Migranti, lettera del Consiglio Ue a Italia: "Ritirare o rivedere decreto su Ong"

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La commissaria per i diritti umani Dunja Mihatovic ha espresso tutte le perplessità dell'Unione nei confronti del primo decreto del governo italiano del 2023, accusandolo di "essere in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi del diritto internazionale"

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In una lettera indirizzata al ministro dell'Interno italiano Matteo Piantedosi, la commissaria peri Diritti umani del Consiglio d'Europa Dunja Mihatovic ha invitato il governo italiano a prendere in considerazione la cancellazione o la revisione del decreto legge 1/2023, in materia di gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo e di rapporti con le Ong.

Dl in contrasto col diritto internazionale

Le disposizioni contenute del decreto legge, infatti, secondo Mihatovic, sarebbero in contrasto con gli obblighi dell'Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale, in quanto potrebbero ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso dei migranti che attraversano il Mediterraneo da parte delle organizzazioni non governative. Particolarmente sotto la lente d'ingrandimento del Consiglio Ue, il fatto che il decreto in pratica, assegna alle Ong luoghi sicuri di sbarco lontani da dove vengono soccorse le persone, come i porti del Centro e del Nord Italia, in quella che è, secondo il commissario "una delle rotte più mortali del Mediterraneo".

Un post tratto dal profilo Twitter di  Mediterranee: 'La situazione su OceanViking adesso è estremamente tesa. Molti dei sopravvissuti sono in fortissimo disagio psicologico, minacciano autolesionismo. Un uomo ha tentato il suicidio oggi. La sicurezza di sopravvissuti ed equipaggio è minacciata. Serve un porto sicuro subito'. Cosi' Sos Mediterranee sul suo profilo twitter, 3 luglio 2020. TWITTER MEDITERRANEE+++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

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La richiesta di sospendere cooperazione con Libia

La Mihatovic ha inoltre invitato il governo italiano a sospendere la cooperazione con quello libico sulle intercettazioni in mare. Non si è fatta attendere una prima risposta al Consiglio dell'Unione da parte del governo italiano, che ha definito i timori del commissario Mihatovic come "infondati".

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