
Ucraina, inchiesta Nyt: “Mosca ha distrutto la diga di Kakhovka, ci sono le prove”
La testata ha intervistato una serie di esperti che hanno suggerito come solo Mosca avrebbe potuto agire sulla struttura, che è stata costruita in piena epoca sovietica (e quindi è molto conosciuta dai russi). La diga, spiegano ancora "è stata costruita con un enorme blocco di cemento alla base" ed è attraversata da "un piccolo passaggio, raggiungibile dalla sala macchine": proprio qui "suggeriscono le prove, è esplosa la carica che l’ha distrutta”

Mentre Ucraina e Russia si rimpallano le accuse su chi avrebbe fatto crollare la diga di Kakhovka, il New York Times afferma che, nonostante siano "teoricamente possibili molteplici spiegazioni", le prove indicano chiaramente che la diga è stata paralizzata "da un'esplosione provocata dalla parte che la controlla: la Russia"
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Il media statunitense ha interrogato ingegneri ed esperti di esplosivi. La diga, spiega la testata, è stata costruita in epoca sovietica e "Mosca aveva ogni pagina dei disegni tecnici e sapeva dov'era". La struttura, spiegano ancora, "è stata costruita con un enorme blocco di cemento alla base" ed è attraversata da "un piccolo passaggio, raggiungibile dalla sala macchine": proprio qui "suggeriscono le prove, è esplosa la carica che ha distrutto la diga"
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Fra gli esperti intervistati c'è l'ingegnere Ihor Strelets, ex vice responsabile delle acque per il bacino del Dnipro. Proprio lui ricorda come la diga sia stata costruita in piena Guerra Fredda dall'Urss e resa indistruttibile a qualsiasi attacco esterno. L'area è occupata dai russi, a Mosca hanno tutti i piani di costruzione e a provocare il crollo non può essere stato un attacco missilistico ucraino
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Anche perché - spiegano gli esperti - non bisogna considerare l'esile muraglia che emerge dall'acqua la "punta dell'iceberg", bensì il colossale blocco di cemento a sezione triangolare sottostante, che costituiva il nucleo della barriera appena sotto la superficie dell'acqua
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Quest'ultima è spessa fino a 40 metri alla base, alta oltre 20 metri e percorsa longitudinalmente al suo interno da un tunnel per il passaggio del personale. Il blocco, secondo gli esperti, è stato riempito di esplosivo dall'interno dai russi, pronti a farlo saltare al momento opportuno
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Per Nick Glumac, dell'Università dell'Illinois di Urbana, "non era necessario polverizzare la sezione della diga, ma bastava romperla quel tanto sufficiente per lasciare alla pressione dell'acqua il compito poi di demolirla". Le sezioni della barriera esterna colpita dall'artiglieria ucraina e quella fatta saltare dai russi per coprirsi la ritirata lo scorso novembre non potevano in alcun modo intaccare lo zoccolo duro sommerso
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Il momento opportuno per farlo saltare dall'interno è stato deciso da Mosca: la notte del 6 giugno, quando alle 02:35 e alle 02:54 sensori sismici in Romania e in Ucraina hanno rilevato lo shock tellurico di fortissime esplosioni, suffragate dalle testimonianze dei residenti nella zona. Le acque che da quel giorno hanno inondato 600 chilometri quadrati nel Kherson hanno lasciato una scia di morte e distruzione
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Il bilancio provvisorio è ora di almeno 45 persone, sommando entrambe le sponde del Dnipro: quella destra controllata dagli ucraini, che dà conto di 16 vittime, e quella sinistra occupata dai russi, dove il novero dei morti arriva a 29. Kiev sostiene che ci sono anche 31 persone ancora disperse e che 3.614 sono state evacuate dalle aree allagate

Intanto secondo il ministero della Difesa britannico negli ultimi dieci giorni la Russia ha molto probabilmente iniziato a trasferire migliaia di truppe dalla sponda orientale del fiume Dnipro per rinforzare i settori di Zaporizhzhia e Bakhmut: "Il ridispiegamento del Dgf (il Gruppo di forze Dnipro) riflette probabilmente la percezione della Russia che un grande attacco ucraino attraverso il Dnipro sia ora meno probabile dopo il crollo della diga di Kakhovka e le conseguenti inondazioni"

Il ridispiegamento di parte del Dgf, precisano gli esperti di Londra, potrebbe coinvolgere diverse migliaia di truppe della 49/a armata, compresa la 34/a brigata motorizzata separata, nonché le forze aviotrasportate e le unità di fanteria navale
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