
Qatargate, la parabola di Eva Kaili: dal giornalismo alla politica fino all'inchiesta
Vicepresidente destituita del Parlamento europeo ed ex giornalista, nata il 26 ottobre 1978 a Salonicco, la sua carriera è iniziata nel 2007 nel Parlamento greco. Poi nel 2014 è stata eletta a Strasburgo. Il 9 dicembre 2022 è stata arrestata nell'ambito dello scandalo delle presunte mazzette del Qatar ad alcuni europarlamentari. È uscita dal carcere il 14 aprile 2023 con l'obbligo di braccialetto elettronico, per essere poi rilasciata sotto condizioni il 25 maggio

Tra le persone coinvolte nello scandalo delle presunte mazzette del Qatar ad alcuni membri del Parlamento europeo c’è anche Eva Kaili, vicepresidente - destituita il 13 dicembre con 625 voti a favore - dell'Eurocamera. Ex giornalista, nata il 26 ottobre 1978 a Salonicco, in Grecia, la sua carriera politica è iniziata ad Atene per poi proseguire tra Bruxelles e Strasburgo. Ecco la sua parabola
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Eva Kaili è stata arrestata il 9 dicembre 2022 nell’ambito dei presunti casi di corruzione tra Qatar e parlamentari Ue: la sua immunità parlamentare è decaduta dopo che nella sua casa sono stati trovati sacchi pieni di soldi, quindi si è configurata la flagranza di reato. Alla politica greca sono stati sequestrati circa 750mila euro
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Come giornalista, Kaili lavorava per l’emittente greca Mega Channel. Poi si è dedicata alla politica e nel 2007 è stata eletta al Parlamento greco. Nel 2014 è stata eletta a Strasburgo e poi è stata riconfermata nel 2019. Nel 2011 la rivista tedesca Der Spiegel aveva incluso Kaili, all’epoca membro del Parlamento greco, nella lista delle persone dell'anno. Nello stesso anno era stata definita da Business Insider "il politico greco più popolare al mondo”
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Dieci anni dopo, sia nel 2020 sia nel 2021, secondo l'indice di Bcw il suo nome era tra quelli degli eurodeputati più influenti. Fino ad arrivare alla vicepresidenza del Parlamento europeo. Negli ultimi anni era molto conosciuta nel panorama politico europeo: nel 2018 la testata europea Politico la considerava tra le donne più in vista per quanto riguardava la rivoluzione digitale. Nello stesso anno la rivista The Parliament Magazine l’ha premiata riguardo alle nuove tecnologie
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Il curriculum vitae di Eva Kaili, pubblicato sul suo profilo nel sito del Parlamento Ue, dice che ha una laurea di primo livello in Architettura e ingegneria civile conseguita all'Università Aristotele di Salonicco, la sua città natale, e una di secondo livello (conseguita nel 2008) in Affari internazionali ed europei presa all'Università del Pireo
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All'Università del Pireo ha iniziato anche a studiare per conseguire un dottorato di ricerca in Politica economica internazionale: non risulta, a oggi, che abbia completato il percorso. Ha seguito anche un corso di Economia all'Università di Harvard e ha studiato alla Scuola greca di giornalismo

Come detto, prima della politica si è dedicata al giornalismo. Tra il 2004 e il 2007 è stata presentatrice e giornalista del canale greco Mega. Nel 2007 è stata eletta con il partito Pasok al Parlamento greco: a 29 anni, è diventata la più giovane deputata del Pasok. È stata riconfermata nel Parlamento greco nel 2009 e ci è rimasta fino al 2012. Ha ricoperto il ruolo di consulente per gli affari pubblici in Grecia (2012-2013) ed è stata membro del Centro per la parità di genere al ministero dell'Interno (2013-2014)

La sua carriera politica in Europa è iniziata nel 2014, quando è stata eletta al Parlamento europeo con Pasok, partito che siede nel gruppo dell'Alleanza progressista dei socialisti e democratici (S&D). Ha assunto la presidenza del comitato per il futuro della scienza e della tecnologia, la presidenza della delegazione per le relazioni con l'Assemblea parlamentare della Nato, è diventata membro della Conferenza dei presidenti di delegazione

Riconfermata a Bruxelles nel 2019, ha mantenuto la presidenza del comitato per il futuro della scienza e della tecnologia e del centro per l'Intelligenza artificiale fino al 2022: il 28 gennaio, con 454 voti a favore, è stata eletta al primo turno ed è diventata una dei 14 vicepresidenti dell'Aula, entrando così a far parte dell'Ufficio di presidenza del Parlamento Ue

Eva Kaili faceva parte della commissione per l'Industria, la ricerca e l'energia (Itre) e della delegazione all'assemblea paritetica Acp-Ue (degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico). Era anche membro supplente della commissione per i bilanci, della commissione per le questioni economiche e monetarie, della commissione d'inchiesta sul sistema di spionaggio Pegasus, della delegazione per le relazioni con l'Assemblea parlamentare della Nato e della delegazione per le relazioni con la penisola arabica

Dopo il Qatargate Eva Kaili è stata espulsa dal suo partito, ha perso il ruolo di capo delegazione ellenica nel gruppo S&D che ricopriva dal 2019 ed è stata sospesa dal ruolo di vicepresidente dell'Eurocamera per poi essere rimossa dalla carica il 13 dicembre, con la plenaria del Parlamento europeo che si è espressa con 625 voti a favore, un contrario e due astenuti dalla rimozione

Il 14 aprile 2023, a oltre 4 mesi dal suo arresto, Kaili esce dal carcere di Haren e torna nella sua abitazione a Bruxelles, dove si trova agli arresti domiciliari con l'obbligo di braccialetto elettronico

"Mia figlia mi sta aspettando, sono molto felice che tra poco sarò con lei, la nostra lotta continuerà con la determinazione dei nostri avvocati", ha detto l'ex vicepresidente del Parlamento europeo facendo rientro nella sua abitazione di Bruxelles. Parlando ai giornalisti dal finestrino del taxi che l'ha riportata a casa, Kaili ha aggiunto: "Parleremo presto"
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Infine il 25 maggio l’ex vicepresidente del Parlamento europeo è stata - secondo quanto riferito dalla procura federale del Belgio - rilasciata sotto condizioni. Non è stato specificato quali siano le condizioni
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