Patto Ue migranti, Italia chiede tempo. Scontro Roma-Berlino su ong. "Confermati timori"

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Ancora lontana l'intesa per un nuovo patto Ue sui migranti. L'Italia chiede tempo per valutare il nuovo compromesso proposto dalla Spagna. Resta alto lo scontro Roma-Berlino sulle attività delle ong: Palazzo Chigi si è detto "sorpreso" che proprio mentre a Bruxelles era in corso il vertice decisivo per l'ok al Patto sulla migrazione, nel Mediterraneo navigavano 7 navi battenti bandiera tedesca. Meloni oggi a Malta. Piantedosi a Palermo

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"La notizia di sette navi di ong, alcune battenti bandiera tedesca, altre no, che vanno verso Lampedusa conferma la nostra preoccupazione e la nostra analisi, e quello che ho detto oggi al ministro Baerbock". Sono le parole del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Berlino sulla questione migranti. "Mi pare veramente strano, preoccupante. Nel giorno in cui si fa una proposta si fanno arrivare tutte queste navi. E' una coincidenza? Cosa c'è dietro? C'è un interesse elettorale? Di altro tipo? Non può essere, è una cosa che non funziona. Qualcuno forse vuole impedire che ci sia un accordo? C'è veramente molto stupore", ha aggiunto. Eppure la giornata si era aperta con la conferenza stampa congiunta tra i due ministri, da cui era emersa la volontà di lavorare insieme per soluzioni europee congiunte. C'è una linea comune tra Italia e Germania.

"Proposta tedesca Patto asilo? Preso tempo per esaminarla"

"Non abbiamo detto no alla proposta tedesca presentata stamani, il ministro dell'Interno ha soltanto preso tempo per esaminare dal punto di vista giuridico i contenuti di questa proposta, ma questo non significa pensare che non si debbano salvare le persone in mare". È questo il commento di Tajani in merito alla proposta tedesca di compromesso sul Patto Ue sui migranti, riguardante soprattutto una clausola sull'aiuto umanitario. "Ricordo che la proposta è arrivata questa mattina, non un mese fa. Il tempo è quello normale di una valutazione più approfondita dal punto di vista giuridico, sentendo anche l'opinione degli altri componenti del governo", ha aggiunto.

Tempi lunghi

Tutto ciò potrebbe far allungare i tempi sull'intesa in Ue sul regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l'asilo. Secondo diverse fonti europee, l'ok atteso alla riunione dei Rappresentanti Permanenti rischia di slittare dopo che l'Italia ha chiesto tempo per valutare il nuovo compromesso proposto dalla presidenza spagnola per andare incontro alle richieste della Germania, in particolare sulle tutele per i migranti e sull'esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l'emergenza flussi.

Piantedosi vede ministro Tunisia: "Bene azione contro partenze"

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha lasciato Bruxelles dove ha partecipato al Consiglio affari interni, per volare a Palermo e incontrare i ministri dell'Interno di Libia e Tunisia. Il titolare del Viminale ha espresso "apprezzamento per la recente intensificazione dell'azione tunisina in funzione della prevenzione delle partenze e per le operazioni di polizia portate a termine nelle ultime ore che hanno condotto all'arresto di 124 trafficanti". "Sul fronte dei rimpatri volontari assistiti dalla Tunisia verso i Paesi di origine dei migranti - ha aggiunto - ho ribadito che l'Italia ha attivato anche il Consiglio Giustizia e Affari Interni per un piano europeo: dobbiamo aumentare i finanziamenti per i progetti di rimpatri volontari assistiti e favorire la reintegrazione economica dei migranti nei loro Paesi di origine”. 

Le ong

"Ogni vita umana conta", aveva detto la ministra degli Esteri tedesca. "Quasi il 95%" delle persone salvate che arrivano in Italia lo sono grazie alle navi delle autorità italiane, questa è un'attività umanitaria molto importante di cui siamo grati. Anche chi fa salvataggi in mare volontariamente con navi civili, però, dà un contributo e "la loro attività ha quindi il nostro appoggio", ha aggiunto. 

"Nessuno fa la guerra alle ong - era stata la replica Tajani - però non possono essere una sorta di calamita per attrarre migranti irregolari che, guarda caso, vengono portati sempre e soltanto in Italia perché è il porto più vicino. Le navi delle ong possono fare soccorso in mare, ma non si può trasformare l'Italia nel luogo dove tutte le ong portano i migranti, anche perché non vogliono venire" ma vogliono raggiungere "altri Paesi europei".

 

Botta e risposta

"Non lasceremo soli singoli Stati europei", aveva anche detto Baerbock, "Il nostro obiettivo comune è che le persone non partano nemmeno su quelle barche traballanti", quindi dobbiamo "lavorare con i paesi di provenienza, anche per facilitare i rimpatri di chi non ha diritto di rimanere". Tajani aveva anche ribadito il contenuto della lettera di Meloni a Scholz in merito agli stanziamenti tedeschi a favore di ong che si occupano di migranti in Italia: "Gli sforzi finanziari dei singoli Stati si concentrino su soluzioni strutturali della questione migratoria".

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