La polizia regionale su Facebook ha parlato di almeno 60 feriti e ha spiegato che "tra i feriti e i morti ci sono bambini". Secondo le forze dell'ordine sono stati sparati 9 missili S-300 e X-22 contro i quartieri residenziali della città, che nei giorni scorsi aveva subìto altri pesanti bombardamenti
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È di almeno 20 morti, tra cui un bambino, il bilancio aggiornato dell'attacco missilistico della scorsa notte su Zaporizhzhia. Lo ha riferito il governatore della regione Oleksandr Starukh, secondo l'agenzia Unian. Non è escluso ci siano altri corpi sotto le macerie. Nelle scorse ore, la polizia regionale su Facebook aveva parlato anche di 60 feriti, precisando che "tra i feriti e i morti ci sono bambini". Sempre secondo la polizia, sono stati sparati 9 missili S-300 e X-22 contro i quartieri residenziali della città nel sud dell'Ucraina. Decine di case private, due condomini e altre infrastrutture civili sono state colpite (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Il governatore dell'Oblast di Zaporizhzhzia ha parlato di “un attacco missilistico nemico”, con la distruzione di un grattacielo nel centro della città. A seguito del bombardamento dei russi è scoppiato anche un incendio: condomini e edifici privati sono stati danneggiati. Starukh ha denunciato che "il nemico continua a terrorizzare la città”.
Gli attacchi degli ultimi giorni
Anche giovedì e venerdì Zaporizhzhia è stata bersaglio di attacchi missilistici. Nel raid del 6 ottobre sono morte altre 17 persone. Diversi i feriti. Invece il bombardamento di venerdì notte ha causato il danneggiamento del sistema di alimentazione della centrale nucleare di Dniprovska. Di conseguenza la centrale nucleare di Zaporizhzhia è rimasta senza energia elettrica. Il Ministero dell'Energia ucraino ha comunicato che sono oltre 700.000 gli ucraini senza elettricità a causa della guerra innescata dalla Russia. La maggior parte di loro nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Luhansk e Mykolaiv. Sono invece 621.500 gli ucraini rimasti senza gas.
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Ieri l'Unione europea ha espresso la sua più forte condanna per il decreto con cui la Russia ha inserito tra gli asset di sua proprietà la centrale nucleare di Zaporizhzhia dichiarando "illegale" e quindi "senza alcuna validità" l'atto firmato da Putin. "La Russia - sottolinea l'Alto rappresentante Josep Borrell in una nota - deve ritirare subito le sue forze militari dall'impianto e restituire il suo controllo al legittimo proprietario, cioè l'Ucraina". Inoltre nella nota Borrell chiede che sia garantito senza condizioni l'accesso immediato alla centrale al personale dell'Aiea, l'agenzia atomica internazionale, "nell'interesse della sicurezza dell'intera Europa".