Tel Aviv, chi è l'attentatore Yosef Abu Jaber: l'arabo-israeliano "insospettabile"

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Padre di sei figli e già nonno, malgrado avesse solo 45 anni, era considerato una persona mite nella località araba di Kfar Kassem, a Nordest di Tel Aviv

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Niente lasciava intendere un attacco del genere nella vita di Yusef Abu Jaber, l'arabo israeliano che sul lungomare di Tel Aviv ha travolto con la sua auto un gruppo di turisti provocando la morte dell'italiano Alessandro Parini. Padre di sei figli e già nonno, malgrado avesse solo 45 anni, era considerato nella località araba di Kfar Kassem - a Nordest di Tel Aviv - una persona mite. In passato aveva gestito un negozio di giocattoli, dove arrivavano clienti ebrei provenienti anche dagli insediamenti ebraici della Cisgiordania. Negli ultimi anni lavorava con la moglie come addetto alle pulizie in un liceo alla periferia di Tel Aviv. Sul web ci sono filmati che lo mostrano divertirsi con gli studenti. (IL MESSAGGIO DI SERGIO MATTARELLA - LE INDAGINI)

Le indagini di Israele

L'ipotesi di Israele è che possa essere rimasto molto turbato dalle immagini di violenze avvenute nei giorni scorsi alla moschea al-Aqsa di Gerusalemme. Finora lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e la polizia israeliana - che pure si dicono certi che si tratti di un attentatore - non hanno trovato alcuna traccia di un particolare impegno politico o religioso. In uno dei filmati, pochi istanti prima di essere abbattuto da un ufficiale della polizia, l'uomo pare gridare: "Allah Akbar", Dio è grande. Ma sarebbero comunque ultime parole di fede, e non necessariamente un manifesto politico. Secondo il fratello maggiore Omar Abu Jaber, che non crede all'attentato, potrebbe avere avuto un colpo di sonno mentre era al volante. Al sito Ynet ha spiegato che nei quattro giorni precedenti Yusef non aveva dormito perché aveva partecipato a riti di lutto per la morte di uno stretto congiunto. 

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La testimonianza del fratello

Secondo il fratello Omar, il video che ha ripreso la corsa della sua automobile dopo essere piombata ad alta velocità su una pista ciclabile mostra "tentativi di minimizzare l'impatto". In queste ore anche la polizia conferma che egli non ha esploso alcun colpo di arma da fuoco. All'interno dell'auto - secondo la radio militare - è stata trovata un'arma giocattolo, scomposta in alcuni pezzi. Prima di archiviare il caso definitivamente come "attentato terroristico" la polizia, secondo la radio militare, vuole ancora esaminare le condizioni dell'automobile e verificare se vi stato un guasto tecnico. Poi restituirà il corpo alla famiglia per i funerali. Sia il sindaco di Kfar Kassem sia il leader movimento islamico in Israele, Mansur Abbas, hanno condannato l'attentato e hanno ribadito che "la violenza non è la strada scelta dalla popolazione araba in Israele".

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