Guerra in Ucraina, vertice a Ramstein: Berlino promette 1 miliardo euro in aiuti a Kiev

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Nella base tedesca incontro tra Usa e alleati per coordinare gli aiuti militari. Washington autorizza l’invio di altri 2,5 miliardi di dollari di armi a Kiev. I nove Paesi Ue del patto di Tallinn promettono che manderanno nuove forniture, tra cui carri armati. Nessuna decisione sembra però essere arrivata sui tank Leopard. "È un momento decisivo per l'Ucraina e per tutto il mondo", ha detto il segretario della Difesa americano Lloyd Austin. Crosetto: Italia farà la sua parte

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Il conflitto tra Ucraina e Russia prosegue e l'Occidente fa quadrato intorno a Kiev (LO SPECIALE - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Oggi in Germania, nella base di Ramstein, si è tenuto il nuovo vertice del gruppo di contatto per l'Ucraina a guida Usa, per coordinare ulteriori aiuti militari. È l'ottavo incontro del gruppo che raccoglie circa 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner. "È un momento decisivo per l'Ucraina e per tutto il mondo", ha detto il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, aprendo la riunione a Ramstein. "Ci incontriamo in un tempo molto difficile e turbolento, ma percepiamo qui determinazione e unità". Il leader ucraino Volodymyr Zelensky è subito intervenuto in apertura: "Non abbiamo tempo. Il tempo è un fattore determinante. Dobbiamo agire in fretta. Abbiamo bisogno di panzer da difesa e da combattimento", ha incalzato. "Ogni arma conta", ha aggiunto. E la Germania ha annunciato, tramite il ministro della Difesa Boris Pistorius, la fornitura di altre armi e attrezzature per il valore di 1 miliardo di euro in primavera, anche se sembra non essere arrivata una decisione sui tank Leopard. Arriva subito la replica russa: il Cremlino mette in guardia dalle conseguenze negative della decisione di fornire carri armati pesanti all'Ucraina, con il rischio di un coinvolgimento diretto della Nato, dice il portavoce Peskov, secondo cui "i carri armati occidentali non cambieranno nulla sul terreno".

Crosetto a Stoltenberg: Italia farà sua parte

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, su Twitter, scrive: "Nel corso della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina ho incontrato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg con cui abbiamo discusso di strategie future e del contesto internazionale geostrategico. Ho ribadito a Stoltenberg che l'Italia, tra i protagonisti dell'Alleanza Atlantica, proseguirà nel sostegno all'Ucraina e al suo popolo. Continueremo a fare la nostra parte". Crosetto, parlando al collega ucraino Oleksii Reznikov, ha detto: "Non vi lasceremo soli di fronte a una vile aggressione. Siamo e resteremo al fianco del popolo ucraino a difesa di democrazia e libertà". 

Crosetto: “Ci sarà aumento esponenziale attacchi”

"Ogni giorno è importante per risolvere la crisi in atto”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al vertice. “Ci aspettiamo nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra che andranno ad aggiungersi a quelli missilistici portati dalla Russia in quest'ultimo periodo. Bisogna passare dalle parole ai fatti nel più breve tempo possibile”. Il ministro ha spiegato che ogni nazione contribuirà fornendo materiale militare (batterie antimissili e mezzi terrestri) per aiutare la difesa ucraina a fronteggiare il peggioramento del conflitto che rischia di esserci nei prossimi mesi. Verrà inviato, inoltre, materiale civile, come gruppi elettrogeni, tende e vestiario.

Russian President Vladimir Putin meets with workers at a plant, which is part of Russian missile manufacturer Almaz-Antey, in Saint Petersburg on January 18, 2023. - President Putin said on January 18, 2023 he had "no doubt" Moscow would emerge victorious in Ukraine, despite military setbacks in the nearly year-long offensive. (Photo by Ilya PITALEV / SPUTNIK / AFP) (Photo by ILYA PITALEV/SPUTNIK/AFP via Getty Images)

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La posizione tedesca

La pressione è tutta su Berlino perché ormai i tedeschi sembrano gli unici ad avere remore nel fornire i tank a Kiev e si ostinano a negare agli altri Paesi l'ok all'esportazione dei Leopard 2. Tanto che la Polonia ha minacciato che se la Germania continua a mettersi di traverso, fornirà i carri anche senza il permesso. Berlino fa sapere che ha lasciato la porta aperta sulla possibilità di consentire agli alleati di rifornire l'Ucraina di moderni carri armati di fabbricazione tedesca, affermando che la questione "diventerà chiara nelle prossime ore". Il neo ministro della Difesa Boris Pistorius ha detto che "nessuno esclude l'invio di carri armati Leopard, o che possa essere dato il permesso o l'approvazione per la consegna da parte di altri partner europei". "Ci sono buone ragioni a favore e ci sono buone ragioni contro. Non c'è una opinione unitaria su questa questione. La sensazione che ci sia una coalizione compatta determinata e la Germania sia un ostacolo è sbagliata", ha aggiunto. La Germania deve approvare la consegna dei tank se altri Paesi che li hanno acquistati vogliono donarli a un Paese terzo.

Polonia: “Nessuna decisione sui carri armati Leopard”

Nessuna decisione sull'invio di carri armati Leopard 2 in Ucraina è stata presa oggi durante la riunione di Ramstein. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, secondo quanto riportato dal Guardian. Blaszczak ha detto di essere ancora "convinto che la costruzione della coalizione" sui Leopard "si concluderà con un successo", parlando con i giornalisti. "La speranza viene dal fatto che i ministri della Difesa di 15 Paesi si sono incontrati a margine della conferenza di oggi e abbiamo parlato di questo argomento", ha spiegato.

24 November 2022, Lower Saxony, Munster: The Bundeswehr is currently training Slovakian soldiers on the Leopard 2 A4 main battle tank in Munster. Photo: Philipp Schulze/dpa (Photo by Philipp Schulze/picture alliance via Getty Images)

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Usa autorizzano aiuti militari per 2,5 miliardi all’Ucraina

Gli Stati Uniti autorizzano l'invio di altri 2,5 miliardi di dollari di armi all'Ucraina. Lo riportano i media americani, sottolineando che saranno inviati, fra l'altro, 90 mezzi corazzati Stryker e 59 veicoli da combattimento Bradley. Anche la Finlandia ha annunciato un pacchetto di aiuti militari all'Ucraina: 400 milioni di euro, il maggiore sostegno fino ad oggi, che include artiglieria pesante e munizioni ma nessun carro armato Leopard. Quello di oggi è il dodicesimo pacchetto di aiuti alla difesa fornito dal Paese nordico in Ucraina. I precedenti 11 avevano un valore complessivo di 190 milioni di euro.

Gruppo di 9 Paesi europei promette tank all'Ucraina

Intanto Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia hanno emesso un comunicato congiunto - il patto di Tallinn - in cui si impegnano "a perseguire collettivamente la consegna di una serie di donazioni senza precedenti, tra cui carri armati, artiglieria pesante, difesa aerea, munizioni e veicoli da combattimento di fanteria" a favore dell'Ucraina. “A Ramstein solleciteremo gli altri alleati e partner a seguire l'esempio e a contribuire con propri pacchetti di sostegno pianificati il prima possibile”, si legge nella nota.

Milley: “Con le nuove armi Kiev può andare all'offensiva”

"Questi meeting hanno un ruolo importante. Il pacchetto militare Usa e quelli degli alleati mostrano il nostro impegno comune a dare la possibilità all'Ucraina di andare all'offensiva e liberare i territori occupati”, ha detto il Presidente dello Stato Maggiore dell'Esercito Usa, il generale Mark Milley, dopo il vertice di Ramstein.

epa09784379 Russian troops move towards Ukraine on the road near Armiansk, Crimea, 25 February 2022. Russian troops entered Ukraine on 24 February prompting the country's president to declare martial law and triggering a series of announcements by Western countries to impose severe economic sanctions on Russia.  EPA/STRINGER

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Zelensky: da Ramstein ci aspettiamo decisioni forti

"Ci stiamo preparando per il vertice di Ramstein: ci aspettiamo decisioni forti. E ci aspettiamo un potente pacchetto di supporto militare dagli Stati Uniti”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Intanto sono state prese contemporaneamente diverse potenti decisioni dei partner per rafforzare la nostra difesa. Prima di tutto, per rafforzare la nostra artiglieria. Grazie all'Estonia per il prossimo e più grande pacchetto di aiuti armati da questo Paese. Per obici e munizioni. Grazie alla Svezia per il nuovo pacchetto militare. Il secondo Nlaw, Archer e Bmp. Grazie alla Danimarca per aver deciso Caesar per i nostri soldati, rafforzerà seriamente il nostro esercito. Grazie alla Lituania per il nuovo pacchetto militare. Per cannoni antiaerei, munizioni e aeromobili ad ala rotante". 

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Cosa succede ora

È probabile che in primavera ci sarà una nuova offensiva russa e “questo è ciò a cui si devono preparare gli ucraini e anche gli alleati, studiando quali sono le necessità più probabili di Kiev e come si può sostenere il Paese", ha sottolineato il presidente del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, al termine del vertice dei capi di Stato Maggiore. "I carri armati sono un mezzo importante, soprattutto per poter riprendere i territori occupati, e visto che i russi li usano anche gli ucraini dovrebbero poter rispondere di conseguenza", ha aggiunto. Per i tank servono addestramento, parti di ricambio e linee logistiche per metterli in campo. Se si vuole preparare l'Ucraina all'offensiva di primavera bisogna partire ora. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è dimostrato però molto cauto e a Davos ha montato l'ultima linea di difesa: la Germania darà i Leopard se gli Usa forniranno i loro Abrams. Berlino insomma sembra non voler passare agli occhi di Mosca come eccessivamente guerrafondaia. Il Cremlino ha già bollato la fornitura di mezzi pesanti all'Ucraina come "potenzialmente estremamente pericolosa", dato che "significherebbe portare il conflitto a un livello completamente nuovo". Il segretario generale della Nato ha sempre detto che l'Alleanza è sempre stata attenta a non essere vista come "parte belligerante" perché l'obiettivo è sì quello di sostenere Kiev ma anche di evitare una guerra su vasta scala con la Russia.

Russian Prime Minister Dmitry Medvedev attends an annual televised interview with Russian TV channels during a program 'Conversation with Dmitry Medvedev' to sum up the results of government's work over the year at the Ostankino TV Center in Moscow, Russia, 05 December 2019.  ANSA/DMITRY ASTAKHOV / SPUTNIK / GOVERNMENT PRESS SERVICE POOL MANDATORY CREDIT

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