Gaza, da dove arrivano i numeri dei morti e perché è difficile verificarli
I media di tutto il mondo fanno riferimento al bollettino quotidiano rilasciato dal Ministero della Salute di Gaza per dare le cifre delle vittime del conflitto in corso: quello del 25 ottobre parlava di 6.546 palestinesi che hanno perso la vita in 19 giorni. Tra l'impossibilità per i giornalisti internazionali di entrare nella Striscia e le difficoltà che incontrano i reporter lì stanziati, non esistono altre fonti ufficiali a cui guardare
- A Gaza non possono entrare giornalisti internazionali: non ci sono varchi aperti per entrare nella Striscia. È così dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas a Israele che ha gettato benzina su un conflitto in corso da decenni e che ha convinto il governo israeliano a colpire duramente la Striscia. Da dove arrivano allora i dati sulle morti a Gaza?
- Ad aggiornare quotidianamente il bilancio a Gaza sono le autorità sanitarie palestinesi. I media di tutto il mondo riprendono poi questi dati e li divulgano sulle proprie testate. Non è facile avere informazioni dai reporter stanziati nella stessa Striscia, per le falle nei sistemi elettrici dovuti alla risposta di Israele all’attacco di Hamas. Con tutte le pesanti ricadute che questo comporta sulla rete Internet
- Va ricordato poi che, secondo le cifre diffuse dal Cpj (Committee to protect journalists – Comitato per la protezione dei giornalisti), dal 7 al 25 ottobre sono morti 24 giornalisti impegnati nel racconto della guerra: 20 di loro erano palestinesi, tre israeliani e uno libanese. Otto risultavano feriti, tre scomparsi o catturati
- The Washington Post ha scritto proprio della difficoltà dei media nel verificare i dati sulle morti a Gaza, mettendo in luce come la questione non tocchi solo la stampa ma anche le Nazioni Unite. Il 25 ottobre ha pubblicato un articolo intitolato Perché le testate e le Nazioni Unite fanno affidamento sul Ministero della Salute di Gaza per il numero di morti. In ogni conflitto è sempre così: anche per la guerra in Ucraina ci si affida ai dati ufficiali del governo ucraino e di quello russo
- L’ultimo bollettino arrivato da Gaza, quello del 25 ottobre, scriveva di almeno 6.546 morti e oltre 17.439 feriti nella striscia di Gaza dal 7 ottobre. Tra le vittime ci sono almeno 2.704 bambini. Sono questi i dati che tutti i media del mondo riportano
- The Post sottolinea come l'unica "parziale eccezione" in questo quadro sia rappresentata dal database dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), che - secondo il suo stesso sito web - verifica i numeri di Gaza e Israele con almeno un'altra fonte
- Ma quello dell'Ocha è un lavoro che richiede tempo e per il conflitto in corso non sono ancora disponibili cifre aggiornate. Per questo anche il Dipartimento di Stato Usa cita i bollettini diffusi da Gaza, nonostante i suoi contatti con Hamas, nella lista delle organizzazioni terroristiche di Ue e Washington
- Si è molto discusso della difficoltà di dare cifre (e notizie) precise sulle morti a Gaza in occasione dell'esplosione all'al-Ahli Hospital di Gaza dello scorso 17 ottobre. Poco dopo l'attacco, il Ministero della Salute di Gaza parlava di 500 morti. Il giorno successivo il bilancio è stato corretto: 471 vittime
- "Se sono state uccise così tante persone, dove sono i corpi?", era il dubbio avanzato da Jonathan Conricus, portavoce delle forze israeliane (Idf). Va però sottolineato che nessun dato è arrivato dagli israeliani. L’intelligence Usa parlava invece di un numero di morti “tra i 100 e i 300"
- Molti esperti, rileva The Washington Post, considerano attendibili i dati forniti dal Ministero di Gaza, alla luce delle sue fonti e della precisione dimostrata in passato. "Tutti usano i dati del Ministero della Salute di Gaza perché in genere si dimostrano affidabili - ha sintetizzato Omar Shakir, responsabile di Israele e Palestina per Human Rights Watch - Nelle occasioni in cui abbiamo verificato i numeri di particolari attacchi, non mi risulta ci siano stati casi in cui ci sono state grandi discrepanza"
- Per capire meglio la situazione è utile ricordare che la Cisgiordania e la Striscia di Gaza hanno due governi: l'Autorità palestinese di Ramallah - guidata da Fatah, facente parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina - e Hamas nella Striscia. Nel 2007, dopo aver preso il controllo di Gaza, Hamas ha nominato il suo ministro della Salute, separando il ministero da quello della Cisgiordania