Ucraina, Meloni: "Futuro di Kiev è europeo e di pace". Zelensky: "Grazie per il supporto"

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Circa 600 aziende italiane e 150 ucraine si sono riunite al Palazzo dei Congressi per la conferenza sulla ricostruzione. Tajani: "Noi in prima linea". Zelensky in videocollegamento: "Italia ci sostiene per la libertà e la sicurezza"

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L'Italia scende in campo per la ricostruzione dell'Ucraina. Circa 600 aziende italiane e 150 ucraine, per un migliaio totale di partecipanti, si sono riunite oggi a Roma, al Palazzo dei Congressi, per la firma degli accordi nei settori del trasporto ferroviario, dell'ambiente e dell'energia. "È un passo importante perché l'Ucraina sarà parte importante dell'Ue e del mercato unico. È giusto quindi che si inizi a lavorare. La ricostruzione inizia ora e noi vogliamo essere in prima fila", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla plenaria. "L'interesse dimostrato dalle imprese italiane è la notizia migliore che potessimo ricevere atterrando a Roma", ha detto a sua volta il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba (VIDEO). Mentre la premier Meloni ha ricordato: "Parlare della ricostruzione dell'Ucraina significa scommettere sulla vittoria e la fine del conflitto, e sono sicura che il futuro dell'Ucraina sarà di pace, benessere e sempre più europeo". In videocollegamento, si è unito all'evento anche il presidente ucraino Zelensky che ha espresso il suo ringraziamento all'Italia e alla premier per il sostegno (TUTTE LE NEWS IN DIRETTA SUL CONFLITTO - L'INTERVISTA AL MINISTRO DEGLI ESTERI KULEBA).

Meloni: "Accelerare adesione Ucraina a Ue"

Meloni, nel suo intervento ha ricordato: "Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee". "Bisogna riconoscere", ha aggiunto, "gli sforzi enormi di Kiev, anche durante la guerra, per riformare il suo sistema e avvicinarlo ai target richiesti dalla Commissione. È fondamentale riconoscere quello sforzo accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all'Ue".

"Ukraine Recovery Conference 2025 si tenga in Italia"

Poi la premier ha ribadito: "È nostro compito aiutare l'Ucraina a scrivere il nuovo capitolo della sua storia, e l'Italia ha le carte in regola per essere protagonista". Il nostro Paese, ha quindi annunciato, "si candida a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference, per segnare la nostra volontà ad andare avanti su questo terreno". "L'Italia può contribuire a realizzare un miracolo economico ucraino", ha poi ricordato, citando il boom italiano del dopoguerra. "Il popolo ucraino mostra al mondo cosa sia l'amore per la libertà e la patria - ha spiegato ancora Meloni -. Nonostante la differenza è stato capace di trasformare la crisi in un'occasione, per mettersi in discussione, pretendere più da se stessi, fare passi in avanti, migliorare,

modernizzare. Le crisi sono il motore dell'azione. Noi italiani sulle macerie della Seconda guerra mondiale abbiamo costruito il miracolo economico degli anni '60, lo sappiamo meglio di chiunque altro. Mi piacerebbe che fossimo sempre noi italiani,

con il nostro know how, la nostra esperienza, a costruire anche il prossimo miracolo economico dell'Ucraina. È una sfida alla nostra portata".

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Aziende italiane chiamate a condividere la loro expertise

Sono molte le azioni da intraprendere per ricucire un tessuto economico e sociale devastato da 14 mesi di bombe: occorre ripristinare rapidamente le infrastrutture critiche, sminare e riabilitare le zone liberate, modernizzare le aree non coinvolte nel conflitto. In quest'ottica, le circa 600 aziende italiane presenti sono chiamate a condividere la propria expertise con gli interlocutori ucraini, per fornire loro le migliori soluzioni di breve, medio e lungo periodo. E chi sarà in grado di ben posizionarsi nella fase di "fast recovery" si troverà in vantaggio quando la ricostruzione vera e propria sarà avviata. Il governo considera del resto fondamentale il coinvolgimento dei soggetti privati, perché la ricostruzione vale 411 miliardi e non potrà essere finanziata tutta da fondi pubblici. Allo stesso tempo, si sottolinea, Kiev dovrà portare portare avanti le riforme per garantire più legalità e trasparenza, creando un ambiente favorevole alla realizzazione dei progetti. Quello che inizia oggi di fatto è un percorso che si annuncia lungo e articolato, in cui Roma vuole assumere un ruolo di leadership, grazie anche alla presidenza del G7 che assumerà l'anno prossimo. Con l'idea di ospitare una conferenza generale sulla ricostruzione dell'Ucraina nel 2025.

  

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Giorgetti: "Garanzia di 100 milioni al fondo Bei per Kiev"

E oggi il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto che il sostegno della Banca europea per gli investimenti all'Ucraina "è coerente con la prossima adesione all'Unione europea". "Colgo l'occasione di questa conferenza per annunciare il nostro contributo al fondo di garanzia Bei Eu for Ucraine, di recente costituzione, con una garanzia di 100 milioni di euro", ha aggiunto.

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