Rappresentanti di Hamas si sono recati a Mosca, lo conferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova. L'esercito israeliano ha compiuto con tank e fanteria dei "blitz mirati" nel nord di Gaza, dove avrebbe "localizzato e colpito numerosi terroristi". Il raid all'interno della Striscia è il primo del genere dall'avvio delle ostilità. Un portavoce di Hamas ha affermato che circa 50 ostaggi sono morti sotto i bombardamenti israeliani. Lo riferisce la Bbc, sottolineando di non poter verificare
Tajani: "No cessate fuoco ma pausa per far uscire civili"
"Non puo' esserci un cessate il fuoco, si potrebbe trovare un accordo per una eventuale breve sospensione per far uscire la popolazione civile o i cittadini che hanno anche doppio passaporto, penso anche al gruppo di 19 persone tra i quali ci sono 14 italiani. Vedremo cosa diranno i capi di Stato e di governo, ma la nostra azione è un'azione che punta a costruire la pace con l'obiettivo di due popoli e due Stati. La situazione e' difficile, però non bisogna mai demordere e credere sempre che il dialogo e la diplomazia possano raggiungere risultati positivi. Il terrorismo va sconfitto e lavoriamo anche in questa direzione". Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, a margine dei lavori del pre vertice del Partito popolare europeo (Ppe) a Bruxelles.
Dall'orrore di Kfar Aza a Tel Aviv, protestano decine di abitanti del kibbutz
Proteste a Tel Aviv. Decine di abitanti di Kfar Aza, una delle zone più colpite durante il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele, stanno manifestando dopo che molti residenti di questa località sono stati uccisi o presi in ostaggio. Lo riferisce il Times of Israel. In piazza, alcuni armati di foto dei loro cari, chiedono al governo di fare tutto il possibile per la liberazione degli ostaggi.
Colpiti oltre 250 obiettivi di Hamas a Gaza
Sono stati più di 250 gli obiettivi di Hamas colpiti da Israele nelle ultime 24 ore. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati centrati infrastrutture, centri operativi di comando, imbocchi di tunnel e postazioni di lancio dei razzi "piazzati nel cuore di aree civili". Inoltre, la marina israeliana ha colpito una postazione di lancio di missili di superfice nell'area di Khan Younis, nel sud della Striscia. La postazione - ha spiegato l'esercito - era adiacente ad una moschea e un asilo nido: "Un'ulteriore prova che Hamas usa deliberatamente luoghi civili a fini terroristici".
Hamas blocca strade per popolazione diretta a sud Gaza
Il portavoce militare israeliano ha diffuso il contenuto di una telefonata - registrata - tra un ufficiale dell'intelligence dell'esercito di Israele (unità 504) e un residente della Striscia di Gaza nella quale questi conferma i posti di blocco messi da Hamas per non far andare al sud la popolazione, nonostante gli inviti dell'esercito stesso. Nella telefonata, si può sentire il residente confermare che Hamas ha istituito i posti di blocco. "Per la vostra personale sicurezza - dice l'ufficiale - vi chiedo di andare verso Khan Younis", che si trova nel Sud della Striscia. "Tutte le strade - questa la replica del residente di Gaza - sono bloccate da Hamas che manda indietro la gente".
Testimone: "Hamas spara a chi cerca di andarsene da Gaza"
Le Forze di Difesa Israeliane hanno pubblicato una registrazione audio di un ufficiale dell'Unità 504 della Direzione dell'Intelligence Militare - specializzata in HUMINT - che parla con un uomo gazanese, durante il quale descrive come Hamas impedisca alle persone di evacuare dalla parte settentrionale della Striscia di Gaza e addirittura spari contro di loro, lo scrive il Times of Israel. L'IDF afferma che i soldati dell'Unita' 504 hanno chiamato i palestinesi nel nord della Striscia di Gaza negli ultimi giorni, istruendoli a lasciare l'area per la loro sicurezza, mentre l'esercito intensifica gli attacchi nell'area di Gaza City in vista di una prevista grande incursione di terra. Nella telefonata, si sente l'ufficiale dell'IDF che invita l'uomo a dirigersi verso Khan Younis, nel sud di Gaza, ma il gazanese risponde dicendo che Hamas sta bloccando tutte le strade.
Conte: "Soluzione non è consentirle di bombardare Gaza"
La posizione del M5s è di "ferma condanna dell'attacco terroristico di Hamas" e di sostegno al "pieno diritto di Israele non solo ad esistere ma anche di difendere il proprio popolo", "però, attenzione, non possiamo pensare che qualcuno abbia licenza di sospendere o calpestare il diritto internazionale umanitario". Lo dice il leader del M5s Giuseppe Conte al Salone della Giustizia. "La soluzione non può essere quella di dire consentiamo a Israele di bombardare Gaza o entrare con l'esercito e succeda quel succeda a scapito della popolazione civile", aggiunge. Sulla "contabilità dei morti", prosegue, "prima abbiamo purtroppo preso atto della contabilità di fonte israeliana, ora di quella fonte palestinese: oltre 2000 bambini palestinesi della striscia di Gaza sono rimasti uccisi e non ci può lasciare indifferenti".
Netanyahu alla nazione: "Ci stiamo preparando per invadere Gaza"
Il premier israeliano si rivolge al Paese e spiega che l'offensiva a Gaza "ci sarà", ma senza fornire altri dettagli: "Ci sono considerazioni che non sono note al grande pubblico", chiarisce. Poi aggiunge: "Anche io dovrò dare spiegazioni sul 7 ottobre". I DETTAGLI
Gaza, da dove arrivano i numeri dei morti e perché è difficile verificarli
I media di tutto il mondo fanno riferimento al bollettino quotidiano rilasciato dal Ministero della Salute di Gaza per dare le cifre delle vittime del conflitto in corso: quello del 25 ottobre parlava di 6.546 palestinesi che hanno perso la vita in 19 giorni. Tra l'impossibilità per i giornalisti internazionali di entrare nella Striscia e le difficoltà che incontrano i reporter lì stanziati, non esistono altre fonti ufficiali a cui guardare. LEGGI QUI
Erdogan al Papa: "A Gaza è in corso un massacro"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che "gli attacchi israeliani contro Gaza hanno raggiunto il livello del massacro" durante una telefonata con Papa Francesco. Lo fa sapere la presidenza di Ankara aggiungendo che, durante il colloquio, Erdogan ha criticato la mancanza di indignazione da parte della comunità internazionale rispetto agli attacchi contro la Striscia.
Israele, il numero aggiornato degli ostaggi è salito a 224
E' salito a 224 il numero aggiornato degli ostaggi ancora in mano di Hamas a Gaza. Lo ha riferito il portavoce militare Daniel Hagari, dopo che ieri aveva menzionato un numero complessivo di 222. Hagari ha spiegato che Israele compie un vasto sforzo operativo e di intelligence per continuare ad acquisire nuove informazioni sulla loro sorte. "La loro liberazione ha per noi la massima priorità", ha ribadito.
Israele, incursione terrestre Gaza prepara fasi successive
L'incursione terrestre nel settore nord di Gaza condotta stamane da forze di fanteria e da mezzi blindati israeliani "rientra nei nostri preparativi per la prossima fase della guerra": lo ha dichiarato il portavoce militare Daniel Hagari. Nel corso della operazione, durata alcune ore, i militari "hanno ucciso terroristi, e distrutto infrastrutture terroristiche di Hamas. Hanno disinnescato ordigni, e neutralizzato imboscate. Il tutto per preparare il terreno alle prossime fasi della guerra". Al termine della incursione le forze israeliane hanno lasciato l'area, ha concluso Hagari, ''senza aver subito vittime''.
Leader Ue verso richiesta corridoi e pause umanitarie
A quanto si apprende i capi di Stato e di Governo dell'Unione europea, che si riuniranno in vertice oggi e domani e a Bruxelles, chiederanno nelle conclusioni "corridoi e pause umanitarie" per permettere l'accesso di aiuti alla popolazione civile a Gaza. Le conclusioni sono ancora in fase di formulazione e non è escluso che saranno gli stessi leader a decidere la versione definitiva.
Gaza, le immagini satellitari delle città prima e dopo gli attacchi israeliani
Continuano i raid delle forze israeliane nella Striscia di Gaza, in preparazione dell’attacco di terra volto a colpire le strutture di Hamas. Maxar Technologies ha scattato alcune foto satellitari prima e dopo l’inizio del conflitto, per mostrare cos'è accaduto nelle città palestinesi. GUARDA LE FOTOGRAFIE
Colluttazione ebrei-palestinesi in area agricola cisgiordana
Sette persone - cinque palestinesi e due israeliani - sono rimaste ferite oggi nel corso di due colluttazioni fra coltivatori palestinesi e pastori israeliani nei villaggi di Deir Jrar e Taybeh, a est di Ramallah (Cisgiordania). Secondo versioni fornite dalla televisione pubblica israeliana Kan, da un lato, e dalla agenzia di stampa palestinese Wafa dall'altro, gli incidenti sono avvenuti durante la raccolta delle olive. Wafa riferisce che gli agricoltori palestinesi sono stati assaliti da una trentina di coloni israeliani. Kan afferma che in questi incidenti due pastori israeliani sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave. L'esercito israeliano ha fatto sapere che durante gli incidenti non c'erano soldati sul posto e che non e' al momento in grado di ricostruirne la loro dinamica.
Hamas, "ostaggi stranieri come ospiti, il 7 ottobre ci fu incontro con Hezbollah"
"Se il nemico entrerà via terra (l'annunciata operazione di terra israeliana nella Striscia di Gaza), ci sarà una pagina nuova e gloriosa per il nostro popolo e sarà una sconfitta senza precedenti per l'occupazione nella storia del conflitto". Sono queste le parole usate dal numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, in dichiarazioni alla tv al-Manar, vicina agli Hezbollah libanesi, in cui ha definito "criminali" i bombardamenti israeliani contro la Striscia, controllata dal gruppo, scattati dopo il terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Nell'intervista al-Arouri ha sostenuto che membri di Hamas abbiano incontrato proprio quel giorno il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah. Al-Arouri ha parlato anche degli ostaggi in mano a Hamas da oltre due settimane (circa 220 secondo le forze israeliane) e ha affermato che gli stranieri "sono considerati ospiti", mentre gli israeliani "saranno coinvolti in uno scambio" con prigionieri palestinesi.
Onu: "A Gaza 50 mila donne incinte, 5.500 stanno per partorire"
La situazione della popolazione a Gaza è grave ma lo è ancor più per le donne e le ragazze. A lanciare un ulteriore appello per il cessate il fuoco è stata Sarah Hendriks, vicedirettrice esecutiva di UN Women anche sulla base dei dati dell'agenzia delle Nazioni Unite responsabile della salute sessuale e riproduttiva secondo cui circa 50.000 donne a Gaza sono attualmente incinte e più di 5.500 dovrebbero partorire entro il mese prossimo. Hendriks ha, dunque, sottolineato l'urgente necessità per le donne e le ragazze di Gaza di accedere a un riparo sicuro, alla protezione e all'assistenza sanitaria materna. I servizi sanitari, infatti, sono sempre meno tenendo conto che, secondo i dati dell'Oms, un terzo degli ospedali del territorio e quasi due terzi delle cliniche di assistenza sanitaria di base sono stati chiusi. Hendriks ha anche detto anche che "la violenza ha dato vita a quasi 900 nuove famiglie con capofamiglia femminile" e ha evidenziato gli enormi sforzi di queste donne per provvedere alle loro famiglie. Ha messo, inoltre, in guardia contro la minaccia sempre presente della violenza di genere, aggravata dallo sfollamento di massa e dalle condizioni nei rifugi sovraffollati.
Medioriente, Putin: "Obiettivo è fermare violenza, da conflitto conseguenze oltre la regione"
"Il nostro obiettivo oggi, il nostro obiettivo, è fermare il bagno di sangue e la violenza. Altrimenti, una ulteriore escalation della crisi sarebbe stata gravida di conseguenze gravi, estremamente pericolose e distruttive. E non solo per il Medio Oriente. Potrebbe tracimare ben oltre i confini della regione", ha affermato il Presidente russo, Vladimir Putin, incontrando esponenti russi di diverse religioni. "Non è giusto -ha aggiunto- che anziani, donne e bambini siano uccisi a Gaza per crimini commessi da altri".
Zuppi: "In Medioriente la soluzione è garantire diritti due parti"
"C'è sicuramente uno sforzo che dobbiamo fare, una soluzione da trovare, che garantisca i diritti delle due parti". Lo ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi rispondendo a una domanda sulla necessità di risolvere il conflitto in Medioriente con la presenza di due Stati. Ne ha parlato a margine alla 40ma assemblea dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani. "La formula di papa Francesco delle guerre mondiali 'a pezzi' è intelligente perché non ci sono cose che non ci riguardano, ti riguardano anche conflitti che tendenzialmente sembrerebbero non avere niente a che fare" sottolinea Zuppi.
Piantedosi incontra familiari vittime e ostaggi Hamas
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha incontrato questa mattina al Viminale una delegazione dei familiari delle persone rapite e delle vittime dell'attacco terroristico di Hamas . "Condivido con voi un dolore così grande - ha dichiarato Piantedosi - frutto della follia dell'attacco di Hamas, e mi aggiungo alle espressioni di incondizionata vicinanza e solidarietà a Israele già espresse da tutte le Istituzioni italiane".
Zuppi: "Hamas è peggiore nemico del popolo palestinese"
"C'è bisogno di una soluzione che garantisca i diritti delle due parti, c'è tanto bisogno di una leadership palestinese autorevole, in grado di difendere il suo popolo. Hamas è il peggiore nemico del popolo palestinese". Così il presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi interviene sul conflitto in Medio Oriente a Genova a margine alla 40ma assemblea dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani.