Giornata mondiale Gioventù, 800mila alla Via Crucis col Papa: "Vita di Gesù è un viaggio"

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Dopo l’appello lanciato per la lotta al cambiamento climatico, il Pontefice a Lisbona ha confessato alcuni giovani al Giardino Vasco da Gama e ha incontrato i Rappresentanti di alcuni Centri di Assistenza e di Carità nel “Centro Paroquial de Serafina”. Poi la Via Crucis nella "Colina do Encontro" (Parque Eduardo VII): 800mila le persone presenti

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Prosegue la visita di Papa Francesco alla Giornata mondiale della Gioventù, in programma a Lisbona fino a domenica 6 agosto. Il Pontefice ha partecipato venerdì sera alla Via Crucis nel parco Eduard VII. Circa 800mila le persone presenti, stimano le autorità locali. Nel suo discorso ai giovani ha detto: "Occorre correre il rischio di amare, Gesù ci accompagna sempre. Gesù cammina ma aspetta qualcosa: la nostra compagnia. Che non siamo anime chiuse. Gesu aspetta che le finestre della tua anima si aprano. Che brutti i cuori chiusi, non ha senso. Gesù cammina e spera con la sua tenerezza di darci consolazione”. Bergoglio interpella i giovani: “Vi faccio una domanda: piangete a volte? Ci sono cose nella vita che fanno piangere? Là c’è Gesù perché ci accompagna nell’oscurità. Gesù con la sua tenerezza vuole colmare la nostra solitudine, le nostre paure oscure, con la sua consolazione. Occorre correre il rischio di amare e Lui ci accompagna sempre. Oggi faremo il cammino delle nostre ansie e solitudini. Ognuno pensi alle proprie ansie, alle miserie, che danno paura ma ci pensi. E che l’anima torni a sorridere. Gesù va verso la Croce perché la nostra anima possa sorridere. La vita di Gesù è un viaggio”.

La Via Crucis dei giovani tra droga, aborti, pornografia

Il pentimento per un aborto, deciso per paura e nella convinzione che "il bambino non era ancora una persona", gli abissi della depressione, l'autolesionismo, il timore "di non resistere alla droga, alla pornografia, all'alcol", la "terribile sensazione" di non poter essere sé stessi in una "tirannia del corpo giusto", dove ciò che conta sono i selfie e i post e i successivi like. Sono tanti i dolori che i giovani della Gmg confidano a Papa Francesco attraverso le meditazioni e le testimonianze della Via Crucis celebrata al parco Eduard VII di Lisbona. I ragazzi, a cuore aperto, confessano le loro vie crucis quotidiane "in una terra di specchi dove ciò che conta è l’apparenza, l'immagine". "Soffriamo di ansia e depressione, problemi alimentari, burnout. A volte ci chiediamo chi siamo e se vale la pena vivere la vita", si legge nei testi delle 14 meditazioni. "A volte, ci sentiamo molto giù, a terra. Peggio che avere un problema, è sentirsi un problema", continuano i ragazzi che mettono a nudo le proprie fragilità e confessano le loro cadute, il loro allontanamento dalla fede, l'isolamento da un mondo violento con “guerre, attentati, sparatorie di massa ma anche violenze nei matrimoni e nelle relazioni, abusi sui minori, bullismo, abusi di potere, famiglie dove si scagliano parole pesanti come macigni”.

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La giornata di Papa Francesco

In mattinata Papa Francesco ha incontrato una signora di 106 anni, Maria da Conceição Brito Mendonça, nata il giorno delle apparizioni di Fatima, il 13 maggio 1917, e la giovane Edna Pina Lopes Rodrigues, che soffre di una grave malattia e alla quale il Pontefice aveva inviato un messaggio di affetto e di preghiera nel giugno scorso. Poi Bergoglio è andato al Giardino Vasco da Gama - dove sono stati allestiti 150 confessionali costruiti dai detenuti con materiale riciclato e riciclabile - per confessare tre giovani pellegrini della Gmg: un ragazzo spagnolo di 21 anni, una ragazza guatemalteca 33enne e un italiano di 19 anni. A seguire si è svolto l'incontro con i Rappresentanti di alcuni Centri di Assistenza e di Carità nel “Centro Paroquial de Serafina”. Poi un pranzo con i giovani nella Nunziatura Apostolica e ora la Via Crucis nella "Colina do Encontro" (Parque Eduardo VII).

La giornata di ieri

Ieri il Pontefice ha incontrato gli universitari all’Università cattolica portoghese e al Parque Eduardo VII è stato accolto da cinquecentomila giovani. Bergoglio ha sottolineato l’importanza della sfida sul clima: "In nome del progresso si sta facendo strada un regresso e questo non è possibile. Voi siete la generazione che invece può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali". Prima di partire per Lisbona il Pontefice ha rilasciato un'intervista a Vida Nueva, diffusa oggi, nella quale ha parlato anche delle persone transessuali: "La prima volta che un gruppo di transessuali è venuto in Vaticano e mi hanno visto, se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio... Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio!". Poi ha affrontato il tema dei suoi prossimi viaggi: "Stiamo lavorando in Kosovo, ma non è definito". Riguardo all'Argentina, "posso confermare che è in programma, vedremo se si potrà fare, una volta terminato l'anno elettorale". A proposito di una futura visita in Spagna, invece, ha chiarito: "Non andrò in nessun grande paese d'Europa finché non finisco con i piccoli". Quanto al prossimo viaggio in Francia ha spiegato che andrà a Marsiglia, dove si tiene il convegno sul Mediterraneo, ma non è una visita apostolica al Paese.

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Il Papa durante le confessioni al Giardino Vasco da Gama
Il Papa durante le confessioni al Giardino Vasco da Gama - ©Ansa

"La Chiesa aiuti i fragili senza fare preferenze"

Papa Francesco, dopo le confessioni, ha visitato la chiesa e il Centro Social Paroquial São Vicente de Paulo che si trovano nel cuore del quartiere periferico di Serafina, a Lisbona. Il Centro, sorto dove prima c'erano baracche e persone che viveno sostanzialmente abbandonate, impiega circa 170 persone che si occupano, tra le altre cose, di un asilo nido, di una scuola per l'infanzia, delle attività per il tempo libero dei bambini e dei ragazzi, di una casa di riposo per anziani, di un centro diurno per anziani e disabili e del sostegno domiciliare. La Chiesa deve aiutare tutti senza fare "preferenze", ha detto il Papa nel suo discorso. "Tutti siamo fragili e bisognosi, ma lo sguardo di compassione del Vangelo ci porta a vedere le necessità di chi ha più bisogno. E a servire i poveri, i prediletti di Dio che si è fatto povero per noi: gli esclusi, gli emarginati, gli scartati, i piccoli, gli indifesi. Sono loro il tesoro della Chiesa, sono i preferiti di Dio! E, tra di loro - ha aggiunto -, ricordiamoci di non fare differenze. Per un cristiano, infatti, non ci sono preferenze di fronte a chi bussa bisognoso alla porta: connazionali o stranieri, appartenenti a un gruppo o ad un altro, giovani o anziani, simpatici o antipatici". Il Papa, arrivato al centro parrocchiale, aveva cominciato a leggere il discorso preparato. Poi si è fermato: "Sono tante le cose che vorrei dirvi ma non stanno funzionando gli occhiali", forse a causa dei riflettori posizionati male, "e non posso leggere bene, non posso sforzare la vista...". Allora ha consegnato il discorso e ha aggiunto qualche frase a braccio chiedendo sostanzialmente quale debba essere l'impegno di un cristiano nei confronti della povertà: "Mi fa schifo la povertà degli altri? Cerco la vita distillata che non esiste? Quante vite distillate inutili", "tante vite che non lasciano traccia" e invece "questa è una realtà che lascia traccia perché vi sporcate le mani".

L'incontro con gli esponenti di altre fedi 

Al rientro in Nunziatura, al termine della mattinata, Papa Francesco ha ricevuto la visita di una delegazione del centro internazionale di dialogo Kaiciid, accompagnata dal cardinale Miguel Ayuso, Prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso. Nel salutare la delegazione il Papa ha espresso la sua gratitudine per la visita e ha rivolto ai presenti alcune parole sul valore della fraternità e del dialogo e il pericolo del monologo e del proselitismo. Successivamente Bergoglio si è intrattenuto in conversazione con Rahim Aga Khan, figlio della guida della comunità ismaelita, che ha il suo centro a Lisbona. Infine, il Papa ha ricevuto un gruppo di religiosi e persone di diverse fedi e confessioni cristiane coinvolte nell'impegno ecumenico e interreligioso della Chiesa portoghese. Papa Francesco ha ringraziato i presenti per la fraternità vissuta, per gli sforzi di dialogo, raccomandando loro di prendersi cura dei giovani, che "sono allegri, ma non superficiali", e rischiano di essere "anestetizzati" dal mondo che li circonda.

Gli appuntamenti del weekend

Sabato 5 agosto sarà invece dedicato alla Veglia: nel pomeriggio è previsto il pellegrinaggio dei giovani verso il Parque Tejo, con l’adorazione del Santissimo Sacramento che inizierà alle 20.45 assieme al Santo Padre. La messa di chiusura della Giornata Mondiale della Gioventù, prevista per le ore 9 di domenica 6 agosto al Parque Tejo, sarà presieduta da Papa Francesco.

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Il Papa durante l'incontro alla chiesa e nel Centro Social Paroquial São Vicente de Paulo - ©Ansa

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