Guerra in Sudan, i combattimenti proseguono nonostante il cessate il fuoco

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Attacchi aerei e di artiglieria sono stati uditi stamane all'alba nel Paese, con colonne di fumo che si sono alzate in diverse parti della capitale. Secondo i dati delle Nazioni Unite sono almeno 512 i morti e circa 4.200 i feriti dall'inizio del conflitto, 75mila le persone sfollate all'interno del Paese

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I combattimenti tra l'esercito e le forze paramilitari in Sudan continuano nonostante l'estensione del cessate il fuoco di 72 ore annunciata venerdì, quando attacchi aerei, carri armati e artiglieria hanno scosso Khartoum e le città adiacenti di Bahri e Ombdurman.

La situazione in Sudan

Attacchi aerei e di artiglieria sono stati uditi stamane all'alba nel Paese, con colonne di fumo che si sono alzate in diverse parti della capitale. Molti residenti, a causa degli scontri urbani, devono fare i conti con la scarsità di cibo, carburante, acqua ed elettricità. Almeno 512 persone sono state uccise e quasi 4.200 ferite, secondo le Nazioni Unite, che ritengono che il bilancio reale sia molto più alto. Sempre secondo i dati delle Nazioni Unite più di 75.000 persone risultano sfollate all'interno del Paese solo nella prima settimana di combattimenti. Al momento solo il 16% degli ospedali funziona normalmente nella capitale.

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La fragile tregua

L'ultimo cessate il fuoco, mediato da potenze straniere, dovrebbe durare fino a domenica a mezzanotte. L'RSF ha accusato l'esercito di violare la tregue con attacchi aerei sulle sue basi a Omdurman, città gemella di Khartoum alla confluenza dei fiumi Nilo Azzurro e Bianco, e sul Monte Awliya. L'esercito a sua volta ha accusato l'RSF di analoghe violazioni. La violenza sta spingendo l'esodo di decine di migliaia di rifugiati oltre i confini del Sudan e minaccia di creare instabilità in una fascia instabile dell'Africa tra il Sahel e il Mar Rosso.

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Le evacuazioni dal Sudan

I governi stranieri hanno evacuato diplomatici e cittadini al sicuro nell'ultima settimana, anche con ponti aerei. Oggi è l'ultimo giorno per l'evacuazione dei cittadini britannici, ha fatto sapere il Foreign Office che ha spiegato che gli esodi termineranno perché la domanda di posti sugli aerei è diminuita. Gli Stati Uniti hanno affermato che diverse centinaia di americani hanno lasciato il Sudan via terra, mare o aria. Un convoglio di autobus che trasportava 300 americani ha lasciato Khartoum ieri per un viaggio di 850 chilometri verso il Mar Rosso, come fa sapere il New York Times.

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