Migranti, Meloni a Malta: "Il problema non può essere di un solo Paese"

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La premier all'Eu Med9 Summit porta la controproposta italiana a Berlino: "Proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave". Poi sottolinea: "C'è da riprendere con forza il nostro partenariato con la Tunisia". Se non ci saranno soluzioni trutturali, avverte, "saremo tutti travolti". Macron: "Tutti dobbiamo mostrare solidarietà all'Italia"

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Parla di "grande convergenza" Giorgia Meloni nel punto stampa a Malta, a margine del Med9. E avverte: "Il problema migratorio non può essere un problema di un solo Paese". Per la premier, "c'è da riprendere con forza il nostro partenariato con la Tunisia, che sta dando segnali di collaborazione molto importanti". E ancora: "Il lavoro deve essere fatto a livello europeo perché sia efficace". Parole, queste, che arrivano dopo che Meloni, in giornata, aveva criticato le scelte di Berlino per il nuovo patto Ue sui migranti: "La Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare, quello che riguarda le Ong. Per noi rappresenta un passo indietro. Abbiamo chiesto di avere tempo, non si poteva decidere ieri così". L'Italia ha dunque avanzato la sua controproposta: "Il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave" (MIGRANTI, LO SPECIALE). A margine del vertice, Meloni ha visto anche il presidente francese Macron e la presidente della Commissione europea von der Leyen. E proprio lo stesso Macron ha lanciato un appello: "Tutti dobbiamo mostrare solidarietà all'Italia e ai primi porti di approdo. Questo riguarda l'Italia, la Grecia e la Spagna".

Meloni al Med9 a Malta: "Soluzioni o tutti saremo travolti"

Al vertice Med9, oltre all’Italia, anche Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna e Slovenia. Chi pensa che il problema dei migranti "possa essere rinchiuso entro i confini di una nazione europea prende un abbaglio. Senza risposte strutturali prima saranno travolte le nazioni di primo approdo, ma poi tutti quanti verranno travolti da questo problema", ha voluto sottolineare Meloni. Il "piano di azione presentato da Ursula von der Leyen a Lampedusa è una ottima cornice di partenza, è fondamentale renderlo concreto e operativo", ha poi aggiunto la premier.

Macron: "Con Meloni e Ue trovato approccio comune"

Oggi la premier ha avuto anche un faccia a faccia proprio con vn der Leyen e con Macron: "L'incontro  è andato bene, come sempre. È stato efficace. Abbiamo potuto fare passi avanti. Con la Commissione europea abbiamo trovato un approccio comune che proporremo ai colleghi per dare una risposta comune a questa che è una sfida totalmente europea. Penso che la capacità europea di prevenire questi flussi sia la chiave", ha detto all'ANSA il presidente francese.

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Lo scontro sul patto Ue sui migranti

Tornando al nuovo patto Ue sui migranti, la proposta di compromesso avanzata dagli spagnoli nelle scorse ore aveva convinto Berlino, ma non Meloni. In particolare in un punto, quello che escludeva i salvataggi delle Ong da situazioni di strumentalizzazione della migrazione da parte dei Paesi terzi. Palazzo Chigi si era detto "sorpreso" che, proprio mentre a Bruxelles era in corso il vertice decisivo per l'ok al Patto sui migranti, nel Mediterraneo navigavano sette navi gestite dalle Ong e battenti bandiera tedesca, delle quali quattro in area Sar italiana.

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Unhcr: “L’Italia non può essere lasciata sola”

Ieri sera, intanto, era arrivato anche un appello dell’Unhcr. "La situazione a Lampedusa è motivo di grave preoccupazione. Unhcr è presente e apprezza gli sforzi delle autorità per decongestionare rapidamente l'isola, ma l'Italia non può essere lasciata sola nel rispondere ai bisogni degli arrivi. L'Unhcr ha ripetutamente chiesto l'istituzione di un meccanismo concordato a livello regionale per lo sbarco e la ridistribuzione dei migranti che arrivano via mare, in uno spirito di condivisione delle responsabilità e solidarietà con gli Stati in prima linea", ha detto a una riunione del Consiglio di Sicurezza Ruven Menikdiwela, capo dell'ufficio di New York per l'agenzia Onu per i rifugiati. Ha aggiunto che "da gennaio al 24 settembre 2023, circa 186mila persone sono arrivate via mare nell'Europa del sud (Italia, Grecia, Spagna, Cipro e Malta) con la maggioranza - oltre 130mila - arrivate in Italia (+83% rispetto allo stesso periodo nel 2022)". E ancora: "Dall'inizio dell'anno al 24 settembre, più di 2.500 migranti sono morti o dispersi dopo aver tentato di attraversare il Mediterraneo verso l'Europa. Questo numero rappresenta un aumento di due terzi rispetto alle 1.680 persone nello stesso periodo del 2022". "Il Mar Mediterraneo è diventato un cimitero per i bambini”, ha dichiarato invece l’Unicef. L'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia ha registrato tra giugno e agosto 2023 "almeno 990 persone, compresi bambini", che hanno fatto naufragio nel Mediterraneo centrale, "tre volte di più" rispetto allo stesso periodo del 2022, quando "almeno 334 persone persero la vita".

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Meloni: "Sinistra speri nel governo tecnico, noi governiamo"

Meloni da Malta ha anche colto l'occasione per parlare di alcune questioni interne. "La sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo", ha detto interpellata sull'andamento dello spread. "Non vedo questo problema, vedo questa speranza da parte dei soliti noti, mi fa sorridere. Voglio tranquillizzare: il governo sta bene, la situazione è complessa, l'abbiamo maneggiata con serietà l'anno scorso, e anche quest'anno. Lo spread che lanciate come se fosse la fine del governo Meloni stava adesso a 192 punti, a ottobre scorso 250 durante l'anno precedente al nuovo governo è stato più alto e i titoli non li ho visti".

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