
Mes, cosa succede se l’Italia non lo ratifica entro la fine dell'anno
Il governo Meloni non sembra intenzionato a dare il proprio assenso al varo del nuovo Meccanismo europeo di Stabilità, che prevede di aiutare anche le banche in caso di bisogno. “Ormai ha perso necessità e vantaggio”, ha dichiarato il vicepremier Salvini, facendo riferimento al successo riscosso di recente dai Btp Valore, e non aprendo ad una possibile approvazione entro il 2023, quando scadranno gli accordi bilaterali di backstop

Nessun cedimento. La maggioranza di governo in Italia non pare aver voglia di firmare il Mes il quale, se non sarà ratificato entro l'anno, vedrà decadere gli accordi bilaterali per attivare il backstop in caso di crisi bancarie
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IL DEBITO ITALIANO - Il vicepremier Matteo Salvini lo ha ribadito, come la premier Giorgia Meloni. "Il Mes ha perso necessità e vantaggio", ha detto citando il successo del Btp Valore in cui il retail italiano ha sottoscritto 18 miliardi di euro in titoli. Il collocamento ha lievemente aumentato la quota detenuta dagli italiani del debito pubblico (un andamento in corso da qualche mese) che resta comunque una frazione degli oltre 2200 miliardi di euro in titoli di Stato, di cui oltre 300 da rifinanziare per il 2023. Famiglie e imprese italiane ne detengono il 9%
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I PROGRAMMI DI MONTECITORIO - La ratifica dell'Italia, unico Stato a mancare all'appello, non sembra quindi all'orizzonte. Il tema è all'ordine del giorno della seduta di mercoledì della Commissione Esteri della Camera alle 15, ma non sono previste votazioni. Secondo il calendario di Montecitorio, la discussione in Aula delle proposte di legge per la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità è nel programma dei lavori di giugno
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IL DIRITTO DI VETO - Il meccanismo ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. L'Italia ha sottoscritto il capitale del Mes per 125,3 miliardi, versandone oltre 14. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi Paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il veto anche su decisioni prese in condizioni di urgenza
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LA FUNZIONE - La funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai Paesi membri che trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato, pur avendo un debito sostenibile
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BACKSTOP PER LE BANCHE - Con la riforma il Mes avrebbe anche una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (noto in inglese con la sigla Srf, Single Resolution Fund) nell'ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie

COSA POTREBBE SUCCEDERE - Proprio su questo backstop il direttore del Meccanismo europeo di stabilità Pierre Gramegna ha di recente sottolineato un aspetto relativo alla tempistica: "Gli attuali accordi bilaterali di backstop scadranno entro la fine di quest'anno, quindi è fondamentale che l'entrata in vigore del trattato Mes modificato con questo backstop avvenga per quella data"

L’OPINIONE DI ROMANO PRODI – “Quello che sta avvenendo sul Mes è una cosa surreale, perché è una scommessa a perdita zero: se non lo vogliamo usare, non lo usiamo. Viene usato per un ricattino, ma un ricatto di un Paese da solo contro 26 non funzionerà mai. Piace mostrare i muscoli, ma così non può finire bene”, ha dichiarato Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, sul palco di “Repubblica delle Idee”
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