
Belgorod, chi sono i partigiani russi che hanno rivendicato l’incursione
Nonostante sia stato sospeso il regime speciale, destano ancora scalpore gli attacchi avvenuti nella cittadina russa: i responsabili sarebbero partigiani antiputiniani, rappresentati all’estero dall’ex deputato russo Ilya Ponomarev. “I responsabili di questa incursione sono farabutti che devono essere eliminati come sorci”, ha dichiarato l’ex presidente Dimitri Medvedev. Secondo Mosca, "i terroristi ucraini a Belgorod sono stati sconfitti"

Desta ancora parecchio scalpore quanto successo nella regione di Belgorod: secondo i russi sarebbero gli ucraini gli esecutori di questo attacco mentre per gli ucraini la responsabilità sarebbe di partigiani russi, che combattono contro il governo di Vladimir Putin
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CHI L’HA RIVENDICATA - L'incursione, che prosegue, è stata rivendicata da due organizzazioni armate di russi più o meno inquadrati nelle file dell'esercito ucraino e delle quali non si sa molto: la Legione Libertà per la Russia e il gruppo di estrema destra Corpo dei Volontari russi. Sembra che l'estate scorsa le due milizie abbiano stretto un patto con un terzo gruppo armato, l'Esercito repubblicano nazionale, e che abbiano chiesto di rappresentarli presso gli Stati stranieri all'ex deputato russo Ilya Ponomarev
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CHI È PONOMAREV – Tanta attenzione desta il 47enne Ilya Ponomarev, che disturba i sonni dello zar dal 2012. Da deputato della Duma, divenne tra i più influenti leader delle proteste di piazza dopo la vittoria alle presidenziali proprio di Putin, con accuse di brogli e irregolarità. L'anno dopo è l'unico deputato a non votare la legge contro l'omosessualità, mentre nel 2014 lancia il guanto di sfida e addirittura vota contro l'annessione della Crimea. Fuori dalla Russia dal 2016, con la guerra in Ucraina sposa la linea dell’appoggio esplicito alla causa di Kiev
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I MEZZI IN CAMPO - Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha detto che l'incursione è stata accompagnata dal bombardamento di diversi villaggi, che hanno provocato almeno otto feriti, il danneggiamento di edifici residenziali e l'incendio di una scuola materna. Video apparsi su diversi canali Telegram, russi e ucraini, mostrano combattimenti con l'impiego anche di carri armati e un elicottero. Alcune fonti parlano di 39 uccisi tra le file degli incursori, mentre diversi altri sarebbero stati fatti prigionieri
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LE PAROLE DI MEDVEDEV – “Coloro che hanno attuato l'incursione nella regione russa di Belgorod dall'Ucraina sono farabutti che non devono essere fatti prigionieri ma distrutti come sorci". Sono state queste le parole dell’ex presidente russo Dimitri Medvedev in merito a quanto successo a Belgorod
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L’OPINIONE DI KIEV – Secondo l’Ucraina l’azione di Belgorod non sarà la sola. “Per noi è sorprendente che ci sia voluto così tanto tempo perché i ribelli e i partigiani russi diventassero attivi nel tentativo di sbarazzarsi del regime terroristico che porta morte e distruzione in Ucraina e isola la Russia a livello internazionale. Più di 20mila soldati russi sono stati uccisi”, ha dichiarato il consigliere del ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak

TRE ATTACCHI CONTEMPORANEI - Le forze di sicurezza russe si sono scontrate con tutta probabilità con gruppi di partigiani in almeno tre località della regione russa di Belgorod, vicino al confine con l'Ucraina, tra venerdì scorso e ieri: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. L'identità dei partigiani non è stata confermata, ricorda il rapporto pubblicato su Twitter, ma i gruppi antiregime russi ne hanno rivendicato la responsabilità

REGIME SPECIALE CANCELLATO – Dopo ventiquattr’ore di regime speciale le autorità russe hanno dichiarato di aver ripristinato la normalità a Belgorod, come ha dichiarato lo stesso governatore della regione, Viaceslav Gladkov. Dopo una veloce battaglia, la Russia ha annunciato di aver "liquidato" le forze che muovendo dal confine ucraino avevano compiuto un'incursione nella regione. "Nazionalisti ucraini" che volevano vendicare la sconfitta subita a Bakhmut, li ha definiti il ministero della Difesa di Mosca. Per Kiev, invece, erano partigiani russi anti-Cremlino
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