
Migranti, dal vertice Med5 "raccomandazioni" su rimpatri e solidarietà in mare
La riunione dei ministri dell’Interno dei 5 Paesi mediterranei (Cipro, Grecia, Malta, Italia e Spagna), ha ribadito come sia necessario uno sforzo congiunto dei Paesi europei per aiutare gli Stati in prima linea, attraverso un meccanismo di aiuto economico e la ricollocazione. È stata inoltre ribadita la necessità di prevenire la migrazione irregolare e rafforzare il sistema di ritorno forzoso in patria da parte di chi non ha il diritto di restare nel Continente europeo

“Siamo profondamente dispiaciuti per il recente tragico incidente avvenuto al largo delle coste della Calabria. Dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenire la migrazione irregolare al fine di evitare la perdita di vite umane in mare, nonché lo sfruttamento dei migranti da parte dei trafficanti”. A dichiararlo sono stati i ministri dell’Interno di Grecia, Cipro, Malta, Italia e Spagna, riuniti a Malta per il vertice Med5, tenutosi a La Valletta
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LA NECESSARIA COOPERAZIONE CON LA TURCHIA – Durante il vertice è stata ribadita “la necessaria collaborazione con quei Paesi di origine e di transito, compresa la Turchia, attraverso l'attuazione della dichiarazione congiunta del 2016”
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IL SOSTEGNO DI FRONTEX – Altro tema centrale è il rafforzamento di Frontex. “La sorveglianza rafforzata delle frontiere, sia terrestri che marittime, è una componente essenziale della lotta degli Stati membri e dell'Unione europea contro il traffico di migranti ed altre attività simili, così come per la prevenzione degli attraversamenti illegali delle frontiere, il che richiede il sostegno di Frontex agli Stati membri alle frontiere esterne”, hanno dichiarato i Med5
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COSA DEVONO FARE GLI STATI MEMBRI – A questo proposito l’invito dei 5 Paesi mediterranei agli altri Stati europei è quello di aiutare maggiormente il lavoro ai confini dell’Unione. “Riteniamo che Frontex debba destinare maggiori risorse a questa missione, inclusa la sorveglianza delle acque internazionali. Crediamo che debbano essere messi a disposizione ingenti fondi e mezzi dell'Ue per sostenere gli Stati membri nel rafforzamento delle capacità di protezione delle frontiere, così come delle infrastrutture, dei mezzi di sorveglianza e delle attrezzature”
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IL RECUPERO E IL CONTRASTO – Come ribadiscono gli Stati mediterranei, “le operazioni di ricerca e salvataggio sono di competenza esclusiva degli Stati membri e devono essere effettuate nel pieno rispetto del diritto internazionale vigente. Alla luce di ciò, riteniamo che debbano essere intraprese azioni urgenti per far fronte a qualsiasi attività marittima illecita"
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LA MIGRAZIONE IRREGOLARE E I RIMPATRI – Sul tema, infatti, le due parole chiave del vertice sono migrazione irregolare e rimpatri. “È una sfida europea che si può vincere solo rimandando a casa chi arriva”, sottolineano i 5 Paesi mediterranei. “A questo proposito - proseguono - ribadiamo la necessità di intensificare i nostri sforzi per rimpatriare i richiedenti asilo con domanda rifiutata e altri cittadini di Paesi terzi che non hanno diritto di rimanere”
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I PERCORSI SICURI – A questo proposito i 5 Paesi mediterranei hanno sottolineato come ci sia anche una via: “Deve esserci un impegno condiviso per rafforzare i percorsi legali come mezzo per ridurre la migrazione irregolare e promuovere canali di migrazione regolari, ordinati e sicuri a vantaggio di tutte le parti coinvolte”

IL MECCANISMO DI SOLIDARIETÀ – Il vertice di Malta si rivolge poi anche a Bruxelles quando sostiene “la necessità di intensificare gli sforzi verso l'istituzione di un meccanismo di solidarietà permanente e obbligatorio che tenga conto delle reali esigenze degli Stati membri in prima linea e garantisca che tali esigenze siano pienamente soddisfatte attraverso i contributi di solidarietà”

PRESSIONI SPROPOSITATE – I Paesi mediterranei applaudono l’attività della Svezia, “che intende discutere nella prossima riunione del Consiglio Affari Interni, dell’attuazione della tabella di marcia di Dublino. La solidarietà, anche attraverso una programmabile ricollocazione all'interno dell'Ue, dovrebbe però anche riflettere la pressione derivante dagli arrivi irregolari, ma comunque permetterà l'alleggerimento e la condivisione degli oneri ora sugli Stati membri in prima linea, che quali attualmente sopportano pressioni sproporzionate”
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