esercito israeliano è l'esercito più morale del mondo", ha aggiunto parlando con i giornalisti ed esortando ancora una volta i residenti della parte nord di Gaza a riparare a sud e accusando Hamas di crimini di guerra per aver usato scudi umani e preso carburante destinato agli ospedali. "Israele non sta combattendo solo la nostra guerra - ha affermato - Ma una guerra per tutta l'umanità. I nostri alleati nel mondo occidentale, e i nostri partner nel mondo arabo, sanno che se non vinciamo, loro saranno i prossimi nella campagna di omicidi dall'asse del male".
Netanyahu: "Dopo la guerra risponderemo dei nostri errori"
"Tutti noi dopo la guerra dovremo dare risposte a domande molti difficili. Incluso me", ha ribadito Netanyahu, rimarcando che l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso è stato per Israele "sicuramente un fallimento". Ci sarà dopo la guerra "un'investigazione accurata. Nessuna pietra resterà sul campo senza che la rigireremo. Ma adesso la priorità è la vittoria sul potere malefico di Hamas". Secondo il premier il Paese è unito, nonostante le passate polemiche sulla riforma giudiziaria, "che ora non è più all'ordine del giorno".
Netanyahu: "Senza l'Iran non c'è né Hamas, né Hezbollah"
Netanyahu poi rispondendo a una domanda dei giornalisti ha detto: "L'Iran sostiene Hamas, il 90% dei finanziamenti viene da Teheran. Senza l'Iran non c'è né Hamas, né Hezbollah. Non posso dire per questioni di sicurezza se il 7 ottobre c'è stato un coinvolgimento diretto dell'Iran, ma l'Iran ha costruito la sua macchina da guerra".
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Gallant: "Impegnati per non coinvolgere civili"
"Sul fronte dei civili ci stiamo impegnando molto per non coinvolgerli negli scontri frontali", ha detto poi il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. "È uno scontro mai vissuto prima. Il nostro massimo impegno è riportare a casa tutti gli ostaggi. Riportarli a casa è uno sforzo molto complesso. Ci troviamo davanti a un'organizzazione crudele, spietata che ha fatto vedere a tutto il mondo l'orrore che ha fatto il 7 ottobre".