Niger, atterrato a Ciampino volo speciale con 36 italiani. Francia evacua cittadini

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"Siamo soddisfatti, perché siamo riusciti a riportare in Italia tutti i nostri connazionali che lo avevano chiesto" ha detto il ministro degli Esteri italiano. In un comunicato congiunto dopo l'ultimatum dell’Ecowas, Mali e Burkina Faso spiegano che qualsiasi intervento militare in Niger sarebbe considerato "una dichiarazione di guerra”. Parigi smentisce di voler "intervenire militarmente" ma annuncia l'evacuazione dei propri cittadini

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Il volo speciale, un Boeing 767 dell'Aeronautica militare, predisposto dal Governo italiano, proveniente da Niamey con a bordo i connazionali che hanno deciso di lasciare il Niger dopo il colpo di Stato nel paese dell'Africa occidentale è atterrato sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino poco dopo le 5 di questa mattina. Ad accogliere i connazionali il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l'incaricato d'affari Usa a Roma. A bordo del volo c'erano in tutto 87 persone: 36 italiani, 21 statunitensi, quattro bulgari, due austriaci, un nigeriano, un nigerino, un ungherese e un senegalese

La crisi

Qualsiasi intervento militare in Niger per riportare al potere il presidente Mohamed Bazoum, destituito da un golpe, sarebbe considerato "una dichiarazione di guerra contro il Burkina Faso e il Mali". Lo hanno dichiarato i governi di Ouagadougou e Bamako in un comunicato congiunto, all'indomani dell'ultimatum della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas-Cedeao) che non esclude l'uso della forza se non verrà ripristinato l'ordine costituzionale. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, su Twitter ha puntato il dito contro Mosca: "È ormai assolutamente chiaro che la Russia è dietro il cosiddetto 'colpo di Stato militare' in Niger". Tuttavia il portavoce per il Consiglio della sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha dichiarato: "Non abbiamo nessuna indicazione che la Russia sia responsabile del golpe in Niger né che lo abbia supportato in nessun modo".

Francia avvia evacuazione dei suoi cittadini

La Francia ha avviato l'evacuazione dal Niger dei suoi connazionali, ha riferito il ministero degli Esteri di Parigi. Lo stato maggiore dell'esercito francese ha detto che l'operazione di evacuazione riguarda solo ed esclusivamente i civili, cittadini francesi ed europei, ma non i militari. Un primo aereo con a bordo in maggioranza cittadini francesi è decollato da Niamey e atterrerà "in prima nottata" all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi-Roissy, ha fatto sapere la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. "Ci sono 262 persone a bordo dell'aereo che è un Airbus A330, tra cui una dozzina di bambini", ha detto Colonna. "Quasi tutti i passeggeri sono connazionali", ha specificato, aggiungendo che ci sono anche "alcuni cittadini europei".

Parigi smentisce: “Nessun intervento militare in Niger”

Ieri la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha smentito le accuse dei golpisti in Niger secondo cui la Francia vorrebbe "intervenire militarmente" nel Paese. "È falso", ha dichiarato alla tv Bfm. "Non bisogna cadere nella trappola", ha aggiunto sottolineando che è ancora "possibile" riportare il presidente destituito Mohamed Bazoum alle sue funzioni. "È necessario perché queste destabilizzazioni sono pericolose per il Niger e i suoi vicini", ha concluso ricordando che il presidente Emmanuel Macron "segue attivamente la situazione in corso" e ha parlato con Bazoum e altri leader africani. Commentando gli slogan anti-francesi durante la manifestazione dinanzi all'ambasciata di Francia a Niamey, Colonna ha dichiarato che "bisogna smontare i veleni e non cadere nella trappola". E ancora: "Abbiamo visto una manifestazione organizzata, non spontanea, violenta, estremamente pericolosa, con molotov, bandiere russe, slogan anti-francesi copiati e incollati da quelli già visti altrove". Insomma, ha proseguito la capa della diplomazia francese, "tutti i soliti ingredienti di destabilizzazione in stile russo-africano''. Colonna ha ribadito che la priorità assoluta della Francia è ora "la sicurezza dei suoi connazionali". Nelle scorse ore, Parigi ha annunciato il rafforzamento della sicurezza dinanzi all'ambasciata di Francia a Niamey.

A general view of billowing smoke as supporters of the Nigerien defence and security forces attack the headquarters of the Nigerien Party for Democracy and Socialism (PNDS), the party of overthrown President Mohamed Bazoum, in Niamey on July 27, 2023. The head of Niger's armed forces on July 27, 2023 said he endorsed a declaration by troops who overnight announced they had taken power after detaining the country's elected president, Mohamed Bazoum.
"The military command of the Nigerien armed forces... has decided to subscribe to the declaration by the defence and security forces... in order to avoid a deadly confrontation between the various forces," said a statement signed by armed forces chief General Abdou Sidikou Issa. (Photo by AFP)

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Dopo aver consigliato ai propri connazionali di accettare l'offerta di essere evacuati dal Niger tramite i voli dello Stato francese, il ministero tedesco degli Esteri ha ufficialmente invitato con un avviso particolare tutti i propri cittadini a lasciare il Paese africano (se non altrimenti necessario). Al momento ci sarebbero fino a 100 tedeschi in Niger. Non ci sono attualmente notizie di un piano di evacuazione che sia direttamente organizzato da Berlino.

La posizione di Mali e Burkina Faso

I due Paesi "avvertono che qualsiasi intervento militare in Niger comporterebbe un ritiro del Burkina Faso e del Mali dall'Ecowas e l'adozione di misure di legittima difesa in sostegno alle forze armate e al popolo del Niger". Ougadougou e Bamako, inoltre, "rifiutano di applicare" le "sanzioni illegali, illegittime e inumane contro il popolo e le autorità nigerine" decise ieri ad Abuja, nel vertice dell'Ecowas. In un comunicato separato, anche la Guinea, reduce anch'esso da un colpo di Stato, "esprime disaccordo sulle sanzioni previste dall'Ecowas, compresa quella dell'intervento militare" e "ha deciso di non applicare le sanzioni che considera illegittime e inumane". Conakry esorta infine "l'Ecowas a riconsiderare la sua posizione".

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Colpi di arma da fuoco sono stati uditi nelle prime ore di oggi vicino a una base aerea nel centro di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Testimoni riferiscono che gli spari sono iniziati intorno alle 00:45 ora locale (l'1:45 in Italia), per poi cessare circa 40 minuti dopo. L'episodio avviene dieci mesi dopo il secondo colpo di Stato registrato in meno di un anno nel Paese dell'Africa occidentale martoriato dalla violenza jihadista. E a sei giorni dal golpe che nel vicino Niger ha rovesciato il presidente eletto Mohamed Bazoum.

Golpisti isolati, anche Mosca chiede la moderazione

La giunta militare golpista appare isolata da europei e americani e osservata con cautela perfino da Mosca che chiede moderazione nonostante l'entusiasmo filoputiniano che imperversa nelle strade di Niamey. Intanto il nuovo uomo forte Abdourahamane Tchiani va per la sua strada e ha ordinato l'arresto di quattro ministri e di Fourmakoye Gado, leader del partito del presidente. La richiesta del ripristino del governo legittimo arriva da tutti i fronti che guardano con apprensione alla deriva di uno degli ultimi partner dell'Occidente nella regione del Sahel, tuttavia parzialmente rassicurati dalla prima foto post golpe diffusa online del deposto presidente Mohamed Bazoum, secondo alcune fonti detenuto nella sua residenza, ritratto sorridente e in buona salute con il presidente del vicino Ciad Mahamt Idriss Deby arrivato in Niger "per esplorare tutte le strade e trovare una soluzione pacifica alla crisi”. "Favorevole" al "rapido ripristino dello stato di diritto" e alla "moderazione di tutte le parti in modo che non ci siano vittime" anche il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitri Peskov che coglie l'occasione per un distinguo netto con la linea interventista e guerrafondaia del solito Yevgeny Prigozhin. Le considerazioni di Mosca "non dovrebbero essere messe sullo stesso piano semantico" di quelle fatte dal leader del Gruppo Wagner, cesella Peskov. E il riferimento è alle dichiarazioni dei giorni scorsi in cui Prigozhin aveva plaudito al golpe e aveva candidato i suoi a "ristabilire l'ordine".

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