
Gasdotto Nord Stream, Mosca accusa gli Usa e chiede riunione Onu: cosa sappiamo
Per il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov si tratta di un "atto di terrorismo" non solo contro la Russia ma anche contro la Germania, che è stata "umiliata”. L’attenzione sui gasdotti si è riaccesa dopo la pubblicazione di un articolo del giornalista investigativo americano e già premio Pulitzer Seymour Hersh: ecco cosa sta succedendo

La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul sabotaggio al Nord Stream 1 e 2 del settembre scorso: ad annunciarlo è stata la missione di Mosca al Palazzo di Vetro, secondo quanto riportato dalla Tass. La decisione è arrivata dopo la pubblicazione di un articolo del giornalista americano Seymour Hersh, secondo cui i responsabili sarebbero gli Stati Uniti con la complicità della Norvegia
GUARDA IL VIDEO: Ambasciata Usa a Mosca: "Americani via da Russia"
Incontrando i media stranieri accreditati a Mosca, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha detto che il sabotaggio al Nord Stream 1 e 2 è stato un "atto di terrorismo" non solo contro la Russia ma anche contro la Germania, che è stata "umiliata". Il ministro ha chiamato in causa gli Usa, affermando che "vogliono risolvere non solo la questione russa ma anche quella tedesca, in modo che Berlino non abbia mai più un ruolo" sulla scena internazionale
Russia, denunciò attacco al teatro di Mariupol: giornalista condannata a 6 anni
Lavrov ha inoltre accusato l'Occidente di avere nascosto la verità sugli attacchi al gasdotto Nord Stream: "I politici occidentali mentono sugli attacchi terroristici ai gasdotti Nord Stream, proprio come hanno mentito sugli accordi di Minsk", ha detto Lavrov alla Duma di Stato secondo quanto riportato dalla Tass
Guerra Ucraina, Stoltenberg (Nato): "Più armi e munizioni a Kiev"
L’attenzione sull’esplosione nei gasdotti sottomarini Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico, avvenuta il 26 settembre 2022 al largo dell'isola danese di Bornholm, si è riaccesa a seguito della pubblicazione di un articolo del giornalista investigativo americano e già premio Pulitzer Seymour Hersh, secondo cui lo scorso giugno sommozzatori della Marina Usa, utilizzando un'esercitazione militare della Nato come copertura, avrebbero piazzato esplosivi lungo gli oleodotti che sarebbero stati fatti detonare tre mesi dopo
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
La pubblicazione, avvenuta autonomamente sulla piattaforma Substack, è stata criticata da altri giornalisti e seccamente smentita dalla Casa Bianca e dalla Cia: “Questo è completamente falso e una totale invenzione", ha commentato la portavoce Adrienne Watson

Anche Tammy Thorp, un portavoce della Cia, ha detto che “questa affermazione è completamente e totalmente falsa”. E il governo tedesco non ha "alcuna informazione che possa in qualche modo avvalorare le affermazioni riportate nell'articolo”, ha detto la vice portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann

La portavoce Hoffmann ha sottolineato che "entrambi, sia gli americani che i norvegesi, hanno rifiutato molto chiaramente quanto sostenuto nell'articolo". Il Germania le indagini sulle esplosioni vengono condotte dalla Gba - Procura generale federale e non sono ancora concluse

L’articolo però è stato sufficiente a spingere la Russia: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov all’indomani della pubblicazione, avvenuta l’8 febbraio, aveva chiesto “un’inchiesta internazionale su questo attacco senza precedenti a una infrastruttura critica”. Peskov, secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax, ha aggiunto: "Non possiamo permettere che i colpevoli non vengano scoperti e puniti"

COSA È SUCCESSO AI GASDOTTI - Secondo quanto noto finora, a fine settembre del 2022 sono state scoperte quattro perdite nei due gasdotti dopo alcune esplosioni vicino all'isola danese di Bornholm nel Mar Baltico. A novembre, le autorità svedesi hanno stabilito che si è trattato di un grave sabotaggio, ma senza indicare colpevoli

COSA È SUCCESSO AI GASDOTTI - Il 4 febbraio gli investigatori tedeschi hanno fatto sapere di non avere prove che ci sia la Russia dietro alle esplosioni sui gasdotti Nord Stream 1 e 2. "Questo al momento non può essere provato, le indagini sono in corso", ha dichiarato il procuratore generale Peter Frank
Giulia Schiff non combatte più, si sposa in Ucraina e fonda un'associazione di beneficenza