Il Comando dell'Esercito popolare di liberazione cinese ha riferito di aver organizzato forze navali e aeree per "rintracciare e monitorare" il cacciatorpediniere Uss Milius. La Settima Flotta Usa ha invece affermato di aver agito “in conformità con il diritto internazionale"
Il Comando del teatro meridionale dell'Esercito popolare di liberazione cinese ha riferito, attraverso un portavoce, di aver organizzato forze navali e aeree per "rintracciare e monitorare" il cacciatorpediniere Uss Milius che "è entrato illegalmente nelle acque vicino alla barriera corallina cinese di Meiji nelle Nansha (isole contese note anche come Spratly), nel mar Cinese meridionale".
La missione Usa e l'esercitazione militare cinese
La Settima Flotta Usa, in precedenza, aveva detto che "il cacciatorpediniere Uss Milius ha affermato i diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale vicino alle isole Spratly, in conformità con il diritto internazionale". L'annuncio della missione del cacciatorpediniere è arrivato durante il terzo giorno di esercitazioni militari che hanno visto impegnate su larga scala le forze armate cinesi. L'esercitazione militare cinese è stata avviata in risposta all'incontro della scorsa settimana a Los Angeles tra la presidente di Taipei, Tsai Ing-wen, e lo speaker della Camera americana, Kevin McCarthy.