Meloni: "Inopportuno invitare Zelensky a Parigi". Macron: "Con Berlino ruolo particolare"

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Il premier, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha detto: "Credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza e io capisco le pressioni di politica interna, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi". Bilaterale Meloni-Zelensky a margine degli incontri con i leader Ue

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L’aver invitato a Parigi Volodymyr Zelensky è stato “inopportuno” da parte del presidente francese Emmanuel Macron. A dirlo è il presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando a Bruxelles per il Consiglio europeo, al quale ha partecipato anche il presidente ucraino. Nessun commento sulle dichiarazioni di Meloni da parte di Macron. "Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo", ha detto il capo dell’Eliseo, ricordando come Francia e Germania abbiano appunto "un ruolo particolare da otto anni sulla questione" dell'Ucraina, "perché abbiamo anche condotto insieme questo processo". Zelensky si è rivolto all'assemblea degli eurodeputati e ai capi di Stato e di governo dopo il discorso della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ricordando ancora una volta quello che è l’obiettivo dell’Ucraina: entrare nell’Unione europea. 

Bilaterlae Meloni-Zelensky a margine incontri con leader Ue

Poi Zelensky, al termine della conferenza stampa, ha avviato la girandola di incontri con i 27 leader dell'Ue. Fonti europee hanno spiegato come i leader siano stati raccolti per incontrare il capo di Stato ucraino. La scelta di evitare i bilaterali 'one-to-one' con Zelensky è stata dovuta al forte ritardo nell'agenda dei lavori. Tra i bilaterali in programma c'era anche quello con la premier Giorgia Meloni. Ma, al termine di uno degli incontri di Zelensky con i leader europei, a quanto si apprende, il presidente ucraino ha chiesto al presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, di intrattenersi per un colloquio a due. Nel corso della lunga conversazione, Meloni ha confermato il sostegno italiano all'Ucraina contro l'aggressione russa. Il presidente Zelensky ha manifestato la forte gratitudine per l'impegno di Roma. 

Meloni: “Credo che la nostra forza sia la compattezza”

Alla domanda: "Se la missione di Francia e Germania a Washington è stata inopportuna?" il presidente del Consiglio Meloni ha risposto: “Francamente mi è sembrata più inopportuno l'invito a Zelensky di ieri. Perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza e io capisco le pressioni di politica interna, il fatto di privilegiare le opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi”.

Italian Prime Minister Giorgia Meloni ahead of a confidence vote for the new government, at the Chamber of Deputies, the lower house of parliament, in Rome, Italy, 25 October 2022. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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Meloni: “Sostegno a Kiev a 360 gradi”

“L'Italia è pienamente impegnata, il nostro contributo è a 360 gradi e siamo consapevoli che il conflitto ucraino ci coinvolge tutti”, ha detto poi Meloni. “Credo che il miglior modo per costruire una opzione di dialogo e di pace sia mantenere le forze in campo sul piano di equilibrio. Il sostegno all'Ucraina è il modo migliore per arrivare ad una possibile trattativa”, ha continuato Meloni sottolineando come Roma “vuole essere protagonista anche nella parte della ricostruzione”.

DONETSK OBLAST, UKRAINE - JANUARY 26: Ukrainian soldiers are seen on their ways to the frontlines with their armored military vehicles as the strikes continue on the Donbass frontline, during Russia and Ukraine war in Donetsk Oblast, Ukraine on January 26, 2023. (Photo by Mustafa Ciftci/Anadolu Agency via Getty Images)

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Meloni: “Su migranti fatti già passi avanti enormi”

Parlando poi del dossier migranti, Meloni ha detto che “sono stati già fatti dei passi avanti”. Poi ha sottolineato come la questione migratoria sia “una questione europea”. “Passi avanti enormi sono stati fatti anche sul tema della specificità del confine marittimo - ha aggiunto - Negli ultimi 5 o 6 anni immaginare che ci fosse una tale presa di coscienza da parte del Consiglio europeo era difficile, credo sia un ottimo punto di partenza frutto di un importante lavoro italiano, non solo politico ma anche diplomatico. Quindi sono abbastanza ottimista”.

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