Mes, la ratifica dell'Italia sarà richiesta all'Eurogruppo: lo rivela un funzionario Ue

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"Ora la sua funzione è più che mai cruciale", ha spiegato in vista dell'incontro informale dei ministri delle Finanze dell'Eurozona a Stoccolma. Fonti di Palazzo Chigi: "Posizione di Meloni non cambia, Meccanismo va modificato"

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Il Mes (Meccanismo europeo di stabilitaà) sarà uno dei punti cardine del prossimo Eurogruppo e all'Italia sarà chiesto che cosa intenda fare sulla ratifica. "Questa è una domanda che porremo al ministro italiano" Giancarlo Giorgetti, ha detto un funzionario europeo in vista dell'incontro informale dei ministri delle Finanze dell'Eurozona venerdì a Stoccolma. "Ora più che mai è cruciale assicurare la potenza di fuoco delle nostre istituzioni", ha detto sul Mes.

"Impossibile discutere di altre riforme senza quella sul Mes"

"La mancata ratifica - ha sottolineato il funzionario Ue - sta in qualche modo bloccando" anche ulteirori riforme. Per la fonte "è impossibile discutere di altre misure che potrebbero essere utili" "se non abbiamo messo in atto un accordo precedente. Sta avendo un effetto raggelante sulle discussioni". Mentre l'Ue sollecita l'adesione da parte dell'Italia al Mes, la posizione del governo Meloni non è cambiata, spiegano fonti di Palazzo Chigi, e resta quella esplicitata nelle scorse settimane dalla premier. Il provvedimento è fermo da quasi un mese in commissione Esteri alla Camera l'esame delle due proposte di legge per la ratifica del Mes, presentate da Pd e Iv. Slitta quindi l'approdo in Aula, inizialmente previsto ad aprile. 

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Qualche giorno fa, in un'intervista con il Foglio, la premier Giorgia Meloni aveva parlando del Mes, sottolineando di essere pronta a discuterne se lo strumento "si trasforma in un veicolo per la crescita". "Il negoziato è in corso - aveva spiegato - e mi pare evidente che alcuni strumenti dell'Unione europea vadano aggiornati alla luce del nuovo scenario geopolitico. Il Mes è stato concepito quando eravamo in un altro mondo e nemmeno allora è stato utilizzato". Per la premier, "se deve contrastare le crisi finanziarie, allora non solo è sottodimensionato ma soprattutto non serve allo scopo. Mi pare sufficiente guardare in Europa a cosa è successo nel collasso del Credit Suisse". Come spiegava la premier nell'intervista, "è quindi decisamente più serio pensare a costruire un'Unione bancaria forte. Se invece il Mes si trasforma in un veicolo per la crescita (...) allora siamo pronti a discutere. Questa è la linea del mio governo". La commissione Esteri ha iniziato l'esame delle due proposte di legge nella seduta del 29 marzo, ma non c'è ancora stato un seguito. L'approdo in Aula era previsto per aprile nelle prime due versioni del calendario della Camera, ma nell'ultima versione non c'è più. 

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