Migliaia di sostenitori dell’ex presidente hanno occupato e devastato edifici governativi nella capitale Brasilia, in scene che hanno ricordato l'assalto a Capitol Hill. Una cinquantina i feriti, alcuni in gravi condizioni. Dopo diverse ore la polizia ha ripreso il controllo della situazione. Secondo il ministro della Giustizia è un atto di "golpismo", Lula parla di “atti terroristici”. Bolsonaro, ricoverato in Florida per un'occlusione intestinale, condanna gli attacchi parlando di azioni “illegali"
Sgombero accampamenti Brasilia di sostenitori Bolsonaro
L'esercito e la polizia militare del Distretto federale di Brasilia inizieranno a breve lo sgombero dei manifestanti che sono ancora accampati a Brasilia. Lo scrive O Globo, secondo cui i dettagli dell'operazione che dovrebbe svolgersi proprio oggi sono stati discussi nella notte in un incontro tra alcuni ministri con il comandante dell’Esercito.
Brasile: denunciati 'blocchi' alle infrastrutture petrolio
In Brasile, il Partito dei Lavoratori (Pt), guidato dal presidente Lula, ha denunciato che i bolsonaristi stanno bloccando la distribuzione di carburante nello Stato del Paranà, nel sud del Paese. Il presidente della formazione progressista, Gleisi Hoffmann, ha diffuso un video in cui i sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro "cercano di impedire" la distribuzione di idrocarburi nell'unità situata nel comune di Arauca’ria. Hoffmann, che è deputato federale per il Paranà, ha chiesto al governo regionale di mobilitare la Polizia Militare per disperdere i manifestanti, che, come accaduto a Brasilia, vogliono cacciare Lula dalla presidenza. La Federazione Unica dei Lavoratori del Petrolio (Fup), potente sindacato del settore, aveva avvertito poco prima di "possibili atti terroristici nelle raffinerie" della compagnia petrolifera statale Petrobras "in tutto il Paese".
Tre Stati inviano polizia militare in aiuto a Brasilia
In Brasile, almeno tre Stati hanno annunciato l'invio della polizia militare che si unirà alla Forza Nazionale nel Distretto Federale di Brasilia dopo l'attacco dei bolsonaristi al quartier generale dei Tres Poderes, avvenuto domenica pomeriggio da parte di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Gli Stati interessati sono quelli di Bahia, Piauì e Pernambuco.
I bolsonaristi hanno rubato armi da fuoco a Planalto
I bolsonaristi che domenica hanno preso d'assalto i palazzi del potere, a Brasilia, hanno rubato armi da fuoco conservate nel gabinetto di sicurezza istituzionale, nel palazzo presidenziale di Planalto. Il ministro delle Comunicazioni sociali, Paulo Pimenta, ha mostrato in un video due casse di armi da fuoco vuote, sopra un divano parzialmente bruciato. Il vice Wadih Damous, che ha accompagnato il ministro nel tour, ha sottolineato che i ladri "avevano informazioni" su quanto custodito in quell'ufficio, dal momento che hanno preso armi, munizioni e documenti.
Esercito protegge base bolsonaristi, blocca polizia
L'esercito brasiliano impedisce stanotte alla polizia l'ingresso a Brasilia nell'area dove sono accampati molti seguaci dell'ex presidente Jair Bolsonaro che ieri hanno assaltato e devastato il Parlamento, la sede del Governo e la Corte suprema di giustizia. Secondo la pagina online del quotidiano Folha de S. Paulo, i militari hanno sbarrato la strada agli agenti che volevano entrare nella zona dove sono accampati gli autori dell'attacco con carri armati. Diversi veicoli della polizia, aggiunge il giornale, erano giunti all'ingresso della zona che si trova davanti al quartier generale dell'esercito, ma sono stati fermati. Di fronte a questa situazione, le autorità locali hanno organizzato una riunione con responsabili militari, a cui partecipa anche Ricardo Capelli, designato dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva come responsabile dell'intervento del governo federale nel distretto di Brasilia. Il quartier generale dell'esercito si trova nel Settore militare urbano (Smu), area di responsabilità esclusiva militare.
Rimosso il governatore di Brasilia
Alexandre de Moraes ha affermato che il governatore del Distretto Federale ha ignorato tutte le richieste di rafforzamento della sicurezza avanzate da varie autorità. "Condotta ingannevolmente omissiva del governatore Ibaneis Rocha che non solo ha rilasciato dichiarazioni pubbliche difendendo una falsa 'manifestazione politica libera a Brasilia' - anche se tutte le reti sapevano che sarebbero stati compiuti attacchi alle istituzioni e ai loro membri - ma ha anche ignorato tutti gli appelli delle autorità a realizzare un piano di sicurezza analogo a quelli attuati negli ultimi due anni il 7 settembre, in particolare, con il divieto ai criminali terroristi di entrare nella spianata dei Ministeri, avendo rilasciato un ampio accesso", ha detto.
Un momento dell'assalto a Brasilia (Ansa)
Corte suprema rimuove il governatore di Brasilia
Il giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes ha ordinato la rimozione del governatore del Distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha per un periodo di 90 giorni. La decisione è arrivata dopo l'invasione degli edifici del Congresso, del Tribunale federale e del Palácio do Planalto, sede della Presidenza della Repubblica del Brasile. "La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l'effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l'intelligence", ha affermato Moraes.
Lula di nuovo a Brasilia
Lula aveva trascorso il pomeriggio ad Araquara, nello stato di San Paolo (sudest) devastato dalle alluvioni. Il presidente di sinistra ha deplorato eventi "senza precedenti nella storia del Brasile". Il capo dello Stato ha posto la polizia locale sotto il comando delle forze federali per assumere la sicurezza a Brasilia, dove la polizia è stata totalmente sopraffatta dagli attacchi dei bolsonaristi. Il suo ministro della Giustizia e della Pubblica sicurezza, Flavio Dino, ha assicurato domenica in conferenza stampa che i luoghi del potere sono stati completamente evacuati e che centinaia di persone sono state arrestate.
Lula rientrato a Brasilia, Bolsonaro: "Ripudio le accuse senza prove"
Lula rientra a Brasilia e visita palazzi assaltati
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è intanto tornato a Brasilia, dove è andato a verificare la situazione. Il capo di Stato di sinistra, in carica solo da una settimana, aveva detto in precedenza in un discorso dallo stato di San Paolo che il suo predecessore di estrema destra aveva "incoraggiato" i "vandali fascisti" a invadere i luoghi del potere nella capitale.
Bolsonaro in Usa mentre suoi fan assediavano Brasilia
Mentre i sostenitori di Jair Bolsonaro prendevano d'assalto i palazzi del potere del Brasile per protestare contro la presidenza di Lula, l'ex presidente ultraconservatore si trova a migliaia di chilometri di distanza, negli Stati Uniti, a Orlando, in Florida, dove è volato a fine dicembre con l'intenzione di restarvi per almeno un mese, diventando così 'vicino di casa' di Donald Trump. Lo riportano i media brasiliani. Lo stesso Trump durante l'assalto a Capitol Hill, il 6 gennaio 2021, era volato a Mar-a-Lago, a nord di Miami.
Bolsonaro condanna attacchi a palazzi potere
"Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”, ha affermato su Twitter l'ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. “Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall'attuale capo dell'esecutivo del Brasile”, ha aggiunto in riferimento ai commenti di Luiz Inacio Lula da Silva per l'attacco ai palazzi del potere a Brasilia. "Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà”.
I sostenitori di Bolsonaro assaltano l'area del Congresso: le immagini
Ministro Giustizia: è stato un atto di golpismo
Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha affermato che l'assedio dei bolzonartisi a Brasilia è stato un atto di "terrorismo" e di "golpismo", e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale, Ibaneis Rocha. Dino ha inoltre chiesto che vi siano "verifiche su omissioni" nella condotta di tutti i responsabili. Dino ha affermato che permane il pericolo di nuove azioni antidemocratiche da parte di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. "In questo momento ci sono persone su internet che invitano a proseguire le azioni dei terroristi", ha affermato chiedendo di rafforzare la presenza delle forze di sicurezza nel Distretto federale della capitale Brasilia. "Non riusciranno a distruggere la democrazia brasiliana", ha aggiunto il ministro.
Biden: pieno sostegno a Lula e alla democrazia brasiliana
Il presidente degli Usa Joe Biden su Twitter ha scritto: "Condanno l'assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile. Le istituzioni democratiche del Brasile hanno il nostro pieno sostegno e la volontà del popolo brasiliano non deve essere compromessa. Non vedo l'ora di continuare a lavorare con il presidente Lula”.