
Al momento, diversi sistemi di questa tipologia sono nelle mani delle Forze Armate russe: fra gli esempi ci sono il Palatin, il Krasukha e il Leer. Secondo l’agenzia Ria Novosti - riportata dal sito Analisi Difesa - gli emettitori a corto raggio consentono anche di disabilitare in via permanente l’elettronica nemica

Secondo quanto riportato dal sito specializzato Analisi Difesa, che a sua volta cita l’agenzia russa Ria Novosti, Mosca ha sviluppato un sistema di guerra elettronica (Ew) con una portata di circa 36mila km capace di sopprimere veicoli spaziali in orbita geostazionaria
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Sempre secondo l’agenzia, gli emettitori a corto raggio consentono non solo di sopprimere, ma anche di disabilitare l’elettronica nemica
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Lo scorso settembre il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva detto che oltre 200 satelliti militari e commerciali venivano impiegati contro i russi e a favore di Kiev
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Al momento, diversi sistemi di guerra elettronica sono nelle mani delle Forze Armate russe. Uno fra questi, spiega Analisi Difesa, è il Palatin (entrato in servizio nel 2019). Viene usato nel corso del conflitto contro l’Ucraina. Nella foto: un esempio di radar di Mosca
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Un altro sistema è il Krasukha, prodotto dalla società Kret e piazzato su diverse piattaforme ruotate. Ha la capacità di intervenire contro i velivoli come il Boeing E-3 Sentry a distanze fino a 250 chilometri. Prima del fronte ucraino è stato impiegato in Siria. Nella foto: un esempio di radar russo
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C’è poi il sistema mobile Leer, basato sul veicolo blindato Tigr-M 4×4. È progettato per sviluppare emissioni radio e compromettere il funzionamento di mezzi radio-elettronici, compresi i sistemi di telefonia cellulare. Nella foto: esempi di radar russi di difesa

Non è la prima volta che la Russia sceglie di ricorrere ad operazioni di guerra elettronica. Secondo l’agenzia Ria Novosti, la prima volta era accaduto nel 1904 durante il conflitto russo-giapponese

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