Cina, concluse esercitazioni militari intorno a Taiwan: simulati attacchi e bombardamenti

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Pechino ha fatto sapere di aver completato "con successo" gli obiettivi dei tre giorni di "pattugliamento e di prontezza al combattimento". Ha spiegato di aver "simulato attacchi contro obiettivi chiave", con jet da combattimento dotati "di armi reali", e testato "un blocco intorno all'isola" con l’impiego della portaerei Shandong. "L'indipendenza e la pace di Taiwan" sono scenari "che si escludono a vicenda", ha detto il ministero degli Esteri cinese. Nave da guerra Usa in transito nel Mar cinese meridionale

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Si sono concluse le esercitazioni militari della Cina intorno a Taiwan. Il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese ha fatto sapere di aver completato "con successo" gli obiettivi dei tre giorni di "pattugliamento e di prontezza al combattimento" intorno a Taiwan. Pechino ha spiegato di aver "simulato attacchi contro obiettivi chiave" sull’isola e nelle acque che la circondano. “L'indipendenza e la pace di Taiwan" sono scenari "che si escludono a vicenda", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin. Le esercitazioni, ha aggiunto, sono "un severo monito per le forze secessioniste di Taiwan e la loro collusione con forze esterne", nonché "azioni necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale". Pechino, infatti, considera Taipei parte "inalienabile" del suo territorio. Il Cremlino ha detto di appoggiare queste manovre militari della Cina, a fronte delle "provocazioni". Intanto, una nave da guerra Usa è in transito nel Mar cinese meridionale.

Le esercitazioni della Cina e gli attacchi simulati

Le esercitazioni, denominate "manovre congiunte per affilare la spada", hanno interessato gli spazi aerei e marittimi settentrionali, meridionali e orientali dell'isola di Taiwan per tre giorni, dall'8 al 10 aprile. L’emittente di stato cinese Cctv ha spiegato che aerei da combattimento e navi da guerra cinesi hanno simulato attacchi e bombardamenti contro Taiwan, con le forze cinesi che hanno circondato l'isola. La Cina ha aggiunto che i suoi jet da combattimento dotati "di armi reali" hanno condotto "attacchi simulati" vicino a Taiwan nell'ambito di operazioni che, impegnando anche la portaerei Shandong, hanno testato "un blocco intorno all'isola". In una nota, il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese ha sottolineato che molteplici caccia H-6K, "che trasportavano munizioni vere, hanno effettuato molteplici ondate di attacchi simulati su obiettivi importanti di Taiwan". Ha poi confermato che la portaerei Shandong "ha partecipato alle esercitazioni". Il Giappone ha fatto sapere che, nei giorni scorsi, ha fatto decollare i suoi jet da guerra quando gli aerei cinesi sono atterrati e decollati dalla portaerei Shandong e di aver seguito le operazioni del suo gruppo d'attacco: ha aggiunto di aver rilevato 120 decolli e atterraggi, inclusi quelli di 80 caccia e di 40 elicotteri.

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Il ministero degli Esteri di Taiwan ha condannato la Cina per aver minato "la pace e la stabilità" nella regione al termine della tre giorni di esercitazioni militari. La Cina "usa deliberatamente le esercitazioni militari per minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan", ha affermato il ministero, aggiungendo che Taipei manterrà stretti legami con gli Stati Uniti "per impedire in modo congiunto l'espansionismo autoritario".

Le reazioni

Le esercitazioni militari sono state decise dalla Cina in risposta all'incontro in California della presidente taiwanese Tsai Ing-wen con Kevin McCarthy, speaker della Camera degli Stati Uniti. Le esercitazioni hanno suscitato la condanna di Taipei e la richiesta di moderazione da parte di Washington, che ha affermato di "monitorare attentamente le azioni di Pechino". Soprannominata "Joint Sword", l'esercitazione di tre giorni si è conclusa oggi, come aveva annunciato il comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese. Il ministero della Difesa di Taiwan ha rilevatooggi  12 navi da guerra e 91 aerei da combattimento cinesi intorno all'isola. "Malgrado il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione abbia annunciato la fine delle sue manovre, i militari non allenteranno mai gli sforzi per rafforzare la prontezza al combattimento", ha scritto il ministero in una nota, fornendo il bollettino delle incursioni alle 18 locali (12 in Italia).

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Nave da guerra Usa nel Mar cinese meridionale

Intanto, la Us Navy ha riferito che il suo cacciatorpediniere missilistico Uss Milius ha condotto una missione sui diritti e le libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale, vicino alle Isole Spratly, rivendicate da Pechino. La Marina Usa ha affermato che "l'operazione del cacciatorpediniere è conforme al diritto internazionale". Secondo Pechino, invece, il cacciatorpediniere "è entrato illegalmente nelle acque vicino alla barriera corallina cinese di Meiji nelle Nansha, nel mar Cinese meridionale". Il Comando del teatro meridionale dell'Esercito popolare di liberazione cinese, attraverso un portavoce, ha aggiunto di aver organizzato forze navali e aeree per "rintracciare e monitorare" la nave.

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