Attentato a Istanbul, arrestata una donna. Pkk nega un coinvolgimento. FOTO
Secondo l'agenzia turca Anadolu una donna di origini siriane avrebbe confessato di essere stata addestrata dalle milize curde del partito dei lavoratori del Kurdistan e di avere un ruolo nell'attacco avvenuto domenica, quando una bomba è esplosa nella via pedonale più centrale della città, Istiklal caddesi, cuore dello shopping e vicina a diversi consolati. Ma il Pkk respinge le accuse
Una donna è stata arrestata per l'attentato che ha ucciso ieri a Istanbul sei persone. Siriana, originaria della regione di Afrin, avrebbe agito su ordini dati da Kobane, nel nord della Siria, dal partito curdo armato Pkk, che Ankara aveva indicato già questa notte come responsabile dell'attacco. Lo riporta l’agenzia turca Anadolu. Il ministro dell'Interno turco, Suleyman Soylu, scrive sempre Anadolu, ha detto che la donna, identificata come Ahlam Albashir, sarebbe fuggita in Grecia se non fosse stata arrestata. Ma il Pkk nega qualsiasi coinvolgimento
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E sempre dall'agenzia turca arriva notizia che sarebbe stata proprio la stessa donna a confessare, durante l'interrogatorio, di essere stata addestrata dal partito curdo armato Pkk e dalle milizie curde siriane dello Ypg. I sei morti nell’attentato, ha fatto sapere il prefetto cittadino Ali Yerlikaya, sono tutti cittadini turchi. Su 81 feriti in tutto, 50 sono stati dimessi mentre 31 si trovano ancora in ospedale e due sono gravi, ha aggiunto Yerlikaya
Esplosione nel centro di Istanbul, almeno sei morti
"Secondo i risultati delle nostre indagini, l'organizzazione terroristica del Pkk ne è responsabile", aveva già detto Soylu. Per il momento non sono arrivate rivendicazioni ufficiali. Fonti di polizia fanno sapere che l'esplosivo utilizzato nell'attentato era a base di tritolo
Le immagini dell'esplosione di Istanbul
I media siriani scrivono che i miliziani del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) nel nord della Siria sono in massima allerta dopo le accuse rivolte nelle ultime dalle autorità turche al movimento armato curdo di essere responsabile dell'attentato di Istanbul
Le reazioni internazionali all'attacco a Istanbul
Si teme, affermano fonti locali, l'avvio di una campagna militare turca nella zona, come più volte annunciato da Ankara sin dalla primavera scorsa. In Siria il Pkk guida da anni, col sostegno statunitense, una coalizione di combattenti curdi e arabi con l'obiettivo di controllare la regione siriana nord-orientale, ricca di petrolio e altre risorse energetiche
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L’attentato è avvenuto nel pomeriggio di domenica nella via pedonale più centrale di Istanbul, Istiklal caddesi. Alcuni video diffusi sui social media mostrano una grande fiammata esplodere in pieno giorno tra le migliaia di passanti che affollavano il cuore dello shopping della città, vicino a piazza Taksim. L'attacco ha colpito un'arteria pedonale affollata quasi 24 ore su 24 da turisti e passanti dove hanno sede anche vari consolati, tra cui quelli russo, olandese e svedese. Nelle vicinanze si trovano anche il consolato d'Italia e quello della Gran Bretagna
In un primo momento è stata identificata una donna come responsabile dell’attacco, circostanza che però non è ancora stata confermata. Verso le 16.20 ora locale, la donna avrebbe appoggiato a terra una borsa carica di esplosivo. "O la borsa aveva un meccanismo per esplodere autonomamente oppure è stata fatta esplodere con un comando a distanza, l'inchiesta segue entrambe le ipotesi", ha detto il ministro della Giustizia Bekir Bozdag. "Quella donna è stata seduta su una panchina per 40 minuti e poi si è alzata: l'esplosione è arrivata uno o due minuti dopo"
"La nostra nazione deve essere sicura che i responsabili di Istiklal saranno puniti come meritano", ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan, condannando il "vile attentato" in una conferenza stampa poco prima di lasciare la Turchia per dirigersi al vertice del G20 in programma a Bali. "Gli attacchi terroristi contro i nostri civili sono conseguenze dirette o indirette del sostegno di alcuni Paesi per organizzazioni terroristiche", ha affermato invece Fahrettin Altun, direttore delle comunicazioni del presidente turco Erdogan
"Se questi Paesi vogliono l'amicizia della Turchia, devono immediatamente fermare il loro sostegno diretto e indiretto al terrorismo", ha aggiunto il direttore delle comunicazioni del presidente Erdogan. Dopo anni di relativa calma, l’attentato riporta la paura del terrorismo in Turchia. Centinaia di morte sono morte tra il 2015 e il 2016, anno in cui ci fu anche un tentato colpo di Stato, poi sventato, per destituire Erdogan
Anche all'epoca Istiklal caddesi fu teatro di una delle stragi, quando il 10 marzo un attentatore suicida si fece saltare in aria davanti all'ufficio del governatore distrettuale, provocando la morte di 5 persone. Attacchi rivendicati o attribuiti all'Isis e a gruppi vicini alla formazione curda armata Pkk - ritenuta terrorista non solo dalla Turchia ma anche dagli Usa e l'Ue - si susseguirono fino al 31 dicembre 2016, quando un attentatore, identificato successivamente come membro dell'Isis, sparò sulla folla durante in un locale sul Bosforo uccidendo 38 persone
Istanbul, l'esplosione ripresa dalle telecamere di sicurezza. VIDEO