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Live In Firenze, ambasciatore ucraino Melnyk: "Difficile negoziare con terroristi"

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Il consueto appuntamento con gli esteri di Sky TG24: sono ospiti Yaroslav Melnyk (ambasciatore ucraino in Italia), Marina Litvinenko (moglie di Alexandr, dissidente russo avvelenato e ucciso a Londra). Intervengono la giornalista Svetlana Alexeyevna Gannushkina (premio Nobel per la pace 2022) e Antonio Parenti  (Capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia)

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Dopo 233 giorni di guerra in Ucraina, oggi nel consueto appuntamento con gli esteri di Sky TG24 ci sono alcuni ospiti d'eccezione come l'ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk e Marina Litvinenko (moglie di Alexandr, dissidente russo avvelenato e ucciso a Londra). Intervengono a Live In Firenze anche la giornalista Svetlana Alexeyevna Gannushkina (Fondazione Memorial, premio Nobel per la pace 2022) e Antonio Parenti  (Capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia). "Abbiamo visto che la Russia ha cambiato ancora la sua tattica lanciando missili su palazzi residenziali e infrastrutture critiche", ha esordito l'ambasciatore Melnyk. "Noi però siamo sicuri di essere sulla strada giusta". La Turchia può giocare un ruolo chiave nei negoziati? "Abbiamo visto tanti tentativi durante questi 8 anni di guerra dopo l'annessione della Crimea - ha spiegato Melnyk - Lo scopo della Russia però non è mettersi al tavolo e fare un accordo di pace ma occupare tutto il nostro Paese. Quindi noi non siamo fiduciosi in quanto dice il cremlino. È difficile fare negoziati con i terroristi che lanciano missili sui palazzi e uccidono civili. Noi siamo pronti per la pace, ma per la pace vera. Non per dare alla Russia il tempo di riorganizzarsi". (LA DIRETTA SU LIVE IN FIRENZE - PRIMA GIORNATA

Parenti: "Le sanzioni resteranno a lungo"

Sul ruolo dell'Unione europea nella guerra ucraina è intervenuto il Capo della Rappresentanza della Commissione Ue in Italia Antonio Parenti: "L'Unione europea è stata chiara: una pace è possibile solo alle condizioni accettabili per Kiev. L'Ue sta già lavorando e continuerà in questo senso. Impossibile però che tra le condizioni di pace ci sia la revoca delle sanzioni. Queste resteranno per molto tempo ancora".

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Litvinenko: "Non dobbiamo mostrarci deboli davanti a Putin"

"Gli errori sono avvenuti nel tempo, non solo nel 2014 ma anche nel 2008 con la guerra in Georgia, nel 2006 quando fu avvelenato mio marito". A dirlo è Marina Litvinenko, moglie di Alexandr, dissidente russo avvelenato e ucciso a Londra. "Nessuno l'ha preso sul serio, perché era una sola persona morta. Solo quando l’esercito russo sarà uscito dal Paese si potrà parlare di pace. Tutti vogliamo la pace, ma il messaggio non viene recepito da Putin. Non dobbiamo mostrarci deboli davanti a lui". 

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La giornalista Svetlana Alexeyevna Gannushkina è intervenuta in rappresentanza della Fondazione Memorial, di cui è fondatrice, che ha ricevuto il premio Nobel per la pace nel 2022. "Sono molto felice - ha dichiarato - del fatto che abbiamo ricevuto questo premio, e che l’abbiamo ricevuto insieme ai nostri colleghi della Bielorussia e dell’Ucraina. Lavoriamo con loro da anni, e la comunità internazionale ha riconosciuto che i confini tra i Paesi sono quelli dei valori e dei principi morali". Per quanto la propaganda in Russia sia forte, la giornalista ha precisato che "non è vera l’idea che tutti sostengono la guerra di Putin. A volte capita che mi fermino per strada per dirmi che la pensano come me. La propaganda c’è - ha aggiunto - ma non riesce a fermare quello che le persone vedono, e questo riguarda anche i nostri figli che diventano vittime di questa guerra. Ci sono giovani decidono di andarsene via".

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I valori in pericolo

"Noi dobbiamo ricordare che la guerra in Ucraina sta mettendo in pericolo anche i nostri valori e il nostro futuro", ha detto Parenti. "Per essere europei bisogna essere rispettosi dei diritti umani e dei Paesi vicini". Dello stessto parere anche Marina Litvinenko che ha ricordato come ci siano "molti dissidenti in prigione per essere contrari alla guerra. Penso che questo Nobel sia una speranza per il futuro, che ci sia pace in futuro. L’Occidente oggi deve mostrare che se difende la democrazia e i diritti, non sostiene Putin. Serve un fronte unito che lotti per i valori democratici". La replica dell'ambasciatore ucraino Melnyk: "Grati a chi difende i diritti umani". Il diplomatico ha poi ribadito la gratitudine al governo italiano per il sostegno all'Ucraina: "Già primo contatto tra Zelensky e Meloni. Siamo grati al popolo italiano e al governo per tutto il sostegno ricevuto dall’inizio della guerra. In questi mesi i rapporti tra Ucraina e Italia sono stati molto buoni, vogliamo continuare questa cooperazione e questo dialogo. C'è già stato un contatto tra Zelensky e Meloni, che ha confermato il sostegno al nostro Paese".

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