
Esiste il quartiere perfetto? Ogni anno la rivista britannica Time Out prova a rispondere a questa domanda, interrogando gli abitanti delle città di tutto il mondo e gli esperti. Il risultato è una lista di 51 piccole oasi cittadine da non perdere. Anche il nostrano Rione Sanità si è guadagnato un posto nella prima parte della classifica, tra la Little India di Singapore e il Silver Lake di Los Angeles

Che sia per il buon cibo, per la vita notturna, per la presenza di caffetterie adatte a nomadi digitali o per l’architettura originale, ognuno dei quartieri selezionati si distingue per un dettaglio che lo rendo unico. Sparsi nei cinque continenti a diverse latitudini, hanno una cosa in comune. Spesso sfuggono ai turisti

Per due anni a causa della pandemia il mondo è diventato piccolo. Anche i più accaniti viaggiatori hanno dovuto fare i conti con le restrizioni. Il risultato è stato la riscoperta di luoghi vicini, familiari e spesso sconosciuti. È vero, la crisi economica da Covid-19 ha portato alla chiusura di molte botteghe storiche, ma a fronte delle tante saracinesche abbassate molte nuove realtà hanno preso vita, spesso grazie proprio a quei globe-trotter che hanno deciso di fermarsi e creare spazi alternativi
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49. Il nostro viaggio comincia non troppo lontano, a tre ore di aereo. Stoneybatter è incastonato tra Phoenix Park e il fiume Liffey a Dublino. Case basse, pub eccentrici, caffè idillici: in questo "hipster quarter" a due passi dal centro di Dublino, c’è sia il divertimento sia la tranquillità. Difficilmente si troverà un senso di comunità e una vicinanza tra gli abitanti paragonabile a quella che si respira in questa enclave che ospita ogni anno una tradizionale festa di quartiere.

48. Al 48esimo posto c’è Moda che sorge nella parte orientale di Istanbul, la città a cavallo tra due continenti. In questo angolo di paradiso si può scegliere se fare le ore piccole nei tanti locali, che non abbassano le saracinesche finché non arriva l’alba, o se perdersi in un libro seduti in un caffè bevendo il tradizionale raki. È qui che si celebra ogni anno il Gece Gezmesi (Night Out), la quintessenza della musica indipendente turca

46. Due posizioni più in alto c’è la Thailandia, uno dei Paesi più in voga tra i travel blogger di tutto il mondo che scelgono isole come Koh Phangan a caccia di sedute intense di contact yoga e di minimalismo. Chi è in cerca di una versione cittadina di tutto questo troverà in Thonglor il posto giusto. Anche se non è in mezzo al mare, ma nella caotica Bangkok
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45. Se si è appassionati di mercatini e si sogna di poter fare a meno dei negozi di muratura, Bandra West nella periferia di Mumbai è un sogno che si avvera. Dopo un'abbondante colazione, si può proseguire con un tour dei murales in cui sono immortalati i volti delle star di Bollywood.

45. C’è chi preferisce una passeggiata a Ubud a un’intera giornata spesa nelle spiagge di Bali. Giardini, templi e… macachi, perché Ubud è il classico luogo in cui da un momento all’altro una scimmia, scappata dal santuario edificato proprio nel quartiere, può attraversare la strada e regalare un sorriso. Al posto dell’aperitivo preparatevi alle danze tradizionali al calar del sole

36. Dogpatch a San Francisco è il classico esempio di ex zona industriale riqualificata. Un tempo landa desolata, oggi è il terreno conteso da centinaia di artisti che vogliono aggiudicarsi l'atelier più luminoso. I laboratori creativi hanno preso il posto delle fabbriche, cambiando radicalmente il paesaggio di un quartiere che fino a pochi anni fa era dominato dai cantieri navali

31. Da luogo simbolo della fine del Novecento a quartiere contemporaneo. Letná, uno dei teatri nel 1989 della Rivoluzione di Velluto, si è trasformato negli ultimi anni nel cuore artistico di Praga. Se lo è diventato, è perché ha conservato il fascino di un luogo in cui è passata la storia, dove si può ancora trovare un cinema old-school e spegnere lo smartphone

20. Se l’Italia è entrata nella classifica, è grazie a Rione Sanità. Tutto merito dei suoi colori e del suo carattere intenso. Non è da tutti vivere in un quartiere in cui le tracce del mondo antico sono così vive. Le Catacombe di San Gennaro del II-III secolo sono una tappa obbligata. Il fascino che sprizza alla luce del Sole si intensifica nei sotterranei. Dalle pizzerie alle pasticcerie, anche il buon cibo fa del Rione, edificato su un vallone utilizzato sin dall'epoca greco-romana, uno dei quartieri migliori del mondo.

13. Per gli amanti dell’atmosfera bohémienne e della samba, trasferirsi a Vila Madalena, nella città di São Paulo in Brasile, potrebbe essere la soluzione. Sono gli studenti universitari a alimentare un’atmosfera energica di festa. Negli anni Ottanta le matricole cominciarono a colonizzare il quartiere, attratti dai prezzi bassi degli affitti. E non lo hanno mai abbandonato lasciando un’eredità fatta di caffè tradizionali e gallerie avanguardiste

10. Cours Julien è il quartiere perfetto per chi combatte contro il grigiore della vita quotidiana. È un concentrato di grinta e colori. Le mille sfumature della street art si riflettono sui tanti mercatini, sui negozi di seconda mano in cui i vestiti vintage e i vinili sono protagonisti e nei concerti di musica dal vivo che esplodono in ogni angolo. Non a caso ospita il festival del Cous cous, la pietanza nord-africana che a Marsiglia è piatto tipico e che si contraddistingue per le tinte allegre e vivaci della curcuma e delle verdure
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9. Che Barrio Yungay a Santiago sia il quartiere del momento lo prova la scelta dell’attuale Presidente del Cile, che ha deciso di trasferircisi. Gabriel Boric, classe 1986, è il più giovane della storia del Cile e la sua vittoria ha rappresentato una svolta storica per la sinistra del Paese. Politica a parte, il Barrio è ricco di musei e aree verdi, con uno sguardo alla tradizione. Non a caso qui si possono assaporare le pantrucas, “comida” tipica cilena: dei ravioli immersi nel brodo caldo
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2. Se il Portogallo è preso d’assalto dai giovani di tutto il mondo, i motivi sono tanti. Il fatto che esistano quartieri come Cais do Sodré a Lisbona lo spiega. I turisti trovano dell’ottimo cibo e in particolare il Mercado de Produtores, in cui si possono degustare dal produttore al consumatore le bontà tipiche, mentre i digital nomad hanno l'imbarazzo della scelta sul fronte dei co-working space e dei centri culturali. E dopo il lavoro la vita notturna è scoppiettante

1. Al primo posto sbaraglia la concorrenza Colonia Americana a Guadalajara, quella che è considerata la capitale culturale del Messico. Non è solo la risposta latinoamericana a Berlino per la sua offerta techno, è molto di più. Dopo il tour dei baretti da tequila, ci si può scatenare nel Bar Americas. A tutte le ore va in scena lo spettacolo corale dei tanti artisti di strada. E quando lo stomaco brontola, basta cercare tra i tanti i furgoncini e i chioschi ambulanti il cibo che più si desidera