
Guerra in Ucraina, dal Papa a Xi Jinping: ecco le proposte per la pace tra Mosca e Kiev
La delegazione composta da sette Stati africani è stata solo l’ultima in ordine di tempo: in tanti hanno cercato di trovare una soluzione al conflitto che oppone ormai da quasi 16 mesi Russia e Ucraina. Le soluzioni proposte sono state molto diverse tra loro ma finora non hanno trovato l’approvazione contemporanea di Zelensky e Putin

Dopo aver incontrato a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti di sette Paesi africani hanno parlato a San Pietroburgo anche con il presidente russo Vladimir Putin. I leader, guidati dal sudafricano Cyril Ramaphosa, hanno messo sul tavolo la loro proposta di pace, cercando di strappare un placet sul prolungamento dell'accordo sul grano, in scadenza il 18 luglio. La loro però non è stata finora l’unica proposta di pace
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LA PROPOSTA – L’idea dei Paesi africani poggiava su quattro semplici punti: ritiro di truppe russe e di atomiche dalla Bielorussia, alleggerimento delle sanzioni e nullaosta penale per Putin. Una proposta rifiutata da Zelensky. Il nullaosta penale per Putin, che all'arrivo della delegazione africana ha sottolineato come "la Russia sia aperta al dialogo con chiunque", avrebbe salvato lo stesso Ramaphosa che a luglio dovrebbe ospitare una riunione dei Paesi Brics con lo stesso Putin, che però rischia l’arresto dalla Corte penale internazionale
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LA TURCHIA – La prima a cercare di mediare tra Ucraina e Russia era stata la Turchia: il presidente Recep Tayyip Erdogan è stato infatti il primo a cercare di conciliare le parti, ospitando le due delegazioni su suolo turco già nel marzo 2022
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IL GRANO – Ad Ankara si deve il successo della mediazione tra Kiev e Mosca per quanto riguarda il grano ucraino, di cui è ancora garante. A breve, Erdogan dovrebbe nuovamente incontrare Putin in Turchia
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LA CINA – A febbraio 2023 è stata la volta di Pechino, che ha presentato la sua “Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina”, un documento in 12 punti con in testa il rispetto della sovranità e dell'indipendenza. Tra i punti principali c’erano dialogo e cessate il fuoco, no all'uso di armi nucleari e agli attacchi alle centrali atomiche a uso civile
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IL MEDIATORE – Dopo aver presentato il documento, Xi Jinping ha inviato in Europa un rappresentante speciale che trattasse con entrambe le parti in conflitto, Li Hui, ma purtroppo non è stato raggiunto alcun risultato

IL VATICANO – Anche Papa Francesco ha cercato di mediare tra le parti. Prima un fermo "no grazie" da parte di Zelensky, che ha ricordato come il piano di pace può essere solo ucraino, poi una risposta simile è arrivata dal Cremlino, che ha preso atto del "sincero desiderio" della Santa Sede di facilitare una fine del conflitto ma ha ribadito le ferme posizioni sui territori occupati

IL RUOLO DEL CARDINAL ZUPPI – A questo punto come suo messaggero personale il Papa ha scelto il cardinale Matteo Zuppi, per tentare un nuovo approccio. Dopo essere andato a Kiev, Zuppi è atteso a Mosca, anche se la data è ancora da stabilire. Ieri, intanto, il metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha incontrato il Papa in Vaticano portandogli i saluti del Patriarca di Mosca Kirill

LA SOLUZIONE SVIZZERA – Ad interessarsi ad una possibile pace sono stati anche gli svizzeri: a febbraio si sono tenuti alcuni colloqui a Ginevra per cercare una soluzione pacifica della guerra in Ucraina. Incontri tenuti nella massima discrezione, senza interessare i vertici della diplomazia dei rispettivi Paesi. Alla fine, si è giunti ancora una volta a un nulla di fatto

IL PIANO DI PACE BRASILIANO - Né Putin, né Zelensky possono "volere tutto". Questa pare essere la tesi del presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che ha cercato anche lui di mediare tra le parti chiedendo a Mosca di lasciare il territorio ucraino e a Kiev di rinunciare a rivendicare la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Due tesi seccamente rifiutate dalle parti: anche per questo l’incontro tra Lula e Zelensky al G7 di Hiroshima è saltato
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