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Regno Unito, Liz Truss a congresso Tory: "In arrivo sfide immense"

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La Premier ha tenuto un discorso programmatico davanti ai conservatori riuniti nella Conferenza autunnale di Birmingham, in un clima di incertezze economiche e di malcontento interno al suo stesso partito

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"Io mi rifiuto di consegnare il nostro grande Paese al declino". Lo ha scandito Liz Truss, neo Premier britannica, dinanzi alla platea di Tories riunita a Birmingham per i lavori della Conservative Party Conference. Il suo discorso, a chiusura del congresso iniziato domenica, arriva dopo la bufera politica ed economica che si è abbattuta su Londra, in un momento che, per stessa ammissione di Truss, è costellato da “sfide immense”.

 

Le reazioni economiche

A meno di un mese dal suo arrivo a Downing Street, il nuovo capo del governo ha già dovuto fare i conti con delle settimane da incubo. Il suo piano di massicci tagli alle tasse presentato il 23 settembre aveva mandato in tilt i mercati. L’effetto domino ha portato al crollo della sterlina, all’aumento dei tassi d’interesse, in una cornice di rimproveri del Fondo Monetario Internazionale e di interventi urgenti della Banca Centrale. Per calmare le acque Kwasi Kwarteng, attuale ministro dell’economia, ha dovuto dichiarare la resa dopo appena dieci giorni dall’annuncio. Il taglio dell'aliquota è "diventata una distrazione per la nostra principale missione", aveva spiegato.

 

I risvolti politici della crisi

Se Truss è stata costretta al passo indietro, è stato anche per contenere la ribellione dei suoi compagni di partito, capeggiata da Rishi Sunak, suo rivale nella campagna per la leadership e già Cancelliere dello Scacchiere nel governo Johnson. Sebbene la tensione resti alta, Truss è riuscita a strappare una standing ovation alla sala, serrando i ranghi e individuando un nemico comune. Ha infatti parlato dai danni causati dalla "coalizione anti-crescita" animata dai partiti di opposizione: dai laburisti ai liberaldemocratici, passando agli indipendentisti scozzesi dell'Snp. Truss non ha risparmiato parole di fuoco neanche agli altri detrattori del suo governo: "I sindacati militanti e i think tank che difendono certi interessi, i mezzibusti, i negazionisti della Brexit e quelli di Extinction Rebellion”, ha continuato sciorinando uno a uno i nomi dei suoi critici più spietati. Ha inoltre promesso che la sua legislatura non sarà nel segno della conservazione. Si è detta "pronta a fare scelte difficili”, garantendo che "lo status quo non è un'opzione" percorribile. “Tutti ne beneficeranno”, sostiene, ma allo stesso tempo avvisa: “Non saranno tutti d’accordo”, lasciando immaginare che le criticità non sono finite.

 

La morte della sovrana e la guerra

Sullo sfondo dello speech ci sono altre questioni simboliche e congiunturali. In primis, la fine dell’era Elisabetta II, "roccia su cui la moderna Gran Bretagna è stata costruita". Elisabetta si è spenta l’8 settembre a poche ore dal passaggio di consegne e dalla tradizionale cerimonia del baciamano con cui Truss era diventata a tutti gli effetti primo ministro. Anche i venti di guerra soffiano sulla delicata situazione dell’Inghilterra. Truss cita la “crisi economica" internazionale fomentata dalla pandemia e “dell'orribile conflitto scatenato da Putin in Ucraina". Su questo professa di voler rafforzare l'indipendenza energetica britannica per svincolarsi in modo definitivo dalla dipendenza da "regimi autoritari" come quello "russo".

 

Il capitolo "Brexit"

Per risollevare il Paese Truss scommette sulla libertà dei cittadini e sulle scelte radicali, soprattutto in economia. Nel suo discorso risuonano gli slogan che ha fatto suoi: "Getting Britain moving" e "crescita, crescita, crescita". Per voltare pagina Truss insiste anche sul superamento definitivo degli strascichi della Brexit. Ha premesso che intende "consegnare alla storia entro la fine di quest'anno" quel che resta dei legami del Regno con i regolamenti Ue. Truss, sebbene abbia fatto il massimo per unire e convincere l’uditorio, è apparsa in difficoltà e poco spedita, troppo legata al teleprompter per la lettura del testo della relazione. A complicare le cose ci ha pensato anche una contestazione di alcuni attivisti di Green Peace che hanno interrotto il suo discorso già tentennante per denunciare le sue posizioni sul fronte ambientale e climatico. Truss è riuscita a salvare la situazione citando i disturbatori nella lista dei “nemici” della sua politica energica di discontinuità e crescita. 

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