Guerra in Sudan, pronto piano evacuazione di 200 italiani

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Nelle ultime ore hanno perso la vita un operatore umanitario dell'Onu e un cittadino americano. Nonostante il quinto tentativo di cessate il fuoco, i residenti in varie parti del Paese affermano che gli scontri continuano e credono che la tregua non reggerà. La Difesa intanto pianifica un piano di evacuazioni per i 200 italiani presenti nel paese

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Si continua a combattere in Sudan nonostante la tregua di tre giorni concordata tra le forze armate e i paramilitari. Sono 413 le persone morte e 3.551 quelle rimaste ferite negli scontri. Nelle ultime ore hanno perso la vita un operatore umanitario dell'Onu e un cittadino americano. Ed è corsa all'evacuazione degli stranieri.

L'evacuazione degli italiani

È pronto a partire su disposizione della Difesa un piano per l'evacuazione di circa duecento civili italiani dal Sudan. L'evacuazione, così come accade per altri Paesi occidentali, avverrà attraverso il punto di raccolta a Gibuti, tramite la rotta di Khartoum, con l'ausilio di velivoli militari. L'operazione avverrà con le stesse modalità di quando disposto in Afghanistan ma, in questo caso, riguarderà solo cittadini italiani.

"Sto andando alla 46/a Brigata Aerea di Pisa a ringraziarli per il lavoro che svolgono e la dedizione che mettono in tante missioni internazionali e umanitarie - ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani oggi a Pisa -. I velivoli che già sono presenti a Gibuti possono essere utili nelle prossime ore per mettere al sicuro gli italiani che attualmente si trovano in Sudan".

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Colpi di artiglieria continuano a risuonare nella zona settentrionale di Khartoum, la capitale del Sudan. Lo riferisce il corrispondente di al Jazeera, Hiba Morgan, che cita alcune testimonianze. "I residenti dicono che ci sono intensi combattimenti e scontri diretti tra l'esercito e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf) nella parte settentrionale della capitale", ha detto il giornalista all'emittente araba. Nonostante il quinto tentativo di cessate il fuoco, i residenti in varie parti del Paese affermano che gli scontri continuano e credono che la tregua non reggerà.

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Gli scontri a Khartoum

Nonostante l'annuncio di una tregua di tre giorni per l'Eid al-Fitr, la festa di fine Ramadan, questa mattina a Khartoum si sono intensificati gli scontri tra l'esercito sudanese e le forze di supporto rapido, i paramilitari della Rsf, riferisce il sito Sudan Tribune. Quest'oggi ono state segnalate esplosioni e scontri nelle aree circostanti il Comando generale dell'esercito e il palazzo presidenziale di Khartoum. Gli scontri si sono poi estesi ai quartieri di Hillat Hamad, Khojaly e Arkaweet. A Ombada Mansoura, sei persone sono state uccise a causa dei bombardamenti provenienti dal Genio militare, inoltre sono stati avvistati aerei da guerra che sorvolavano la capitale.

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