Terremoto Siria, Guterres: "Damasco ha accettato di aprire valichi per far arrivare aiuti"

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"L'apertura di questi valichi, oltre a facilitare l'accesso umanitario, accelerare l'approvazione dei visti e facilitare i viaggi, consentirà l'ingresso di più aiuti, più velocemente" ha detto il segretario generale dell'Onu

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Dopo innumerevoli tentativi è arrivata finalmente l'autorizzazione all'apertura dei valichi per consentire l'arrivo di più aiuti e più rapidamente. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha annunciato la decisione del presidente siriano Bashar al-Assad di aprire i due valichi di Bab Al-Salam e Al Ra'ee per consentire la tempestiva consegna di aiuti umanitari (SPECIALE TERREMOTO TURCHIA-SIRIA). 

"Milioni di persone da aiutare"

"Mentre il bilancio del terremoto continua a salire, fornire cibo, nutrimento, protezione, riparo, provviste invernali e altre forniture salvavita ai milioni di persone colpite è della massima urgenza", ha detto Guterres che ha sottolineato: "L'apertura di questi valichi, oltre a facilitare l'accesso umanitario, accelerare l'approvazione dei visti e facilitare i viaggi, consentirà l'ingresso di più aiuti, più velocemente". 

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Siria: accordo sui valichi senza precondizioni

"L"impegno del governo e' di portare aiuti al popolo siriano dovunque si trovi. Le persone nel nord-ovest del Paese sono siriani come gli altri e per questo il governo supporta la consegna di aiuti umanitari da qualsiasi valico". Lo ha detto l'ambasciatore di Damasco all'Onu, Bassam Sabbagh, precisando che l'accordo sull'apertura di due valichi transfrontalieri annunciata dal segretario generale Antonio Guterres "è stato fatto con l'Onu e senza precondizioni". 

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Usa: bene decisione Damasco aprire valichi

L'annuncio da parte di Damasco dell'apertura di due nuovi valichi transfrontalieri tra la Turchia e il nord-ovest del Paese per permettere il passaggio degli aiuti umanitari destinate alle regioni colpite dal terremoto, è "una buona cosa" se il presidente Bashar al-Assad è "serio". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa.

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