Il premier in conferenza stampa dopo aver incontrato gli altri leader europei a Bruxelles, dove era presente anche il presidente ucraino Zelensky, a cui ha ribadito "un impegno a 360 gradi che riguarda il fronte finanziario, militare e civile". Dal canto suo, il capo dello Stato ucraino ha voluto rinnovare l'invito a Kiev per Meloni. Sull'impasse con il presidente francese dopo l'invito di Zelensky a Parigi senza l'Italia: "Politicamente sbagliato, ma tra di noi rapporti non compromessi"
“Sono molto contenta dei risultati ottenuti dall'Italia in questo Consiglio europeo, sono soddisfatta di importantissimi passi avanti fatto su alcune materie particolarmente delicate. Sette-otto proposte italiane sono entrate nelle conclusioni del summit”. Così il premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa da Bruxelles, ha commentato l’andamento dei lavori del vertice con gli altri leader europei, a cui ha partecipato anche Zelensky. Molti i temi affrontati, dall’Ucraina al dossier migranti e quello sugli aiuti di Stato. Dopo un passaggio sul Giorno del Ricordo per le vittime delle Foibe, Meloni è passata subito al tema del conflitto russo-ucraino, sottolineando che "l'Unione europea continuerà a sostenere Kiev fino a quando sarà necessario". Sulla posizione italiana il presidente del Consiglio ha ribadito “un impegno a 360 gradi che riguarda il fronte finanziario, militare e civile”, come ha ricordato lei stessa a Zelensky, che - ha aggiunto - ha rinnovato l'invito per portarla in visita in Ucraina. Sui problemi con Parigi dopo l'aperta polemica per l'invito a Zelensky senza coinvolgere l'Italia: "Nessun gelo".
Italia e Francia pronte a invio sistemi Samp-T a Kiev
Rispondendo a chi chiedeva delucidazioni su un possibile invio dell'Italia, insieme alla Francia, del sistema missilistico Samp-T a Kiev, Meloni ha detto che "assolutamente sì, siamo da tempo impegnati in joint venture" con Parigi "su una materia molto importante per l'Ucraina. Credo che si stia procedendo speditamente e nei prossimi giorni saremo in grado di annunciarlo definitivamente". Labbra sigillate invece su un possibile invio di jet: "Noi siamo disponibili a fare la nostra parte. Preferisco non dire di più. Dipende dagli equilibri della comunità internazionale, ma noi ci siamo e ci siamo sempre stati. Dei timori, sentiti più dall'opposizione che dalla maggioranza, sul fatto che aiuti militari portino ad un'escalation della guerra io non sono assolutamente d'accordo".
Zelensky a Parigi "politicamente sbagliato", ma con Macron rapporti "non compromessi"
Il discorso si è poi spostato sui rapporti tra Roma e Parigi. Meloni ha definito "politicamente sbagliato" l'incontro che si è tenuto tra Zelensky, il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz, senza che fossero coinvolti Roma o altri Stati Ue. Definendo “un po' provinciali” le letture dei media italiani sul tema, il premier ha però detto che “il tema è che l'Italia è una Nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d'accordo rispetto al passato in cui per noi era sufficiente stare in una foto e questo bastava a descrivere la nostra centralità”. E ha poi chiarito: quanto successo "non compromette i miei rapporti, ma quando c'è qualcosa che non va devo dirlo".
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“Sovranità Ue passa anche da forniture strategiche”
Il discorso della guerra in Ucraina si lega anche ad altre tematiche di centrale importanza per l’Unione. Tra queste, dice Meloni, c’è la “discussione strategica” sulla “competitività”, in particolare “la questione delle catene di approvvigionamento”. Per Meloni, “la vicenda Ucraina sull'energia, ma ancor prima la crisi pandemica, ci hanno insegnato come l'Ue per recuperare la propria sovranità debba recuperare la questione delle catene di approvvigionamento strategico". L’Italia, ha voluto sottolineare, “ha caldeggiato” la discussione sul tema.
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"Patto di stabilità e crescita sia più di crescita che di stabilità"
Passando ai temi più strettamente economici, Roma - ha spiegato Meloni - al Consiglio europeo ha proposto “una flessibilità sui fondi esistenti” e ha chiesto che nella futura discussione sul Patto di stabilità “si tenesse conto del fatto se i cofinanziamenti nazionali messi in campo impattano sul rapporto deficit/Pil”. Roma vorrebbe in sostanza che si considerino "gli investimenti che dovremo fare nei prossimi anni: sino ad oggi il Patto di stabilità e crescita è stato più sbilanciato sulla stabilità che sulla crescita, e noi vorremmo invece che fosse più concentrato sulla crescita. Che poi è il modo migliore per rendere sostenibile il debito italiano: la crescita". E ancora, ha aggiunto Meloni: “Siamo riusciti a inserire nelle conclusioni del vertice che nella riforma del Patto si tenga conto delle decisioni prese" sugli aiuti di Stato. Sul punto c’è infatti in corso "una discussione aperta” per l’allentamento delle regole. L'Italia ha chiesto che "l'allentamento sia circoscritto, temporaneo e limitato e che vi fosse anche la capacità di dare a un problema europeo una risposta europea".
"Chiesta a commissione Ue nuova proposta su fondo sovrano Ue"
"Abbiamo chiesto che la Commissione faccia una proposta sul fondo sovrano europeo, che vada nella direzione delle esigenze strategiche europee", ha detto Meloni, secondo cui "si tratta di dare una soluzione europea a un problema europeo". Tuttavia, il premier ha sottolineato che ci sono "Nazioni che sono molto chiuse rispetto a queste ipotesi".
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"Sui migranti si cambia approccio"
La redistribuzione dei migranti per Meloni "è uno specchietto per le allodole": gli accordi che ci sono stati finora "non solo sono stati volontari ma non hanno funzionato". Il premier è però “molto soddisfatta sul tema dei migranti" rispetto alle discussioni che sono andate avanti in Consiglio europeo. A Bruxelles, ha spiegato, si è stabilito che “si cambia approccio”. E cioè: "l'immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue". Il premier ha poi rimarcato la sua posizione sul dossier. "Prima di ragionare sui movimenti secondari dobbiamo lavorare insieme sui movimenti primari, per combattere il traffico di esseri umani e frenare gli ingressi illegali", ha detto. Come? Spigendo l'Ue "nel suo lavoro sull'Africa, che ora sta facendo l'Italia: immaginiamo una cooperazione rafforzata con i paesi di partenza e transito dell'immigrazione per combattere anche i traffici illegali e consentendo alle persone di entrare in modo legale con flussi ben regolati".