Il presidente della Bielorussia ha preso la decisione di avviare un'operazione di forze militari congiunte a quelle russe per aumentare il personale delle unità di combattimento ai confini del suo Paese: "Introdotto regime di accresciuta minaccia terroristica"
Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che in Bielorussia è stato introdotto "un regime di accresciuta minaccia terroristica" - ribadendo quanto detto dal ministro degli Esteri Vladimir Makei - e sono state "avviate le procedure per il dispiegamento delle forze alleate, il cui nucleo è l'esercito della Bielorussia rinforzato con unità della Federazione Russa": lo ha riportato l'agenzia Interfax citando un'intervista del presidente bielorusso alla tv russa (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI).
"Accresciuta minaccia terroristica ai confini del Paese"
Lukashenko, alleato di Putin accusato di gravissime violazioni dei diritti umani, ha dichiarato che "il regime di accresciuta minaccia terroristica" è stato "introdotto in connessione con l'aggravamento della situazione lungo il perimetro dei confini" bielorussi "in conformità con i documenti nell'Unione di Russia e Bielorussia per questi casi" e che "questo è stato formulato tanto tempo fa". Secondo quanto ha scritto il sito indipendente bielorusso Nasha Niva, "circa 2.000 persone verrebbero coinvolte nella prima fase della mobilitazione". Il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, in un'intervista al quotidiano Izvestia, ha dichiarato che in Bielorussia "sono state ricevute informazioni secondo cui alcuni Stati vicini stanno pianificando provocazioni fino alla presa di alcune parti del territorio bielorusso".