Elezioni in Grecia, i risultati premiano Mitsotakis ma non basta. Cosa succede ora?

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Il partito dell’attuale premier ha ottenuto il 40,79%, con 20 punti di scarto su Syriza di Alexis Tsipras, ma non ha abbastanza seggi per aggiudicarsi la maggioranza assoluta in Parlamento. La presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou conferirà ai leader dei primi tre partiti un mandato esplorativo per formare un governo di coalizione, ma Mitsotakis ha già detto di non volere alleanze e gli altri non hanno i numeri. Si prospettano quindi nuove elezioni a giugno

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Nea Dimokratia, il partito attualmente al governo con il premier Kyriakos Mitsotakis, ha vinto le elezioni politiche in Grecia, ottenendo il miglior risultato dal 2007: 40,79%. I punti di scarto con il partito rivale di sinistra Syriza - guidato dall'ex premier Alexis Tsipras - sono più di 20, ma Nea Dimokratia ha collezionato 146 seggi nel Parlamento composto da 300 parlamentari, non abbastanza per aggiudicarsi la maggioranza assoluta.

I risultati

Come detto, Nea Dimokratia ha vinto le elezioni con il 40,79%, davanti a Syriza che ha raccolto il 20,07% delle preferenze. La terza forza politica, il Pasok, ha ottenuto l'11,46%, in crescita rispetto al 2019 quando si era fermata all’8%. Aumentano i consensi anche il Partito comunista greco (Kke), che colleziona il 7,21% (5,3% nel 2019), e Soluzione greca (Elliniki lisi), partito di estrema destra che entra in Parlamento con il 4,45% (3,7% nel 2019). In calo invece Diem25, fondato dall'ex ministro delle Finanze Yannis Varoufakis, che con il 2,62% non supera la soglia di sbarramento.

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Cosa succede ora?

Vista l’assenza di una maggioranza assoluta, la presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou conferirà a Mitsotakis un mandato esplorativo della durata massima di tre giorni per formare un governo di coalizione. Se non dovesse andare a buon fine, lo stesso tentativo sarà fatto da Alexis Tsipras, leader del partito arrivato secondo, e infine da Nikos Androulakis, a capo di Pasok posizionatosi terzo. Il quadro che sembra delinearsi però è quello di nuove elezioni a fine giugno, perché Mitsotakis ha già chiarito di non voler costruire alleanze visto il “risultato chiaro” uscito dalle urne, e le percentuali ottenute dalle altre forze politiche che hanno superato la soglia di sbarramento non consentirebbero comunque di arrivare a un numero di seggi sufficiente a costituire una maggioranza assoluta.

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Le elezioni a fine giugno

Mitsotakis punta al secondo turno di elezioni perché in quel caso verrà applicato un diverso sistema elettorale: non più un proporzionale semplice ma un proporzionale rafforzato che permetterebbe al premier uscente di governare da solo. Con questo sistema, se il primo partito supera il 25% ottiene un “bonus” di almeno 20 seggi che possono diventare anche 50 se il risultato arriva al 40%.

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