Partito dall'Olanda in cerca del fratello di 18 anni di cui aveva perso le tracce dopo il naufragio del peschereccio a sud di Pylos, Fadi lo ha ritrovato nel centro di accoglienza migranti a Malakasa
Si sono potuti finalmente riabbracciare senza le sbarre della recinzione i due fratelli siriani Mohammad Hadhoud, superstite del naufragio in Grecia, e suo fratello Fadi. Nel centro di accoglienza migranti a Malakasa, in Grecia, questa diventa una storia a lieto fine. Fadi è arrivato dall'Olanda, dove ha ottenuto l'asilo, per cercare il fratello di 18 anni, di cui aveva perso le tracce dopo il naufragio del peschereccio a sud di Pylos. Insieme a lui sul peschereccio affondato lo scorso 14 giugno sembra ci fossero 750 migranti. L’ennesima tragedia del mare che ha restituito per il momento i corpi di 81 vittime. Per le ricerche a 47 miglia nautiche a sud di Pylos la Guardia costiera greca sta utilizzando una nave da pattugliamento, una fregata della Marina, un elicottero e tre motovedette della Guardia costiera.
I presunti scafisti
I nove superstiti egiziani, accusati di traffico di esseri umani, saranno nuovamente portati davanti alle autorità giudiziarie domani alle 10.00, ora locale, e saranno trattenuti, fino ad allora, dalla Direzione di polizia della Messenia, presso Kalamata. Sono infatti state concesse loro 24 ore di tempo prima di essere ascoltati dagli inquirenti, su richiesta dei loro avvocati che hanno domandato di essere informati sull'intero fascicolo. Gli arrestati sono accusati del reato di ingresso illegale nel Paese, traffico di esseri umani, organizzazione criminale, omicidio colposo, e di aver provocato il naufragio. Secondo gli avvocati, tutti e nove i superstiti si dichiarano innocenti.
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