Terminate le manovre attorno all’isola, Pechino avvisa Taipei: siamo "pronti a combattere". Tsai: "Comportamento irresponsabile”. Rilevati ancora in zona jet e navi da guerra cinesi nelle ultime ore. Mosca approva e gli Stati Uniti rispondono dando il via libera a operazioni militari congiunte nelle Filippine
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Resta molto alta la tensione nell’area asiatica dopo le esercitazioni militari della Cina intorno all’isola di Taiwan. E mentre Mosca ha fatto sapere di sostenere le operazioni cinesi, iniziano oggi nelle Filippine le manovre militari congiunte con gli Usa. Il locale Ministero della Difesa di Taipei ha riferito di aver rilevato fino alle 11 locali (le 5 in Italia) un totale di 26 jet militari e nove navi da guerra cinesi intorno all'isola, all'indomani della fine delle manovre di tre giorni su vasta scala decisi in risposta all'incontro di Los Angeles tra la presidente di Taipei Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy. La Cina "ha inviato aerei militari che hanno attraverso la linea mediana dello Stretto di Taiwan da nord, dal centro e dal sud", ha comunicato il ministero in una nota.
Taiwan: rilevati 26 jet militari e 9 navi da guerra cinesi
La Cina ha simulato durante gli ultimi tre giorni attacchi di precisione e blocchi intorno all'isola durante le esercitazioni, inviando dozzine di aerei da combattimento e bombardieri. Nonché una decina di navi da guerra, inclusa la portaerei Shandong. il Ministero della Difesa ha affermato di aver avvistato tra i caccia militari anche i modelli J-16 e Su-30, che effettuavano pattugliamenti di prontezza al combattimento intorno all'isola. L'aeronautica militare, la marina e gli equipaggi missilistici a terra di Taiwan "stanno monitorando e rispondendo da vicino", ha precisato il ministero in una nota. La vita a Taiwan è proseguita normalmente nonostante le tensioni, senza segni di panico o interruzione, e anche i voli civili intorno all'isola, compreso lo Stretto di Taiwan, sono hanno accusato alcuna interruzione.
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Filippine, al via esercitazioni militari congiunte con Usa
Intanto le Filippine e gli Stati Uniti hanno iniziato oggi le loro più grandi esercitazioni militari congiunte nel Paese del sudest asiatico, mentre i due alleati di lunga data cercano di contrastare la crescente influenza della Cina nella regione. Circa 18mila soldati prenderanno parte alle esercitazioni, che includeranno il lancio di proiettili veri per la prima volta nel Mar Cinese Meridionale, che Pechino rivendica quasi interamente. Una delle esercitazioni prevede l'atterraggio di elicotteri militari su un'isola filippina al largo dell'estremità settentrionale dell'isola principale di Luzon, a circa 300 km da Taiwan. Il lancio dell'annuale esercitazione 'Balikatan', che in filippino significa 'Fianco a fianco', arriva di fatto in risposta all'esercitazione militare di Pechino a Taiwan, che la Cina ritiene parte del suo territorio.
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Tsai: dalla Cina un comportamento irresponsabile
La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha criticato la Cina per il comportamento "irresponsabile" in merito alla tre giorni di giochi di guerra che hanno portato l'isola ad essere accerchiata. "In qualità di presidente, rappresento il mio Paese nel mondo", ha scritto Tsai nella notte su Facebook. Le visite all'estero, comprese le tappe negli Usa, "non sono nuove e sono ciò che la gente si aspetta. Tuttavia, la Cina sta usando le manovre militari per l' instabilità a Taiwan e nell'area e non è un atteggiamento responsabile di una potenza regionale". Tsai ha ricordato di aver anche "autorizzato pienamente il segretario alla Difesa a rispondere secondo le competenze militari e il ministro la terrà sempre informata". In questo momento, "l'esercito e il popolo sono uniti, non vengono fuorviati da false informazioni e la protezione della Taiwan democratica è la massima priorità. Malgrado le esercitazioni militari cinesi siano terminate, l'esercito nazionale e la squadra di sicurezza nazionale - ha concluso la presidente - continueranno a mantenere le loro posizioni e a difendere il Paese, per favore state tranquilli e tifate ancora una volta per l'esercito nazionale che è in prima linea a proteggere la nostra patria". Intanto i taiwanesi hanno deciso di combattere la resistenza al dragone acquistando in massa il distintivo apparso sul braccio di un pilota che ispeziona un jet da combattimento, reso virale da una foto diffusa sabato dall'agenzia di stampa militare di Taipei. Nell'immagine si vede un arrabbiato orso nero di Formosa che tiene in mano la bandiera di Taiwan e prende a pugni il celebre Winnie the Pooh (che in questo caso rappresenta il presidente Xi), con lo slogan 'Scramble!', riferito alle missioni che i piloti militari dell'isola devono fare con più frequenza contro le incursioni cinesi.
Giappone: da Cina “addestramento intimidatorio”
Le operazioni cinesi intorno a Taiwan hanno causato preoccupazione in Giappone, con le isole meridionali vicino a Taiwan e a ischio coinvolgimento in un conflitto. Il ministro della Difesa giapponese Yasukazu Hamada ha descritto le operazioni militari della Cina come un "addestramento intimidatorio" per prendere il controllo di mare e aria intorno all'isola. La Cina sembra aver mostrato un "atteggiamento intransigente" riguardo alle questioni di Taiwan durante le esercitazioni, ha aggiunto Hamada.
Cina: “Taiwan parte inseparabile del territorio nazionale”
Da Pechino sono giunte poche parole per commentare la presenza militare odierna. Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin è stato laconico nel sostenere che "la Cina adotterà in modo risoluto misure forti per proteggere la sovranità nazionale e l'integrità territoriale", visto che Taiwan "è una parte inseparabile del territorio cinese".