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Il discorso di Putin al Parlamento, l'analisi degli esperti a Sky TG24

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Dalla guerra in Ucraina all'economia russa, fino ai rapporti con l'Occidente: l'analisi del messaggio del presidente russo 

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"Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro paese e popolo”, ha detto Vladimir Putin durante il suo lungo discorso davanti al Parlamento russo affrontando diversi temi: dalla guerra in Ucraina, all'economia russa fino ai rapporti con l'Occidente. Ecco l'analisi del suo discorso con Stefano Polli, vicedirettore di Ansa, e Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, a Sky TG24. (GUERRA IN UCRAINA - MELONI A KIEV - IL DISCORSO DI PUTIN)

Vladimir Putin durante il suo discorso al Parlamento russo
Vladimir Putin durante il suo discorso al Parlamento russo

Polli: “Putin vende la sua retorica, rovescia la realtà”

“Il discorso è rivolto esclusivamente ai russi, ai quali Putin vende la sua retorica, rovescia la realtà e parla di esistenza della Russia in pericolo - ha detto Polli a Sky TG24 - Abbiamo ascoltato un passaggio inquietante: 'Se l'occidente darà armi a lungo raggio all'Ucraina saremo obbligati a tenere lontana minaccia dai confini, ma non è possibile sconfiggere la Russia sul campo'. Siamo al muro contro muro. Mosca e usa dovranno pensare a come uscirne, ma questo sembra molto lontano. Non c'è spiraglio per la diplomazia, la pace è lontanissima. Possiamo vedere una escalation diplomatica e sul terreno - ha proseguito Polli - Ma arriverà il momento di sedersi a un tavolo. Nessuno dei due può vincere la guerra. Ci dovrà essere un compromesso, ma ci vorrà molto tempo. Il fatto che Putin ripeta la sua narrazione, piena di falsità e rovesciamento della realtà, significa che ha bisogno di raccontare questa sua storia alla Russia. I cittadini non vivono in democrazia, ma capiscono cosa sta succedendo", ha poi aggiunto Polli.

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Molinari (Repubblica): “Putin vuole contenere lo sforzo militare”

“Ci sono due binari da seguire nel discorso di Putin – ha invece detto Molinari a Sky TG24 - quello dell'impostazione politica e l'analisi delle operazioni militari. L'impostazione politica resta quella del giorno uno della guerra: la colpa è dell'Occidente, che voleva mettere armi nucleari in Ucraina e la Russia si è dovuta difendere. Questa impostazione serve a motivare e legittimizzare una guerra di invasione – ha detto Molinari – Dal punto di vista ideologico, invece, Putin non si muove. Continua a parlare di operazione speciale, non parla di guerra. Ancora esita a una piena mobilitazione delle risorse militari di cui la Russia dispone, vuole contenere lo sforzo militare – ha aggiunto il giornalista – Dire che i missili a lungo raggio obbligano la Russia ad allontanare le truppe dal fronte, significa dire: 'Stiamo arretrando e lo facciamo per evitare che le truppe vengano spazzate vie dalle armi fornite dall'Occidente all'Ucraina'. Putin non ha detto nulla sulla grande offensiva che tutti si aspettano – ha aggiunto Molinari – Biden e Zelensky parlano di un possibile successo militare nel 2023, questo successo non può essere l'umiliazione della Russia, ma può essere l'ammissione che gli obiettivi militari non possono essere raggiunti”.

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Caracciolo (Limes): "Putin prepara i russi a una lunga guerra"

“La cosa più importante di oggi è che si sa che dopodomani arriverà in Russia l’inviato cinese con il suo piano - ha dichiarato Lucio Caracciolo, direttore di Limes a Sky Tg24 -, la Cina avrà concordato il suo piano con la Russia, questo implicherà maggiore impegno della Cina accanto alla Russia, oppure implicherà che si ragionerà su questo piano e si arriverà al cessate il fuoco, ma questo solo nella versione più ottimistica". Poi sul discorso di Putin: "Le sue parole servono soprattutto a preparare i russi a una lunga guerra, il suo discorso retorico continua a trasformare l'invasione dell'Ucraina in un'aggressione della Nato nei confronti della Russia".

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Romero: "La Cina smetterà di stare alla finestra"

Anche il professore dell'European University Institute di Firenze Federico Romero ai microfoni di Sky TG24, si concentra sul ruolo cinese: “La Cina smetterà di stare alla finestra e entrerà in campo, come attore che appoggia più esplicitamente la Russia accettando una guerra di lunga durata sperando che l’occidente si logori, oppure ritenendo che la guerra possa assumere una dimensione troppo pericolosa frenando la Russia".

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Camporini: "Intaccate le scorte belliche dell'Occidente"

Il generale Lucio Camporini, a Sky TG24, analizza la situazione in merito alle scorte belliche: "Le scorte di materiale bellico che sono state accantonate in questi decenni in Occidente sono state intaccate dalle forniture all’Ucraina, per questo si sta lavorando per riavviare o rinforzare la capacità produttiva occidentale". Ancora Camporini: "Non è un segreto che negli ultimi mesi il consumo da parte degli ucraini di proiettili da 155 millimetri è tre volte la produzione di tutti i paesi occidentali. Ci vogliono quindi investimenti e fondi, che gli Stati Uniti stanno stanziando in questo senso. Io non ho evidenza, ma credo che anche da parte italiana ci sia una volontà di finanziare questo nostro supporto all’Ucraina che non è solo fornire artiglieria, ma essere pronti per aiutare le forze sul terreno”.

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