Terremoto Marocco, oltre duemila morti. Farnesina: "Italiani stanno tutti bene"

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Nella sera di venerdì 8 settembre la terra ha tremato violentemente. La scossa, di magnitudo 7, è durata circa 30 secondi ed è stata sentita lungo tutta la dorsale dell'Atlante. Epicentro a 16 km dal villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Ingenti i danni. Decretati 3 giorni di lutto nazionale. Meloni: "Piena disponibilità dell'Italia". Mattarella: "Pronti a contribuire ai complessi lavori di soccorso"

Sale a oltre mille il bilancio delle vittime. VIDEO

Belgio stanzia 5 milioni per sostenere il Marocco

Il Belgio ha sbloccato 5 milioni di euro "per aiutare le vittime del terremoto in Marocco e sostenere la ricostruzione". Lo ha annunciato la ministra federale per la Cooperazione allo sviluppo, Caroline Gennez.

Turisti bloccati sui monti

"Sono arrivate le ruspe che stanno lavorando per liberare la strada. Non so se ce la faranno entro la sera, speriamo. Credo che passeremo un'altra notte in macchina altrimenti, se sarà libero il passaggio, scenderemo a valle con la macchina". Così all'Ansa una turista italiana rimasta bloccata su un passo montano dell'Atlante, in Marocco, con la famiglia. La donna è in contatto con l'ambasciata.

Il racconto di un turista italiano da Marrakech

"Ieri sera siamo rientrati in albergo alle 23. Poi, dopo poco, tutto è iniziato a tremare accompagnato da un forte boato. Abbiamo preso le cose essenziali e siamo usciti dopo la scossa". Massimo Rossi, ex imprenditore orafo, è in vacanza in Marocco  e racconta quanto accaduto ieri a Marrakech. "Ora siamo davanti all'albergo che si trova nella Medina nuova e non ha riportato lesioni. Abbiamo fatto tuttavia un giro nella Medina vecchia che risale al 1200" che invece ha subito danni. "Adesso cerchiamo di ripartire ma ci hanno detto che prima di mercoledì sarà praticamente impossibile".

Bonaccini: "L'E-R è pronta a fare la propria parte"

"Ci stringiamo alle comunità colpite, l'Emilia-Romagna è pronta a fare la propria parte". Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, sul proprio profilo Facebook, esprime la vicinanza del suo territorio al Marocco.

Il movimento della placca nordafricana

È stato il movimento della placca nordafricana a generare il terremoto in Marocco. "La parte settentrionale dell'Africa si muove relativamente verso Est rispetto alla parte meridionale a sud dell'Atlante". A spiegarlo è il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni. "È un movimento di tipo compressivo, che ha anche una componente orizzontale trascorrente", aggiunge.

L'aiuto del Regno Unito

"Il Regno Unito è pronto a sostenere gli amici marocchini in ogni modo possibile". Lo ha scritto il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly, in un messaggio su X. "I miei pensieri sono con tutte le persone colpite dal terribile terremoto della scorsa notte in Marocco", ha poi aggiunto aggiunto il premier Sunak rilanciando il messaggio.

Farnesina: "400 gli italiani in Marocco, stanno tutti bene"

Sono 400 gli italiani attualmente in Marocco, colpito nella notte da un forte terremoto, e "stanno tutti bene". Lo ha reso noto il capo dell'Unità di crisi della Farnesina Nicola Minasi parlando a Rainews24. Oltre ai primi 200 italiani che erano già stati segnalati e contattati - ha spiegato il diplomatico - ce ne sono altri 200 che partecipavano a una convention aziendale. "Siamo in contatto con tutti", ha assicurato Minasi. 

La testimonianza di un'italiana

"Mi sono molto impaurita. Ma sto bene, 35 secondi mi sono parsi un'eternità". Queste le parole di Barbara Messini  originaria di Montevarchi (Arezzo) che gestisce un bed and breakfast nella Medina di Marrakech. "Avevo diversi ospiti in questi giorni - continua -, alcuni si sono impauriti e stanno cercando di partire e lasciare il Marocco. Altri invece hanno deciso di restare. Vedremo l'evolversi della situazione nelle prossime ore". 

La gravità del terremoto in Marocco

Il sisma che ha colpito il Marocco rischia di essere tra i 15 peggiori terremoti al mondo, per numero di vittime, delle ultime due decadi, dall'inizio del 2000. E il secondo per gravità nel Paese nordafricano, dopo quello del 1960 ad Agadir che uccise un terzo degli abitanti della città (12-15 mila persone).

Aereo bloccato in Marocco, salta concerto della Scala in Belgio

A causa delle conseguenze sul traffico aereo anche in Europa del terremoto in Marocco, salta il concerto del coro e dell'orchestra della Scala in programma questa sera al Bozar di Bruxelles. Le compagini scaligere stanno facendo una tournée all'estero dedicata ai cori verdiani e dopo il concerto di ieri ad Aalborg in Danimarca, un volo avrebbe dovuto portare i 215 scaligeri in Belgio. Ma l'aereo, che era in arrivo da Marrakesh, è rimasto bloccato in Marocco a causa del sisma e non si è trovato un velivolo sostitutivo. Motivo per cui l'esibizione di questa sera diretta dal maestro Riccardo Chailly è stata cancellata. "Il pensiero dei musicisti e di tutti i lavoratori scaligeri - spiega una nota del teatro - va innanzitutto alle vittime del sisma e all'immensa tragedia che ha colpito il Marocco".

Danni anche a Marrakech

Nella foto, i calcinacci in strada a Marrakech.

Marrakech

©Ansa

Farnesina monitora l'evolversi della situazione

L'Ambasciata di Rabat e il Consolato Generale di Casablanca, insieme all'Unità di Crisi e al Consolato Onorario di Marrakech, - si legge in una nota della Farnesina - si sono sin da subito attivati per fornire assistenza, in stretto contatto con le autorità marocchine, ai connazionali presenti nell'area interessata dal sisma. Tajani è stato tenuto costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione sin dai primi momenti.  Nel ribadire la vicinanza del governo italiano al popolo marocchino colpito dal sisma, il vicepremier ha confermato la disponibilità della Protezione Civile italiana, in raccordo con la Protezione Civile dell'Unione Europea, a fornire tutto il supporto possibile alle autorità marocchine, ove richiesto. La Farnesina continua a monitorare attentamente l'evolversi della situazione.

Sisma quasi equivalente a quello del 1980 in Irpinia

Il terremoto in Marocco è stato "estremamente energetico, quasi equivalente al sisma in Irpinia del 1980", ha detto all'Ansa Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. È stata liberata una fortissima energia, ma non è al livello del terremoto in Turchia del febbraio 2023, osserva ancora Doglioni: "Il sisma in Turchia ha provocato la distruzione di 200.000 edifici e 50.000 morti, su un'area di 50.000 chilometri quadrati. Nel caso del Marocco la superficie coinvolta è inferiore". 

Presidente comunità marocchina: "Aiuti esercito verso Marrakech"

"Io vengo da Marrakech, è la mia città. Mia mamma, le mie sorelle, i miei nipoti, i miei amici, sono lì. La preoccupazione è stata grande, soprattutto quando abbiamo capito che il disastro era oltre quello che potevamo immaginare. Il terremoto ha sorpreso tutti, anche le persone che erano lì. All'inizio nessuno ha capito veramente quello che stava accadendo, perché quella non è una zona sismica". Questo il racconto fatto all'Ansa, dello scrittore marocchino e Presidente della comunità marocchina in Italia, Ahmed Ouagandar. La gente "ha molta paura e si sta preparando a dormire fuori anche stanotte - ha aggiunto -  ma so che i militari e l'esercito si stanno muovendo verso Marrakech anche da Casablanca per prestare soccorso". 

Souad Sbai: “La situazione è drammatica”

"Noi siamo in piedi da mezzanotte e mezza. Abbiamo parenti ovunque, amici di Marrakesh che non rispondono. Stiamo vivendo un'angoscia senza fine, la situazione è drammatica. Tutto il Marocco ha dormito per strada questa notte", ha detto all’Ansa Souad Sbai, presidente delle donne marocchine in Italia. "L'angoscia è tanta. Le linee ancora non funzionano bene", ha aggiunto. La preoccupazione riguarda molte zone del Paese: "Ci sono stati crolli a Casablanca, la vecchia Medina". Per questo Sbai si appella alla Protezione civile Italiana: "Me li ricordo al lavoro a L'Aquila o nell'Irpinia e spero possano attivarsi al più presto per aiutare tutta quella popolazione non ancora raggiunta, anche nelle aree rurali". "No ho memoria di una cosa del genere. Si è sentito fino in Portogallo, in Spagna", ha sottolineato la presidente. "L'ambasciatore del Marocco in Italia, Youssef Balla, si è attivato ed è a disposizione della comunità che vive in Italia per avere aiuto e tutte le informazioni che servono", ha concluso.

Il racconto di un francescano da Marrakesh

"La scossa è durata trenta secondi ed è stata fortissima. Ci sono danni alla storica Eglise Saints Martyrs di Marrakech, è la sola chiesa cattolica presente a Marrakesh", ha raccontato all'agenzia dei vescovi Sir padre Jean De Dieu Bazibuhe, della comunità dei francescani minori di Marrakesh. "Era tardi per cui le persone erano nelle case. Non c'era nessuno per le strade e questo probabilmente è una delle cause che ha aggravato il bilancio delle vittime", ha spiegato. "La maggior parte dei danni e delle vittime sono nella città antica, la Medina", ha aggiunto. E ancora: "Abbiamo visto passare ambulanze e macchine della polizia per prestare i primi soccorsi. Si era anche diffusa la notizia che ci sarebbe stata una seconda scossa forte nelle prime ore della mattina e le persone hanno quindi deciso di non rischiare. Solo con il passare delle ore, le persone stanno rientrando in casa. Il timore è che arrivino altre scosse e possano aggiungersi altri danni".

Salvini: “Italia pronta a fare la sua parte”

Anche il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito che “l’Italia è pronta a fare la sua parte nei soccorsi”.

Piantedosi, pronti ad inviare uomini e mezzi

"Esprimo al popolo marocchino la mia vicinanza e il mio cordoglio per le vittime causate dal disastroso sisma di questa notte”, ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "I nostri Vigili del Fuoco sono pronti a intervenire in qualsiasi momento in Marocco per dare supporto alle autorità locali. Come già avvenuto dopo eventi simili in passato, ad esempio in Turchia dove proprio agli italiani fu affidato il coordinamento delle unità Usar internazionali operanti sul campo, in caso pervenga richiesta di supporto dalle autorità dal governo marocchino, il Viminale invierà uomini e mezzi nell'ambito del sistema europeo della protezione civile", ha aggiunto.

“Dopo scossa altri 10 eventi, il più forte di magnitudo 4.8”

Oltre al terremoto di magnitudo 7 che ha colpito il Marocco, in particolare la catena dell’Atlante, il Centro Sismologico Euro-mediterraneo ha registrato altri 10 eventi nella zona: il più forte ha avuto magnitudo 4.8. Il Marocco "è interessato da un’intensa sismicità attestata da molti secoli. Gli eventi più rilevanti si concentrano lungo la costa del Mediterraneo e lungo i monti dell’Atlante. Da ricordare il terremoto dell’11 maggio 1624 che ha interessato la zona di Fes con una magnitudo stimata pari a 6.7; il 29 febbraio 1960 un terremoto di magnitudo 5.7 ha invece colpito, distruggendola e provocando 15mila vittime, la città di Agadir che è stata completamente ricostruita", ha sottolineato l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

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