"In Russia le persone hanno bisogno di un eroe o di una persona da vedere come un 'difensore' che possa portare la stabilità. È quello che Putin cerca sempre di dimostrare, cioè di aver portato la stabilità al popolo russo, ma non è così", ha detto la vedova di Aleksandr Litvinenko, l’ex-agente del Kgb assassinato a Londra nel 2006 con una dose di polonio radioattivo in una tazza di tè
"Putin cerca sempre di dimostrare di aver portato la stabilità al popolo russo, ma non è così". Lo ha detto a Sky TG24 Marina Litvinenko, vedova di Aleksandr, l’ex-agente del Kgb assassinato a Londra nel 2006 con una dose di polonio radioattivo in una tazza di tè, commentando l'attuale situazione in Russia dopo la rivolta dei mercenari del gruppo Wagner (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA IN DIRETTA).
"Putin non ha ottenuto la stabilità"
"Gorbaciov, anche se proveniva dal Partito Comunista, non veniva dal Kgb e oggi quello che sta succedendo in Russia è completamente diverso da allora - ha detto Litvinenko -. Putin cerca sempre di sottolineare la sua nostalgia dell'Unione Sovietica ma lui era parte del Kgb quindi questa è una situazione molto diversa. È diverso da quello che accadde a Gorbaciov." Alla domanda su chi è forte in Russia oggi se Putin è debole la donna ha risposto che "in Russia le persone hanno bisogno di un eroe o di una persona da vedere come un 'difensore' che possa portare la stabilità. È quello che Putin cerca sempre di dimostrare, cioè di aver portato la stabilità al popolo russo, ma non è così". Per Litvinenko con Putin "non c'è stata nessuna stabilità ma per le persone almeno ha rappresentato una sorta di sentimento di stabilità. Ora Putin non ha assolutamente raggiunto la stabilità. Le persone cercano una persona stabile, il popolo russo potrebbe accettarla, ma non sappiamo chi potrebbe essere".