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Presidenza Ue, chiuso il semestre della Svezia: dal 1° luglio è il turno della Spagna

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©IPA/Fotogramma

Dopo sei mesi segnati ancora dalla guerra in Ucraina e da temi di grande impatto sul futuro del Continente, come il futuro dei motori e l’ambiente, la guida dell’organo del Consiglio dell’Unione si sposta domani da Stoccolma a Madrid: ecco tutto quello che c’è da sapere sul passaggio di consegne

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Si conclude oggi, 30 giugno, il semestre di presidenza della Svezia in seno al Consiglio dell’Unione europea. Dopo l’inizio del mandato il 1° gennaio, si concludono sei mesi delicati in cui sono state gestite varie crisi, come l'evolversi della guerra in Ucraina, la tecnologia, l’ambiente ma anche la crisi economica e l’inflazione ancora galoppante in tutto il Continente. Da domani, 1° luglio, la presidenza passa alla Spagna, sul cui tavolo sono già presenti dossier delicatissimi ma che vivrà a sua volta tra pochi giorni un passaggio decisivo anche per l’Unione: il 23 luglio si vota infatti per il rinnovo del Parlamento a Madrid, che potrebbe designare un nuovo primo ministro.

Le sfide della presidenza svedese

La presidenza svedese ha affrontato una serie di questioni-chiave durante il suo semestre di presidenza: dalla guerra in Ucraina e dall’approvazione del decimo e undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia si è passati a sfide come quelle riguardanti l’intelligenza artificiale e i motori a combustione interna, consentiti dopo il 2035 solo se con e-fuel (combustibili sintetici) e a impatto climatico zero. Temi su cui si discuterà ancora a lungo, così come oggetto di discussione sarà anche il futuro allargamento dell’Ue, discusso proprio pochi giorni fa a Stoccolma. “Dobbiamo concentrarci sui cambiamenti ritenuti strettamente necessari affinché la nostra Unione funzioni in modo efficace”, si legge nella nota inviata dalla presidenza svedese del Consiglio Ue agli Stati membri. Diverso invece il discorso sulla riforma del mercato elettrico, tema su cui restano alcune questioni irrisolte come il capire dove incanalare le entrate derivanti dai contratti per differenza e il ruolo dei meccanismi di capacità.

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Le sfide che attendono la Spagna

Reindustrializzazione, transizione verde, rafforzamento della giustizia sociale e unità dell'Ue: queste sono le quattro priorità che interesseranno la presidenza spagnola. “Promuoveremo la reindustrializzazione e la digitalizzazione dell'Europa. Faremo progressi decisivi nella transizione ecologica. Renderemo l'economia più prospera, ma anche più giusta, e rafforzeremo l'unità europea con nuovi strumenti e nuovi accordi”, ha dichiarato il primo ministro Pedro Sánchez, presentando il programma della presidenza. Il premier spagnolo, inoltre, ha auspicato la finalizzazione del nuovo patto dell'Ue sulla migrazione e l'asilo. Il Consiglio e il Parlamento europeo dovranno ora raggiungere un accordo, caldeggiato da Madrid, per ottenere il ricollocamento dei migranti.

L'impatto delle elezioni

Un tema sul quale potrebbe spingere in modo ancora più forte un possibile nuovo esecutivo, che potrebbe vedere per la prima volta insieme a livello nazionale lo storico Partido Popular e Vox, forza di estrema destra, che nei territori già governano insieme. Un tema sul quale si è espresso anche lo stesso Sanchez, sminuendone però la portata. "Non è la prima volta che si tengono elezioni durante la presidenza di turno, ci sono stati anche cambi di governo durante la presidenza”, ha detto il primo ministro. Alla luce dei sondaggi che suggeriscono un futuro governo di destra, il premier ha ricordato che il ruolo del suo governo “non è imporre dossier o dibattiti europei, ma orientare quelli esistenti prima della fine del semestre”. Un altro obiettivo importante cui punta Madrid è la creazione di una tassazione minima delle società in tutta l'Ue per porre fine "una volta per tutte all'evasione fiscale da parte di grandi patrimoni e grandi società". Secondo il primo ministro spagnolo, l'evasione fiscale costa all'Ue l’1,5% del Pil annuo, la stessa cifra, ha affermato, che viene investita in alloggi sociali e ambiente. Altri temi chiave per la presidenza spagnola dell'Ue saranno la riforma del mercato dell'energia; la revisione delle regole fiscali nel Patto di stabilità e crescita e il continuo sostegno all’Ucraina. Da non sottovalutare il rafforzamento dei legami con l’America Latina, per la quale la Spagna potrebbe proporre una strategia comune per garantire la sicurezza economica e la leadership globale dell'Ue fino al 2030 con particolare attenzione agli accordi non ancora conclusi, come quelli con Cile, Messico e Mercosur. 

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Cos’è il Consiglio dell’Unione europea

Organo decisionale dell’Ue e detentore del potere legislativo, il Consiglio dell’Unione europea negozia e adotta gli atti legislativi, nella maggior parte dei casi insieme ai deputati europei, mediante la procedura legislativa ordinaria, nota anche come procedura di codecisione. È composto da un rappresentante a livello ministeriale per ciascuno Stato membro, attualmente 27, che viene scelto di volta in volta a seconda del tema da trattare. Le tematiche di cui si occupa sono diverse, dal coordinamento delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri ai piani di lavoro nei settori dell’istruzione, cultura, gioventù e sport. Il Consiglio poi, insieme all’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, definisce e attua la politica estera e di sicurezza dell'Ue e fornisce il mandato alla Commissione europea per negoziare i trattati, oltre ad adottare il bilancio dell’Ue insieme al Parlamento europeo. La presidenza del Consiglio dell’Unione europea è esercitata a turno dagli Stati membri ogni sei mesi. Durante ciascun semestre la presidenza presiede le riunioni a tutti i livelli nell'ambito del Consiglio, contribuendo a garantire la continuità dei lavori dell'Ue.

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