L'esemplare M237, un maschio di due anni, aveva percorso 1.900 chilometri attraverso l'Alto Adige e l'Austria. Nella città di Nyiregyhaza la polizia ha arrestato il padre del bimbo e un secondo uomo, che era presente durante l'uccisione dell'animale. Ai due uomini vengono contestati reati contro la protezione della natura e di aver messo in pericolo dei minori. Il bambino non è punibile secondo la legge ungherese
Un lupo, migrato in Ungheria dal cantone dei Grigioni, in Svizzera, è stato presumibilmente ucciso da un bambino di nove anni, lo ha riferito giovedì sera la televisione di Stato ungherese Mtv.
L'uccisione del lupo
La migrazione del grande predatore è iniziata nel mese di giugno 2022 ed è terminata a marzo di quest'anno. Mercoledì scorso, nella città nordorientale ungherese di Nyiregyhaza, la polizia ha arrestato il padre del bambino e un secondo uomo, che era con il ragazzo durante l'uccisione del lupo. Secondo il servizio televisivo di Mtv, le autorità accusano i due uomini di reati contro la protezione della natura e di aver messo in pericolo dei minori. Il bambino di nove anni non è punibile secondo la legge ungherese.
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La migrazione dalla Svizzera all'Ungheria
Lo scorso aprile il caso aveva suscitato grande scalpore anche tra gli attivisti internazionali per i diritti degli animali. L'esemplare M237, un maschio di due anni proveniente dai Grigioni, aveva percorso ben 1.900 chilometri durante la sua migrazione verso l'Ungheria, attraverso l'Alto Adige e l'Austria. Secondo l'associazione Gruppo Lupo Svizzero (Gls), M237 ha percorso la distanza più lunga mai registrata per un lupo in Europa. I guardiani della selvaggina dei Grigioni avevano dotato l'animale di un trasmettitore Gps. Ma i segnali sono scomparsi quando il giovane lupo ha raggiunto l'Ungheria nord-orientale.
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Le indagini sull'uccisione del lupo
Nei pressi di Hidasnemeti, le autorità ungheresi hanno trovato in un fiume il dispositivo di geolocalizzazione. Quindi la polizia ha ipotizzato che il lupo fosse stato abbattuto illegalmente, visto che questi grandi predatori sono protetti anche in Ungheria. Il padre del bambino di nove anni era già stato sottoposto a indagini. In quel momento le prove disponibili non erano sufficienti per un arresto. Il fermo del padre e del compagno di caccia, al quale aveva affidato il figlio con la propria arma, si è basato su nuove prove, sulle quali la Procura non ha fornito dettagli.