Il disastro è avvenuto lo scorso 15 gennaio con un bilancio di 72 vittime. Secondo le indagini la causa dello schianto è un errore umano del pilota
Un errore banale, commesso dal più esperto dei due piloti dell'aereo che lo scorso 15 gennaio si è schiantato in Nepal, costando la vita a 72 persone, è la motivazione dietro all'incidente. L'uomo, secondo le indagini, avrebbe confuso le leve dei comandi, attivando quella che ha spento entrambi i motori del velivolo.
La partenza
L'Atr 72-500 di Yeti Airlines era decollato poco dopo le 10.30 locali da Kathmandu, ed era diretto allo scalo di Pokhara, ma un minuto prima di atterrare l'aereo si è schiantato al suolo senza lasciare scambio ai 68 passeggeri e ai 4 membri dell'equipaggio. A guidare il velivolo c'era Anju Khatiwada, con il più esperto Kamal Kc al suo fianco per monitorare il volo.
L'impatto
Alle 10.51 inizia la manovra di atterraggio con le scatole nere che, pochi minuti dopo, registrano una riduzione improvvisa della potenza dei motori. I due piloti consultano i manuali per comprendere cosa stia accadendo, i comandi passano a Kamal Kc, ma alle 10.57 e 24 secondi, il destino del volo è ormai segnato, l'aereo vira in modo improvviso e dopo sei secondi si schianta, le due scatole nere cessano la loro registrazione alle 10.57 e 33 secondi e alle 10.57 e 34 secondi. Secondo quanto ricostruito dalle autorità quindi, il comandante avrebbe confuso due leve, poste una vicino all'altra, di fatto spegnendo i motori del velivolo.