
Droni sul Cremlino, cosa sappiamo del presunto attentato a Putin
I piani alti di Mosca non sembrano avere dubbi - Kiev ha cercato di colpire il presidente russo - e promette ritorsioni. Ma dall'Ucraina è arrivata subito la smentita: "Non abbiamo nulla a cha fare con quanto accaduto”. Anzi, il consigliere presidenziale Podolyak avanza l'ipotesi che sia tutto escogitato: "La Russia sta chiaramente preparando un attacco terroristico su larga scala". Zelensky: "Noi non attacchiamo Putin, lo lasciamo al tribunale"

Due droni hanno cercato di attaccare il Cremlino nella notte tra il 2 e il 3 maggio. I piani alti di Mosca non sembrano aver dubbi: si è trattato di un attentato ucraino, sventato, ai danni del presidente Vladimir Putin, che però al momento dei fatti non si trovava al Cremlino. E se Mosca ha già annunciato che verranno prese misure di ritorsione contro Kiev, la presidenza ucraina ha subito smentito qualsiasi coinvolgimento: “Non abbiamo nulla a che fare con quanto accaduto”
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COSA È SUCCESSO - Le immagini di quelle che sembrano esplosioni sopra il Cremlino hanno fatto il giro del mondo. Un video che le riprende a poca distanza, circolato su diversi canali Telegram, è stato ripreso anche da testate vicine all’opposizione russa, come Dozhd e Meduza. Nelle immagini si vede un oggetto bianco precipitare verso la cupola del Cremlino e poi un fascio di luce rossa. Sotto, la didascalia “Moment udara”, “Il momento dell’attacco”
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Il servizio di stampa presidenziale russo, citato all’agenzai Ria Novosti, fa sapere che i due droni sono stati neutralizzati dai sistemi elettronici di difesa aerea. Alcuni frammenti sarebbero però caduti all'interno del territorio del complesso presidenziale, senza provocare alcun ferito. Il filmato realizzato la scorsa notte, diffuso sempre via Telegram, mostrerebbe in effetti fumo bianco che si alza oltre le mura del Cremlino
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KIEV PRENDE LE DISTANZE - "Noi non attacchiamo Putin o Mosca. Noi stiamo combattendo sul nostro territorio difendendo le nostre città e villaggi. Non abbiamo abbastanza armi per poterlo fare. Non attacchiamo Putin, lo lasciamo al tribunale", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa a Helsinki
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"Naturalmente l'Ucraina non ha nulla a che fare con gli attacchi con i droni al Cremlino", ha dichiarato ai giornalisti Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Per Kiev, l’accusa di Mosca non sarebbe altro che una mossa per giustificare una nuova pesante offensiva
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"Per quanto riguarda i droni sul Cremlino, è tutto prevedibile... La Russia sta chiaramente preparando un attacco terroristico su larga scala", ha detto sempre Podolyak, questa volta tramite il suo profilo Twitter. Il portavoce di Zelensky ha quindi voluto sottolineare che il suo Paese "conduce una guerra esclusivamente difensiva e non attacca obiettivi sul territorio della Federazione Russa"
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La linea difensiva è stata scelta dall’Ucraina perché quella più aggressiva dell’offesa, continua Podolyak, "non risolverebbe alcun problema militare e fornirebbe a Mosca motivi per giustificare i suoi attacchi ai civili". Una possibilità per spiegare quanto successo è che "i droni sulle strutture energetiche o sul Cremlino possono solo indicare le attività di guerriglia delle forze di resistenza locali", ha aggiunto
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DRONI VIETATI A MOSCA - Il sindaco di Mosca, Serghey Sobyanin, ha però disposto il divieto di sorvolo di droni su tutta la città. Al momento il Cremlino, ha annunciato Peskov (in foto), non sembra invece intenzionato a cambiare i suoi piani per la tradizionale parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa, in occasione dell'anniversario della vittoria sul nazismo

Dal Gruppo Wagner, i mercenari russi (o filorussi) che combattono anche sul suolo ucraino vicino a Mosca, arriva invece un no comment. “Non posso commentare in alcun modo questo fenomeno. Forse è stato un fulmine”, ha scritto il capo Yevgeny Prigozhin sul suo canale Telegram. I mercenari sembrano più concentrati su quello che succede sul campo di battaglia: “La cosa principale per me è ottenere le munizioni per avanzare a Bakhmut. E la seconda cosa è che i fianchi dell'esercito non vengano danneggiati", ha detto sempre Prigozhin

LA POSIZIONE DEGLI USA – Un invito alla prudenza nell’esaminare i fatti arriva anche da Washington. "Ho visto le notizie dal Cremlino, non possiamo confermare nulla e comunque prendere tutto quello che arriva da Mosca con le pinze", ha detto il segretario di Stato Antony Blinken (in foto) al Washington Post
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