
Caos Sudan, dalle cause della guerra civile alle fazioni in campo. Cosa c'è da sapere
Dal 15 aprile sono ripresi gli scontri tra l’esercito regolare e una forza paramilitare chiamata Rapid Support Force. I combattimenti nel Paese sono il risultato di una feroce lotta di potere all’interno della leadership militare

I combattimenti scoppiati nella capitale sudanese, Khartoum, e in altre parti del Paese africano sono il risultato diretto di una feroce lotta di potere all’interno della leadership militare in Sudan. Dal 15 aprile degli scontri oppongono l'esercito regolare e la Rapid Support Force, la forza paramilitare di supporto rapido (RSF). Tutto quello che c’è da sapere sulla nazione e sulla situazione conflittuale
Sudan, i combattimenti procedono nonostante il cessate il fuoco
DOV'È IL SUDAN? - Il Sudan si trova nell'Africa nord-orientale ed è uno dei Paesi più grandi del continente, con una superficie di 1,9 milioni di chilometri quadrati. È anche uno dei Paesi più poveri del mondo, con i suoi 46 milioni di persone che vivono con un reddito medio annuo di 750 dollari a testa. La popolazione del Sudan è prevalentemente musulmana e le lingue ufficiali sono l'arabo e l’inglese
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CHI COMBATTE? - Dal colpo di Stato del 2021, il Sudan è governato da un consiglio di generali, guidato da due militari al centro di questa disputa. Il generale Abdel Fattah al-Burhan, capo delle forze armate è a tutti gli effetti presidente del Paese. Il suo vice e leader delle RSF è il generale Mohamed Hamdan Dagalo, noto come Hemedti. I due non sono d'accordo sui passi da attuare verso un governo civile. I principali punti critici sono i piani per includere 100mila uomini della forza paramilitare speciale nell'esercito e su chi poi guiderebbe la nuova forza
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COSA HA FATTO SCOPPIARE GLI SCONTRI? - La situazione è degenerata il 15 aprile, dopo giorni di tensione quando i membri dell'RSF sono stati ridistribuiti in tutto il Paese con una mossa che l'esercito ha visto come una minaccia. C'era stata qualche speranza che i colloqui potessero risolvere la situazione, ma non sono mai avvenuti. Si discute su chi abbia sparato il primo colpo, ma i combattimenti si sono rapidamente intensificati in diverse parti del territorio, causando la morte di centinaia di persone (le stime vanno da 400 a 600) e oltre 4 mila feriti

COSA SONO LE FORZE PARAMILITARI DI SUPPORTO RAPIDO? - La RSF è stata costituita nel 2013 e trae le sue origini dalla famigerata milizia Janjaweed che combatteva brutalmente i ribelli in Darfur, dove erano accusati di pulizia etnica. Da allora, il generale Dagalo ha costruito una forza potente che è intervenuta nei conflitti in Yemen e Libia. Ha anche sviluppato interessi economici tra cui il controllo di alcune delle miniere d'oro del Sudan. La RSF è stata accusata di violazioni dei diritti umani, compreso il massacro di oltre 120 manifestanti nel giugno 2019

COSA SONO LE FORZE PARAMILITARI DI SUPPORTO RAPIDO?/2 - Una forza così forte al di fuori dell’esercito è stata vista come una fonte di instabilità nel Paese. Questo combattimento è l'ultimo episodio di attacchi seguiti alla destituzione nel 2019 del presidente Omar al-Bashir, salito al potere con un colpo di Stato nel 1989. Ci sono state enormi proteste di piazza che chiedevano la fine del suo governo e l'esercito ha organizzato un colpo di stato per sbarazzarsi di lui, ma i civili hanno continuato a fare campagna per l'introduzione della democrazia

COSA SONO LE FORZE PARAMILITARI DI SUPPORTO RAPIDO?/3 - È stato quindi istituito un governo congiunto militare-civile, ma è stato rovesciato da un altro colpo di stato nell’ottobre 2021, quando è subentrato il generale Burhan. E da allora la rivalità tra il generale Burhan e il generale Dagalo si è intensificata. Lo scorso dicembre è stato concordato un accordo quadro per riportare il potere nelle mani dei civili, ma i colloqui per definire i dettagli sono falliti

LE RIVENDICAZIONI DELLE DUE PARTI - Il generale Dagalo ha affermato, in una serie di tweet, che il governo del generale Burhan era "islamista radicale" e che lui e l'RSF stavano "combattendo per il popolo sudanese per garantire il progresso democratico a cui aspirava da tanto tempo". Molti trovano difficile credere a questo messaggio, data la brutale esperienza della RSF

LE RIVENDICAZIONI DELLE DUE PARTI/2 - Il generale Burhan ha assicurato di sostenere l’idea di tornare al governo civile, ma che consegnerà il potere solo a un governo eletto. Alcuni sospettano che abbia legami con l’ex presidente Bashir e i suoi alleati, cosa che l'esercito ha negato. Ci sono sospetti che entrambi i generali vogliano mantenere le loro posizioni di potere, non disposti a perdere la ricchezza e l'influenza che li accompagnano

PERCHÉ I CIVILI SONO COINVOLTI - Gran parte del conflitto sta accadendo nelle aree urbane e i civili ne sono diventati le vittime inconsapevoli. Non è esattamente chiaro dove siano le basi delle RSF, ma sembra che i combattenti si siano spostati in zone densamente popolate. L’aviazione sudanese ha organizzato attacchi aerei nella capitale, una città di oltre 6 milioni di abitanti, che probabilmente hanno causato vittime civili. Sono stati annunciati diversi cessate il fuoco per consentire alle persone di sfuggire ai combattimenti, ma questi non vengono rispettati

IL RUOLO DEGLI ALTRI PAESI - Si teme che i combattimenti possano frammentare ulteriormente il Paese, peggiorare le turbolenze politiche e avere conseguenze negative sugli Stati vicini. I diplomatici, che hanno svolto un ruolo cruciale nel tentativo di sollecitare un ritorno al governo civile, hanno cercato di trovare un modo per far parlare i due generali. Subito dopo l'inizio dei combattimenti, un blocco regionale ha accettato di inviare tre presidenti - dal Kenya, dal Sud Sudan e da Gibuti - a Khartoum, ma la missione non è mai avvenuta

IL RUOLO DEGLI ALTRI PAESI/2 - Il Regno Unito, gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno tutti chiesto un cessate il fuoco e colloqui per risolvere la crisi e molti Paesi sono ora concentrati sul tentativo di far uscire i propri cittadini per metterli in sicurezza
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