Portogallo, il 25 aprile si celebra Rivoluzione dei Garofani del 1974

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Si commemora il colpo di stato incruento che mise fine all'Estado Novo, regime di chiara ispirazione fascista fondato da António de Oliveira Salazar nel 1933

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Ogni anno anche in Portogallo si festeggia il 25 aprile, ma per motivi diversi rispetto all'Italia dove la Festa della Liberazione indica la liberazione dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista. In Portogallo invece è l'anniversario della Rivoluzione dei Garofani del 1974, in portoghese Revolução dos Cravos, colpo di stato incruento che mise fine all'Estado Novo, un regime autoritario basato sulle corporazioni e di chiara ispirazione fascista, fondato da António de Oliveira Salazar nel 1933 e poi portato avanti da Marcelo Caetano, la dittatura più lunga del 1900.

La dittatura

Per ripercorrere la storia del regime autoritario in Portogallo bisogna partire dal 28 maggio 1926, giorno in cui avviene il golpe militare guidato dal generale Carmona, il quale nel 1928 nomina ministro delle Finanze con ampi poteri Antonio de Oliveira Salazar. Quest'ultimo diventa nel 1932 capo del Governo e l’anno seguente emana una nuova Costituzione che gli affida pieni poteri, superiori a quelli del presidente della Repubblica. La carta si basa sui principi del fascismo italiano e del corporativismo economico, sui quali è fondato lo Stato Nuovo (Estado Novo), retto da un solo partito, l'Unione Nazionale, guidato da Salazar. Inizia così il regime salazariano, che si mantiene al potere attraverso la repressione del dissenso politico, messo a tacere dalla polizia politica Pide (Policia International e de Defesa do Estado). Nella Seconda Guerra Mondiale il Portogallo rimane neutrale, come la Spagna, e nel 1949 è tra i Paesi fondatori della Nato.

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La morte di Salazar

Nel 1968 Salazar ha un grave incidente domestico nella sua residenza estiva e non può più svolgere l’attività politica. Morirà due anni dopo nel 1970. Diventa così capo del Governo Marcelo Caetano, che continua la politica salazariana. A causa della situazione economica, sempre più disastrosa per la guerra nelle colonie, cresce il malcontento popolare, anche all’interno dell'esercito. Diversi ufficiali subalterni, la maggior parte con il grado di capitano, contrari alla politica coloniale, fondano il Movimento dei Capitani che nel 1973 diventa Movimento delle Forze Armate, con lo scopo di abbattere lo Stato Nuovo salazariano instaurando la democrazia, favorendo lo sviluppo economico nel Paese e concedendo l’indipendenza alle colonie.

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La Rivoluzione dei Garofani

Dopo vari tentativi di golpe falliti, il 24 marzo 1974 il Coordinamento del Movimento delle Forze Armate si riunisce clandestinamente e decide di fare entro il mese di aprile un nuovo golpe, la cui organizzazione è affidata al militare Otelo Saraiva de Carvalho. Quest'ultimo il 23 aprile comunica che il colpo di stato ci sarà il giorno 25 e che sarebbe stato diretto dalla caserma  del primo Reggimento del Genio a Pontinha. I leader del Movimento delle Forze Armate si accordano con Carlos Albino, che dirige il programma musicale Limite della Radio Renascenca, per trasmettere come segnale di inizio del golpe la canzone operaia "Grandola, Vila Morena". Alle ore 00:20 del 25 aprile la canzone è trasmessa dalla radio. I reparti militari aderenti al golpe escono dalle caserme e muovono sugli obiettivi loro assegnati. Nelle ore successive assumono il controllo della televisione di Stato e delle radio, occupano l'aeroporto di Lisbona e il quartiere Terreiro do Paco  dove ci sono i ministeri più importanti. In mattinata la fregata Gago Coutinho riceve l’ordine di sparare sui reparti che assediano le sedi ministeriali, ma gli ufficiali si rifiutano di obbedire. Il capo del Governo Marcelo Caetano si rifugia nel Comando generale della Guardia  Nazionale Repubblicana (Guarda Nacional Republicana) che è circondato dalle truppe corazzate. Il Movimento delle Forze Armate annuncia alla tv ed alle radio di aver assunto il controllo del Paese, invitando i cittadini a rimanere a casa, ma molti scendono in strada e solidarizzano con i militari.

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La fine del regime autoritario

Nel tardo pomeriggio il generale Antonio de Spinola, incaricato delle trattative di resa con Caetano, incontra il capo del Governo che si arrende e viene portato al Comando del Movimento delle Forze Armate a Pontinha. Le ultime forze lealiste sono gli agenti della Direzione Generale per la Sicurezza, la polizia politica succeduta alla Pide, che rimangono asserragliati nel loro Comando, davanti al quale si è riunita una grande folla. Prima di arrendersi, sparano sulla folla uccidendo quattro persone e ferendone 45. In serata il generale Spinola firma la Legge n.1, intitolata Destituzione dei dirigenti fascisti, che dispone la destituzione del presidente e del primo ministro, lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale e del Consiglio di Stato e il passaggio dei poteri di governo alla Giunta di Salvezza Nazionale, formata da dirigenti del Movimento delle Forze Armate. I portoghesi, dopo più di 45 anni di dittatura hanno riconquistato la libertà, attraverso una rivoluzione incruenta. Quest'ultima è passata alla storia come Rivoluzione dei Garofani in omaggio al gesto della fioraia Celeste Caeiro che in quelle ore offrì in una piazza di Lisbona garofani rossi ai soldati che poi li infilarono nelle canne dei loro fucili.

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