Meloni: "Non ho problemi con Salvini, Tajani o Mediaset. In Manovra non c'è pignoramento"

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Sui migranti: "Bisogna lavorare sui confini esterni e negli accordi con i Paesi di transito. Tutti d'accordo per nuove risorse sul tema". Così la premier al termine della due giorni del Consiglio Europeo a Bruxelles

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Nessun problema con Salvini, Tajani e Mediaset, sul caso Sgarbi si aspettano le valutazioni dell'Antitrust, la Manovra è in dirittura di arrivo. Il punto stampa al termine della due giorni del Consiglio europeo per Giorgia Meloni è anche l’occasione di spegnere qualche polemica tutta interna al dibattito italiano. A partire da quella sulla Legge di Bilancio: nei piani del governo non ci sarebbe “alcuna norma per il prelievo dei conti correnti”, a differenza di quanto emerso nei giorni scorsi. Meloni sconsiglia quindi ai giornalisti “di rincorrere le bozze, perché di bozze ce ne sono tante" e assicura che sulla Manovra si sta "lavorando bene”: “È in dirittura di arrivo". La premier non rileva "problemi particolari da superare" e per questo "nelle prossime ore, weekend permettendo, sarà inviata al Parlamento". Sulla regola degli "zero emendamenti" in maggioranza sul testo ribadisce: "È una buona idea perché l'elemento che qualifica la capacità della maggioranza di fare il suo lavoro è la tempistica con cui decide. Se diamo un segnale che lavoriamo velocemente, rispettando i tempi di una Repubblica parlamentare, facciamo una cosa fatta bene".

Migranti: "Su migrazioni tutti d'accordo per nuove risorse"

Al centro dei colloqui a Bruxelles non c'è stata solo la guerra tra Israele-Hamas: Meloni ha spiegato che “il capitolo migrazioni è stato fondamentale in questo vertice, bisogna lavorare sui confini esterni e negli accordi con i Paesi di transito” e tutto il Consiglio è d’accordo sul fatto che “nuove risorse vanno messe in questo capitolo" (MIGRANTI, LO SPECIALE DI SKY TG24).

Migranti: "Puntiamo a rapporti migliori con Stati africani"

Un passaggio anche sul tema del blocco navale a cui Meloni ha spesso fatto riferimento in passato.  "Quando ho parlato del tema del blocco navale ho sempre parlato di un'operazione europea in accordo con le autorità nordafricane. Perché se si fa in acque internazionali diventa un 'pull factor', se lo si fa in acque nazionali si può fare un lavoro serio", ha precisato la premier. Obiettivo centrale è "avere rapporti migliori con questi Paesi, che non sempre si fidano del nostro approccio per le ragioni che conosciamo, e io spero che un giorno non lontano possa portarci a una iniziativa di quel tipo".

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Mes: "Richiama vecchio Patto di stabilità, non è utile per nessuno parlarne adesso"

Al Consiglio non si è invece parlato di Mes. Meloni ha ribadito ancora una volta che, in ogni caso, "non si può affrontare il tema di questo strumento se non si conosce la cornice" e che il Mes "richiama ai vecchi parametri del Patto di stabilità". E quindi: “Non è utile da parte di nessuno porre questa questione adesso, non si può discutere finché non sappiamo qual è il quadro". Meglio aspettare quindi che si delinei la cornice entro cui dovrebbe inserirsi il Mes, quella del nuovo Patto di stabilità. "Nelle conclusioni del vertice c'è il riferimento a chiudere le nuove regole sulla governance entro la fine dell'anno, anche questo non era scontato, non è facile la trattativa, ieri abbiamo fatto notte fonda le posizioni di partenza sono divergenti, ma penso che anche grazie al contributo italiano ieri qualche passo avanti è stato fatto", ha spiegato Meloni. Intanto, taglia corto su un eventuale nuovo rinvio della discussione in Aula sul Mes: "Lo dirà il Parlamento, non sta a me deciderlo". 

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