Guerra Hamas-Israele, l’esperto: "Intelligence israeliana sorpresa sul piano strategico"

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Federica Villa

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I servizi segreti "non hanno valutato in maniera corretta le intenzioni di Hamas", spiega a Sky TG24 Uri Ben Yaakov, tenente colonnello riservista dell’esercito israeliano e membro dell’International Institute for Counter-Terrorism della Reichman University. Si va verso un’operazione via terra a Gaza, ma anche il confine a Nord, con il Libano, preoccupa: "I rischi sono molto alti, perché Hezbollah dispone di alcuni missili a lunga gittata e ad alta precisione sugli obiettivi"

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L’attacco di Hamas "è stato una sorpresa, e lo è stato dal punto di vista strategico". A dirlo, intervistato da Sky TG24, è Uri Ben Yaakov, tenente colonnello riservista dell’esercito israeliano e membro dell’International Institute for Counter-Terrorism della Reichman University. "Il problema principale è stato che l’intelligence israeliana non ha calcolato in maniera corretta le intenzioni e le motivazioni di Hamas. Da questo errore di valutazione, che ha portato a non comprendere quello che sarebbe successo, è partito tutto" (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO).

Le fasi della risposta di Israele

Dopo l'attacco a sorpresa, in un primo momento la risposta israeliana "è stata tattica", spiega l'esperto: l'obiettivo primario era "liberare tutte le aree invase, per ripristinare la situazione a come era prima di sabato". Poi, "parallelamente, abbiamo attaccato a Gaza, ma il problema principale lì è che ci sono i nostri cittadini (gli ostaggi presi da Hamas, ndr) e che bisogna prendere quindi molte precauzioni". La prossima mossa? Verosimilmente sarà quella trapelata in queste ore, che vede Israele verso un’operazione via terra a Gaza: "Penso che non ci saranno alternative se non questa".

epa10909044 Smoke rises over buildings after an Israeli air strike in Gaza City, 09 October 2023. The Israeli army announced on 09 October, it carried out over 500 strikes on targets across the Gaza Strip overnight. Palestinian officials said almost 500 people were killed and over 2,700 were injured after Israel launched retaliatory raids and air strikes. An unprecedented attack on southern Israel on 07 October claimed by the Islamist movement Hamas killed more than 700 Israelis and left over 2,150 injured, the Israeli army said.  EPA/MOHAMMED SABER

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Anche al confine Nord rischi "molto alti"

La zona a Sud di Israele rimane dunque quella più calda, ma anche a Nord si registrano tensioni, con Hezbollah che l’8 ottobre ha rivendicato di aver compiuto tiri di artiglieria e lanci di razzi su Israele dal Libano. "I rischi a Nord sono molto alti, perché Hezbollah dispone di alcuni missili a lunga gittata e ad alta precisione sugli obiettivi". Inoltre, secondo l’esperto, "in Libano il ruolo dell’Iran è più accentuato, nei suoi legami con Hezbollah, che non a Gaza". L’area "è molto protetta, più che a Sud", ma la tensione rimane altissima, con le sirene di allarme antimissili che continuano a suonare. Il ministro degli esteri libanese Abdallah Bou Habib ha però annunciato di aver ricevuto la garanzia dai vertici di Hezbollah che il partito armato filo-iraniano non interverrà nel conflitto in corso, se non sarà attaccato dagli israeliani. 

SDEROT, ISRAEL - OCTOBER 09: Israeli forces increase security measures at the Gaza border in Sderot, Israel on October 09, 2023. (Photo by Mostafa Alkharouf/Anadolu Agency via Getty Images)

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Iron Dome sotto pressione

Il lancio di missili sia da Sud che da Nord, intanto, mette sotto pressione il sistema anti-missile di Israele, Iron Dome. Si tratta di uno dei meccanismi più efficienti al mondo che, secondo le stime ufficiali, è in grado di intercettare tra il 75 ed il 95% delle minacce balistiche. Eppure, negli ultimi giorni, è stato messo a dura prova. Dal 7 ottobre, quando è iniziato l’attacco di Hamas, sono stati migliaia i missili lanciati verso il territorio israeliano, con Iron Dome che ha dovuto intercettare una quantità pressoché senza precedenti di minacce. "Al momento la risposta è buona", spiega però Uri Ben Yaakov, "ma bisogna considerare due fattori: i missili di intercettazione di Iron Dome, i Tamir, e i lanciatori fissi. Questi ultimi al momento risultano essere abbastanza. Un problema potrebbe invece riguardare il calo della quantità di Tamir". Su questo, oltre che il fattore tempo, "giocherà un ruolo molto importante l’aiuto degli Usa", con il presidente americano Biden che ha già assicurato al premier Netanyahu ulteriore assistenza, a stretto giro.

Yahya Sinwar, leader of the Palestinian Hamas movement's political speaks to media in Gaza City, on May 26, 2021. Hamas vowed today not to touch "a single cent" of international aid to rebuild Gaza following its war with Israel that ravaged the enclave it rules. Sinwar, promised "transparent and impartial" distribution of aid in the aftermath of the 11 days of deadly conflict. Photo by Ashraf Amra//APAIMAGES_APA017581/2105270834/Credit:Ashraf Amra  apaimages/SIPA/2105270842

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