Manifestazioni in diverse città. Le critiche riguardano soprattutto il pacchetto fiscale presentato la scorsa settimana da Liz Truss. Secondo un recente sondaggio YouGov, più della metà (51%) della popolazione ritiene che la prima ministra dovrebbe dimettersi
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Proteste nel Regno Unito, dove migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città per protestare contro la crisi e l'aumento del costo della vita. Le critiche riguardano soprattutto il pacchetto fiscale presentato la scorsa settimana dalla neo premier Liz Truss. Il nuovo governo conservatore aveva promesso un'azione immediata per affrontare la crisi, ma l'annuncio di massicci tagli alle tasse e di incentivi fiscali ha suscitato rabbia e incomprensione. A Londra i manifestanti sono confluiti, dopo l'appello di diverse organizzazioni, verso Westminster, nel centro della capitale.
Nel Paese riprendono gli scioperi
Intanto il piano di Truss e del cancelliere Kwais Kwarteng, che prevede anche la riduzione del debito a medio termine, è stato bocciato dall'agenzia di rating Standard & Poor's che ha rivisto al ribasso le sue previsioni per la sostenibilità del debito sovrano britannico. Secondo un recente sondaggio YouGov, più della metà (51%) della popolazione ritiene che la prima ministra dovrebbe dimettersi. Nel Paese, distratto per due settimane dalla morte della Regina Elisabetta II, sono anche ricominciate a pieno ritmo le proteste settoriali: i ferrovieri hanno programmato una settimana di scioperi a tappeto, con solo l'11% del traffico assicurato. E per le strade di Londra, come in altre città del Regno Unito, i manifestanti chiedono sostegno per altri scioperi.
Tensione tra i Tory
I Tory intanto aprono dal 2 ottobre il Congresso e si incontreranno a Birmingham per la riunione annuale. Il Partito è diviso e proprio dagli 'amici' continuano ad arrivare lettere di sfida contro Liz Truss. Alcuni conservatori sono sbalorditi dagli annunci di bilancio confusi che la neo premier ha fatto, altri sentono la mancanza dell'ex primo ministro Boris Johnson. Intanto, le amministrazioni decentrate di Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno avviato un pressing su Kwarteng perché incontri i loro ministri delle Finanze, per discutere delle prossime misure.